momo sfiorò la carta da parati gialla in camera da letto, poi diede un piccolo morso a una pesca bianca, di quelle che si coltivano in serra. dalla buccia rosa, quasi diafana, colò il succo. non era del tutto sicura che la rete neurale sottopelle fosse davvero entrata in contatto con il giallo della tappezzeria, né che le papille gustative percepissero realmente la dolcezza della polpa. c'è un confine invalicabile tra il nostro corpo e le cose esterne.per momo il mondo era avvolto da una membrana. a trent'anni continuava a pensare che ci fosse una specie di pellicola tra lei e tutto il resto. non quella delle maschere di bellezza che usava sul lavoro, ma piuttosto una barriera invisibile che la faceva sentire come una pulce d'acqua, avvolta dal proprio carapace traslucido e sola in mezzo a un mare che non la toccava mai, anche se la circondava...
membrana è una storia di confini.
confine è una linea arbitrariamente posta a delimitare una proprietà o una sovranità, un segnale di esclusione da ciò che è altro. confine è ciò che deve essere superato per conoscerla, quell'alterità, e per riconoscerla come parte di ciò che siamo. confine è ciò che viene rotto per mescolarci a quell'alterità e creare qualcosa di nuovo.
o per tornare a quello che avevamo dimenticato di essere statə.
nel 2100, l'umanità ha riattraversato il confine che, miliardi di anni fa, aveva portato le prime forme di vita ad adattarsi all'atmosfera terrestre e a evolversi in quell'enormità di diverse forme di esistenza.
distrutto l'ecosistema terrestre, invece che alzare lo sguardo tra le stelle per cercare nuovi pianeti da colonizzare, l'umanità ha scelto di tornare alle profondità marine.
qui, nell'abisso, nelle metropoli sottomarine create tra nuovi confini che ricalcano gli stati-nazione del mondo che fu, la vita non è affatto facile. il ritorno agli oceani è avvenuto troppo bruscamente perché l'evoluzione potesse trasformare i corpi umani e i loro bisogni: le risorse indispensabili alla sopravvivenza continuano a essere coltivate sulla terraferma mentre sott'acqua è necessario prendersi cura di un altro, fondamentale ed essenziale confine, quello epiteliale.
momo, la trentenne protagonista della storia, è un'estetista di fama mondiale.
in un mondo sottomarino, la cura della pelle è di vitale importanza e chi eccelle in quest'arte gode di una fama paragonabile a quella di attorə e cantanti nella nostra realtà.
la vita di momo, però, non lascia molto spazio al gossip. introversa e riservata, quasi glaciale, momo non ha relazioni romantiche o sessuali, non ha amicə, non ha contatti da più di vent'anni con la propria madre e non lascia trasparire alcuna emozione, mai.
eppure, mentre custodisce un segreto che le permette di provare emozioni fortissime, di provare sensazioni estreme, di vivere decine e decine di vite differenti, grazie a una membrana capace di copiare la memoria tattile dellə suə clienti e di farle attraversare la più sottile e invalicabile delle frontiere, momo continua a rivangare il suo passato denso di misteri, di storie e di ricordi che continuano, dopo decenni, a scuoterla e ad accendere dubbi: i fatti della sua infanzia sono davvero andati come ricorda?
in un continuo spostarsi avanti e indietro nel tempo, tra flashback e ricordi, attraversando ancora una volta un confine, quello tra presente e passato, tra esperienza e memoria, ricostruiamo un pezzo alla volta la storia di momo, di sua madre e della sua amica cyborg.
congiungiamo i pezzi del racconto accorciando le distanze tra elementi che sembrano così lontani e che si svelano, pian piano, solo separati da una linea sottile, da quel confine labile e impercettibile tra ciò che è reale e ciò che non lo è, tra percezione e illusione, tra immaginazione ed esperienza, tra indifferenza e amore sconfinato.
membrana di chi ta-wei è stato per me una sorpresa totale, una rivelazione pagina dopo pagina del perché sia considerato da decenni - la sua pubblicazione originale è del 1995 - un romanzo fondamentale della letteratura sci-fi taiwanese e internazionale, capace di racchiudere in sé tematiche ecologiste, politiche e sociali senza mai piegarsi al didascalismo, intessendo una trama che solo in apparenza è complessa e arzigogolata ma che si dispiega in un finale sconvolgente e inaspettatamente straziante.
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