il suo sorriso somiglia all'inizio di una storia molto lunga che august racconterebbe a una serata fra amici, se avesse degli amici.
1) il suo sorriso è davvero l'inizio di una storia molto lunga;
2) credo che non esista età più felice - stupida ma felice - di quella in cui basta un sorriso di qualcunə incontratə per caso, anche solo di sfuggita, per far sì che il nostro cervello inizi a scrivere libri, poesie, film, intere saghe di luminose fantasie;
3) lə amicə arrivano, a un certo punto, magari nel modo più inaspettato possibile, ma arrivano sempre.
ogni tanto bisogna uscire dalla propria comfort zone. fa bene. è vero che il pericolo di una delusione è dietro l'angolo ma se si è dispostə a correre il rischio, magari arrivano anche le belle sorprese.
ancora una fermata per me è stata una bellissima sorpresa. l'ho recuperato su vinted dopo che certe idiozie classiste e tremendamente maschiliste sulle scrittrici donne e sui romance mi avevano fatto ribollire lo stomaco di rabbia.
senza fare troppi giri di parole: è incredibilmente stupido e in cattiva fede dire che le donne scrivono solo storie d'amore ed è incredibilmente stupido e ottuso relegare le storie d'amore a prescindere da tutto il resto in una categoria marginale, criticando lə lettorə di romance di non capirne niente di letteratura, innalzando un certo tipo di testi - e quindi un certo tipo di lettorə - a vera letteratura (e verə lettorə). sinceramente, di questi giudizi così superficiali, snob e classisti non ce ne facciamo niente, grazie tante. continuate pure a farvi le pippe a vicenda su robinson.
insomma, ecco la premessa.
è vero che sono una lettrice di quella letteratura di genere che non rientra nei salotti bene, ma il romance mi mancava. e ancora una fermata sembrava il titolo perfetto, quindi mi sono lanciata. e ho fatto benissimo, è stato uno dei libri che mi hanno appassionata di più negli ultimi mesi!
la protagonista è august landry, ventitreenne che ha passato gli ultimi cinque anni della sua vita traslocando da un appartamento all'altro e da un corso di laurea all'altro. august ha un rapporto piuttosto complicato con sua mamma - che l'ha trascinata per tutta la vita nella ricerca di uno zio scomparso quando lei era bambina - che ha guastato ogni altra possibile relazione sociale.
non è mai riuscita a trovare dellə verə amicə e non ha mai avuto una storia d'amore. a dirla tutta, anche il suo conto in banca lascia parecchio a desiderare e... insomma, né il presente né il futuro sono troppo rosei per lei.
almeno finché non si trasferisce a new york, trova una stanza in affitto insieme a dellə coinquilinə e dellə vicinə di casa piuttosto sui generis, inizia un nuovo corso all'università e cominci a lavorare come cameriera in una tavola calda che sforna pancake unti e capaci di lasciarti il loro odore addosso per l'eternità. e soprattutto, finché non inizia a prendere la metro, linea Q. è lì che incontra jane, la ragazza più figa del mondo per cui si prende una cotta spaziale e, almeno in apparenza, disperata.
perché jane non è soltanto fighissima ma è anche incastrata nella situazione spazio-temporale più assurda possibile. l'incontro tra lei e august è davvero un miracolo, qualcosa di fortemente voluto dal destino, anche se a unirle è una matassa più che un filo, un ingorgo di storie e indizi e coincidenze che collegano gli anni '70 con i 2000, un mistero che chiede di essere svelato e che august risolverà non soltanto grazie a tutto quello che anni di indagini con sua mamma le hanno insegnato, ma anche con il preziosissimo aiuto e supporto di quella nuova famiglia di elezione in mezzo a cui è piombata quasi senza rendersene conto.
senza spoilerare la trama - che è piena ed appassionante e non merita spoiler - dentro questo libro c'è un'umanità incredibile, vera ed emozionante.
c'è la sorpresa di chi trova, finalmente, la propria gente, il proprio posto nel mondo, di chi riesce a mettere insieme, un pezzetto alla volta, la propria vita, esattamente quando ormai la dai per spacciata. la famiglia-per-scelta di august è queer e assurda e piena d'amore, è fatta di quelle persone a cui al primo incontro non daresti un centesimo ma poi ti cambiano l'esistenza (in meglio), persone che, se non rientrano in nessuna categoria socialmente accettata, fanno spallucce e se ne creano di nuove.
e la storia d'amore con jane è bella, semplice e sincera, senza drammi, senza stereotipi, senza stupidi normativismi. è quello che una storia d'amore dovrebbe essere e basta.
e quindi se le donne - o, come in questo caso, le persone queer e non binary, come casey mcquiston - sanno scrivere storie così, che divertono, appassionano, emozionano e sanno raccontare così bene l'immensa varietà dei possibili modi di stare insieme al mondo, direi che è il caso di mettere un po' di snobberia da parte e rivalutare il proprio sistema di valori.
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