giovedì 17 ottobre 2024

stranimondi 2024 ~ un racconto per (poche) immagini

sabato 12 e domenica 13 ottobre c'è stato uno dei miei appuntamenti preferiti dell'anno, ovvero stranimondi, giunto quest'anno alla sua decima edizione (la terza per me).

foto di rito alla locandina

per chi non lo sapesse, stranimondi è una fiera/festival/convention dedicata alla letteratura fantastica, anzi, forse sarebbe meglio dire che è la fiera del fantastico (e - gioia, gaudio e tripudio! - sarà di nuovo accompagnata dalla sua sorellina minore marginalia, che si terrà, sempre alla casa dei giochi di sesto san giovanni, il 29 e 30 marzo).

la cartolina che più aspettavo mi è stata regalata proprio appena sono arrivata!

stranimondi è bellissima perché a) è piena di libri belli e b) è piena di gente bella appassionata di libri belli, che li legge, li scrive, li pubblica e ne parla. a stranimondi è facile trovare anime nerd-affini che poi diventano amicə insostituibili - perché basta poco a riconoscersi tra stranə - ed è altrettanto facile ritrovarsi con il portafogli vuoto e lo zaino pieno di libri.

a parte che è evidente che non sono capace di sorridere davanti a un obiettivo, stranimondi è stato il posto dove ho conosciuto stella dello scartafaccio e gloria e sephira di moedisia

ma soprattutto, stranimondi è bellissima perché è la migliore espressione di come il fantastico sia molto di più di un'evasione dalla realtà, anzi, sia uno specchio per guardare alla realtà e provare a comprenderla cambiando la nostra prospettiva. in questi giorni (proprio come era successo gli altri anni) si è parlato di transfemminismo, di cambiamento climatico e ecologia, di diritti civili e sociali. anche se il clima era quello di una grossa, lunga festa, non sono mancati i simboli di sostegno alla palestina perché sì, ci piace evadere dalla realtà ma non abbiamo nessuna voglia di girare lo sguardo dall'altra parte e far finta di non vedere.

quest'anno è stato palese che stranimondi sta crescendo sempre di più e sta diventando una realtà importante: sempre più editori, un programma di panel, incontri e presentazioni molto ricco e variegato, gente che viene un po' da tutta l'italia e - cosa che mi era mancata le volte scorse - un po' di materia prima per gossippare nelle prossime settimane (di cui vi parlo un po' più giù).
il problema è che se cresce stranimondi, non cresce la casa dei giochi. lo spazio è molto bello, ha l'atmosfera giusta e i giardinetti esterni con le loro sedie, tavoli, panche e biliardini, sono perfetti sia per decomprimere un po' che per cianciare in tranquillità. però purtroppo, vista l'affluenza di pubblico (stime non ufficiali vogliono circa 2000 ingressi quest'anno, ma dall'interno sembrava ci fosse almeno un milione di persone!), lo spazio interno diventa scarso, soprattutto la sala centrale quella in cui, ovviamente, si raduna più gente.
per chi, come me, è piccolinə, sabato è stato difficile riuscire a muoversi tra la folla, evitare le gomitate in faccia e respirare. per le persone disabili e/o neurodivergenti, sabato è stato ingestibile e non credo di essere stata l'unica a passare buona parte del tempo nei giardini.

ghiandina-souvenir raccolta in uno dei giardini

è innegabile che l'organizzazione negli anni sia riuscita a calamitare l'attenzione del pubblico con enorme successo, però questo dovrebbe significare anche cominciare a prendere in considerazione l'idea di allestire la fiera all'interno di uno spazio più grande e accessibile, magari mantenendo sempre la possibilità di un luogo all'aperto in cui chiacchierare e rilassarsi, e magari anche più facile da raggiungere per chi arriva a milano centrale (la metro di milano continuerà a essere protagonista dei miei incubi ancora a lungo, ne sono sicura)
creatorə di stranimondi, se mi leggete pensateci!

a questo giro ho tenuto la mia irrefrenabile voglia di shopping a bada per due motivi: a) lo zaino dovevo trascinarmelo da sola poi fino a bologna e b) qui ho solo uno scaffalino minuscolo e già quasi del tutto pieno.
ho preso solo due libri - lasciandone a malincuore uno sfacelo negli stand - ma la mia wishlist si è allungata notevolmente!

ecco il mio bottino, piccolino ma interessante

(e, a proposito, ho un appello! se eravate al panel dedicato alle fantascientiste, siete riuscitə a prendere appunti sui titoli consigliati? io ero troppo in fondo e non sono riuscita a sentire quasi nulla, ed è un peccato perché era l'incontro che mi interessava di più!)

io lontanissima, non sentivo niente!

passiamo al gossip: l'evento che ha catalizzato il chiacchiericcio è stato sicuramente quello dedicato al premio urania... o meglio, quello che doveva essere dedicato al premio urania ma che poi è diventato uno sproloquio sulla gestione di urania stessa.
ecco i miei due centesimini sulla questione: è comprensibile essere attaccatə al passato, voler continuare a fare le cose come si sono sempre fatte e non volersi sbattere troppo. io sono la prima che non riesce ad adattarsi alle novità e continuo a tenere questo blog sempre uguale a se stesso, però una cosa è essere una cazzona che scrive un blog, una cosa è gestire la più conosciuta collana di fantascienza d'italia!
il problema grosso di urania è che non sa comunicare online. il blog informa sulle uscite, è vero, ma non basta. ormai i rapporti tra editorə-autorə-lettorə sono cambiati tantissimo, i social non sono semplici vetrine ma piazze di dialogo e confronto e la mediazione operata dallə libraiə - o, come in questo caso, dallə edicolanti - non è più sufficiente. urania dovrebbe guardare a oscar vault, alla community che si è creata intorno alla pagina e prendere spunto (oltretutto si tratta sempre della stessa casa editrice, eh).

altri due centesimini: chiedere di spostare urania dalle edicole alle librerie non risolve il problema, al massimo incrementa quello della sopravvivenza stessa delle edicole che sono, molto spesso, gli unici poli culturali di cittadine e paesi piccolini. senza contare che ci sono anche servizi online (tipo primaedicola) che permettono di recuperare gli arretrati - di urania e non solo. affossare ancora di più una realtà già in difficoltà non è una grande soluzione, va migliorata invece la rete di distribuzione dei libri e soprattutto la comunicazione che se ne fa.
al momento, la risposta di urania alle scarse vendite è stata quella di limitare le uscite di autorə italianə ai solə vincitorə del premio urania, perché "la fantascienza italiana non vende".
io, personalmente, non credo sia vero. almeno, non credo che sia un assoluto. so per certo che un libro di cui nessunə parla e che nessunə conosce vende decisamente poco, ma so anche che la colpa non è del libro in sé ma di chi non l'ha accompagnato nel modo corretto verso lə lettorə.

tornando a stranimondi, l'unica cosa che mi ha un po' amareggiata sono certe dinamiche che bucano la bolla, atteggiamenti che se sui social lasciano il tempo che trovano, nel mondo fisico si trasformano in grosse delusioni. ma, al netto di questo, ho passato due giorni meravigliosi con gente meravigliosa, ho trangugiato così tanto sushi e poke in compagnia da essere a posto per i prossimi mesi, il mio amore per la letteratura fantastica è cresciuto ancora un po' e non vedo l'ora che sia marzo per tornare a incontrare di nuovo tuttə!

soprattutto il mio amico tim!

un po' di altre foto le trovate su instagram!




ps. martedì 15 ottobre claccalegge ha compiuto tredici anni!
per festeggiare questo traguardo ho pensato di aprire una raccolta fondi per l'unrwa, a sostegno del popolo palestinese. la raccolta sarà aperta per un mese, fino al 15 novembre. se vi va, condividete il link anche tra i vostri contatti!

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