Pagine

lunedì 5 febbraio 2024

smack! vol. 1 ~ intervista a giacomo guccinelli (collettivo moleste) e matilde sali (eris edizioni)

e allora peli: come appendice naturale e stratificazione culturale. peli che in natura servono come antibatterici, ammortizzatori e protezione, amplificando addirittura la percezione del mondo, ma nel mondo artificiale (culturale) sono invece sporchi e volgari.
[...] "se non sei frida kahlo, che può rivendicare la sua genialità dall'alto del suo monociglio, allora prendi le pinzette, normodotata, tu non te lo puoi permettere".
e noi invece vogliamo permettercelo.
vogliamo liberare spazi mentali occupati da questioni laterali.

che bella che è questa zine che prende il via da una cosa piccola e insignificante come un pelo e apre gli occhi su storie, corpi, diritti, rivendicazioni, spazi, politica, desideri.
i peli si fanno sineddoche del corpo tutto e della possibilità di viverlo pienamente, senza permettere a nessunə di limitarne o forzarne le esperienze. i peli, che sembrano cose piccole e insignificanti, in realtà si portano dietro questioni enormi di autodeterminazioni negate e rivendicate.

tra fumetti e prosa, si racconta il corpo come spazio di riappropriazione identitaria e come strumento per rivendicare il proprio diritto di occupare spazio, di essere nel mondo, di vivere la propria vita fuori da costrizioni e convenzioni. smack! - che suona come un bacio o come uno schiaffo - è, come vedremo meglio nelle parole di chi l'ha creata e di chi l'ha pubblicata, una zine transfemminista e intersezionale, e lo è davvero, non si limita a essere un contenitore vuoto ricoperto di etichette.
e moleste, il collettivo che ha dato vita a questo bel progetto, è molesto davvero nel momento in cui mette al centro di tutte le sue riflessioni il corpo come espressione politica di identità plurali, tenendosi ben lontano dal femminismo prêt-à-porter e trovando nuovi spazi per voci che non vogliono più essere soffocate.

le storie a fumetti e quelle in prosa, raccontano i mondi marginali che non trovano spazio nella narrazione più nota e convenzionale, quegli spazi in cui cappuccetto rosso non aspetta il cacciatore per salvarsi e le regine non sono affatto meno dei re, spazi in cui rasarsi i capelli diventa un atto politico, in cui peli e capelli diventano la chiave d'accesso per una riflessione sulla razzializzazione delle persone non-bianche. e poi, ancora, si ride sulle nostre assurde ossessioni legate ai peli e al oddio, se finisco in ospedale proprio oggi che non mi sono depilata? e i capelli, simbolo di femminilità per eccellenza, si trasformano in emblema di lotta, in gabbia in cui intrecciare i silenzi forzati, nel nemico da combattere quando cominciano a ingrigirsi.
e sono, infine, ancora una volta i peli a ricordarci che le violenze vanno combattute in prospettiva intersezionale perché le discriminazioni non si sommano ma si moltiplicano, perché non può esistere la lotta al dominio del maschile sul femminile senza lotta al dominio occidentale sulle persone bipoc.

un pelo, un capello, qualcosa di così piccolo e marginale è capace di raccontare così tanto!
questo primo numero di smack! è una sorta di cassetta degli attrezzi, un prontuario di difesa pratica nei confronti di un mondo che vuole corpi conformi, ordinati, disciplinati, silenziosi, obbedienti. corpi come cose, da prendere, usare e poi gettare via.
a tutto questo, ci dicono moleste, possiamo ribellarci, anche solo un pelo alla volta.


ciao giacomo e benvenuto su claccalegge! e bentornata matilde! grazie mille a entrambə per essere qui oggi!

inizio chiedendoti, matilde, com’è nata la collaborazione con moleste?
► La collaborazione con Moleste nasce principalmente perché il collettivo ha contattato Eris per chiederci se eravamo interessatə come realtà a produrre e distribuire la zine. Noi, come casa editrice, seguiamo sin dalla nascita il collettivo Moleste e siamo statə molto felici quando è nato, abbiamo sempre creduto che fosse un qualcosa di molto importante, di cui ci fosse assolutamente bisogno. L'esempio del collettivo Moleste è un esempio positivo, se in tutti gli altri ambiti nascessero collettivi simili, dove ovviamente ancora non ci sono, saremmo, come dire, già a metà della strada per cambiare la situazione. Ovviamente, dopo che il collettivo ci ha contattatə, noi abbiamo riflettuto tantissimo su quale fosse il reale apporto che poteva dare Eris alla zine a tutti i livelli, sia dal punto di vista della creazione vera e propria della zine sia nel divulgarla, nel farla girare eccetera. Devo dire che è una collaborazione molto bella, di confronto, orizzontale, fatta di chiacchiere per trovare le soluzioni migliori per far girare la zine il più possibile.
quale è stato il ruolo di eris nella creazione di questo primo numero di smack!?
► Quando il collettivo Moleste ci ha proposto la pubblicazione di Smack! per noi è stato importante fin da subito chiarire che, nella correttezza e nel rispetto di quella che è una realtà politica, volevamo "entrarci" il meno possibile. Non volevamo che la nostra presenza venisse avvertita come un controllo editoriale o qualcosa di simile. Loro ci hanno fatto vedere i contenuti e noi li abbiamo trovati incredibili, perfetti per la zine e abbiamo, quindi, lasciato totale libertà, com'è giusto che sia, al collettivo nella scelta di tutti i contenuti. Quello che è stato il nostro vero e proprio contributo è stato il pensare un diverso modo di distribuzione per la zine, capire come poteva essere fatta, capire i meccanismi che avrebbero portato alla scelta del prezzo giusto, accessibile, tagliando fuori la distribuzione nazionale vera e propria ma, allo stesso tempo, cercando di diffonderla sul territorio attraverso modi diversi. Abbiamo anche pensato che una zine come Smack! nasce da una rete di persone, da un collettivo e ci sembrava giusto, proprio per valorizzarla dal punto di vista artistico e politico, diffonderla in rete con altre realtà, attraverso librerie indipendenti, collettivi e infoshop con cui collaboriamo, in modo che arrivasse nel modo giusto nelle mani delle persone.
si parla spesso, da un po’ di tempo, di editoria femminista ma, nel concreto, cosa vuol dire?
► Sì, negli ultimi tempi si parla spesso di editoria femminista ma credo che sia un'espressione che, come dire, vuol dire tutto e vuol dire niente. Secondo me, la prima grande differenza da fare è quella tra un'editoria che ospita nel proprio catalogo singoli titoli e un'editoria transfemminista nel senso degli intenti, che quindi mette al centro un discorso politico, di contenuto, di storia di diversi immaginari, di esplorazione di altri immaginari, che mette al centro una policy, e di conseguenza un diverso modo di stare sul mercato - perché poi, purtroppo, l'editoria è un mercato! Per noi, fare editoria transfemminista vuol dire, ad esempio, scegliere insieme al collettivo Moleste di fare Smack! nella consapevolezza che è una zine che divulga determinate idee, contenuti e immaginari e che deve essere divulgata per quello che è. Quindi al centro del lavoro ci deve essere il contenuto e non il profitto, non un determinato tipo di visione egoriferita che mette al centro non quello di cui si vuole parlare ma discorsi altri, che poi femministi non sono. Crediamo che l'importante - ed è una posizione che condividiamo con tante altre case editrici che stanno facendo in questi anni un ottimo lavoro - è il modo di porsi, il rispettare i tempi delle persone con cui si collabora, il cercare di essere una realtà orizzontale, il comprendere che se si vuole contrastare il performativismo ci devono essere i fatti e non solo le parole, e capire che le scelte sono scelte di contenuto e non di vendibilità di un titolo o del lavoro di una persona. Quello che viene prima di tutto, ovviamente, è il contenuto e la ricerca artistica e la libertà con cui questa persona fa il suo lavoro, fa quello che vuole fare.

smack! sarà distribuita in libreria e sarà disponibile sul vostro sito, come sempre. ci sono inoltre dieci librerie (libreria antigone di milano, libreria delle donne, modo infoshop e inuit di bologna, nora book & coffee e belleville comics di torino, libreria antigone e libreria tuba di roma, libreria tamu di napoli e spine bookstore di bari) che avranno un ruolo speciale nella distribuzione di smack! puoi spiegarci meglio come funziona? come sono state scelte le librerie e, soprattutto, perché avete scelto proprio questi dieci spazi?
► La distribuzione di Samck! sarà diversa dal solito. Ovviamente è in vendita sul nostro shop online ma consigliamo alle persone che la vogliono di usare il nostro shop online solo se non hanno altre realtà di riferimento, nel mondo fisico, in cui possono andare. Appunto esistono dieci librerie sparse in varie città d'Italia che si occupano di distribuirle insieme a noi. Questo vuol dire che - oltre che essere a disposizione dellə lettorə - anche altri collettivi, altre soggettività artistiche e politiche possono rivolgersi a queste librerie o a noi per averle a loro volta da vendere, quindi con un prezzo scontato specifico per queste realtà, per averle e ospitarle sui propri scaffali, sui propri banchetti e portarla quindi in giro in altri modi, proprio perché si parla di un discorso divulgativo e politico, e crediamo che lo spazio non sia soltanto quello degli scaffali delle librerie ma anche quello di altri ambiti. Ovviamente, molte altre librerie hanno preso e hanno in vendita Smack!, librerie amiche con cui collaboriamo, anche queste sparse in tutt'Italia. Qualsiasi libreria, in realtà, ci può contattare per comprarla se vuole ospitarla sui propri scaffali. È una lista molto grande e work-in-progress perché in realtà la zine sta venendo distribuita e quindi ogni settimana si aggiungono nuovi punti vendita che la stanno vendendo. La scelta è proprio quella di lavorare a stretto contatto con quelle librerie che sappiamo avere un'attitudine femminista, un determinato approccio politico e artistico e, allo stesso tempo, collaborare in modo stretto per la sua distribuzione e diffusione con tutte quelle realtà che siano non solo le librerie ma anche infoshop, collettivi, altre realtà che fanno banchetti in giro per il mondo in modo che chiunque la voglia ospitare e diffondere lo possa fare.
ci sarà la possibilità di trovare smack! anche in altri spazi – ad esempio presentazioni, festival, fiere eccetera?
► Ovviamente la zine, sino a esaurimento scorte, continuerà a girare per l'Italia, sugli scaffali delle librerie, durante eventi, presentazioni, eccetera. Si inizierà a breve con un calendario, le persone del collettivo cercheranno di portarla in giro in tutta Italia e allo stesso tempo, ovviamente, nei vari festival e fiere in cui noi o il collettivo Moleste parteciperà. Speriamo di finire presto le copie ma, allo stesso tempo, speriamo di poterla portare in giro per un anno perché è una zine annuale! Speriamo che duri un anno e di riuscire a portarla a tutte le fiere e i festival a cui solitamente partecipiamo.
(domanda da nerd che rosica perché si è persa il numero zero) ci ristampate il numero zero?
► Per le persone nerd come te che si sono perse il numero zero possiamo dire che, per ora, insieme al collettivo non c'è una previsione di ristamparla ma il fatto che il numero zero sia in questo momento introvabile e illeggibile - a meno che non hai una persona amica che ce l'ha e te lo presta - è una cosa su cui ci stiamo confrontando per trovare soluzioni diverse dal solito per renderlo disponibile. Però questo è ancora in work-in-progress per cui non posso dare anticipazioni, perché con Moleste non abbiamo ancora trovato la soluzione migliore per fare girare ancora il numero zero.

giacomo, cos’è il collettivo moleste e come è nato?
► Moleste è un collettivo transfemminista intersezionale nato dalla necessità di un gruppo di autrici di condividere i propri vissuti di abuso o di discriminazione sessista nel mondo del fumetto. Il collettivo si configura come luogo di mutuo ascolto, un luogo di riflessione e condivisione, un laboratorio in cui poter immaginare un ambiente più paritario e scevro da dinamiche patriarcali di sopraffazione, in cui la professionalità sia realmente riconosciuta a tutti i livelli.
Un collettivo di fumettist3, sceneggiatrici, disegnatrici, coloriste, letteriste, soggettiste, giornaliste, traduttrici, ghost writer che lavorano - o vorrebbero lavorare nei mondi del fumetto. Un collettivo in cui ciascunǝ vuole il riconoscimento del proprio impegno, essere giudicatǝ come artista in un ambiente solidale che ci rispetti come professionist3.
come si può aderire?
► Chi condivide la nostra visione e con essa la nostra pratica politica e ha intenzione di supportare il lavoro del collettivo può diventare firmatariǝ: è possibile inviare una mail a info@moleste.org. Può firmare chiunque, ovviamente non c’è esclusione o preclusione di genere per supportare il nostro progetto.
È anche possibile scriverci per proporvi come parte più attiva: il collettivo si basa su lavoro a titolo volontario e ogni aiuto per crescere, sviluppare reti e nuove collaborazioni è sempre ben accetto.
smack! è una creatura ibrida da tanti punti di vista e pian piano cercheremo di prenderli in considerazione tutti, ma intanto ti chiedo: come si tiene insieme il concetto di zine autoprodotta e lavoro con una casa editrice?
► Smack! fin dalla sua genesi, realizzata col suo numero zero, nasce come zine totalmente autoprodotta, lo stesso vale per questo numero. L’indipendenza nel manifestare la nostra visione politica attraverso contributi artistici è per il collettivo una priorità politica. E tuttavia, quando Eris, le cui pubblicazioni si collocano in maniera significativa nel discorso transfemminista intersezionale, ha risposto positivamente alla nostra proposta di collaborazione, per il collettivo si è concretizzata una bellissima opportunità. Eravamo nel pieno della lavorazione del numero uno, ma è stato bello vedere da parte di Eris come la casa editrice abbia supportato il progetto e scelto di farci da rete per dare al nostro messaggio una portata ancora più ampia. Eris ha inoltre adottato una politica di accessibilità economica dando la priorità alla copertura delle spese vive della zine mantenendo il prezzo di vendita il più possibile alla portata di tutt3.
sono ibridi anche i linguaggi usati, dal fumetto (principalmente) ai testi in prosa alle illustrazioni con didascalie brevi: come si mettono insieme tante forme espressive differenti?
► La pratica politica intersezionale è intimamente connessa alla contaminazione culturale, all’ibridazione e alla pluralità dei linguaggi, elementi strutturali nella progettazione di Smack! e parte consistente della nostra identità di collettivo.
All’interno della zine ogni contenuto trova la sua forma, ogni voce è valorizzata dal medium più idoneo a farla risuonare. Il fumetto, il saggio breve, l’illustrazione libera e lo stream of consciousness raccontano con differenti medium e tone of voice storie personali, intrecciando 35 voci in una dimensione che è contemporaneamente personale e corale, dove la pluralità è forma e sostanza che si oppone al modello unico binario-cis-bianco e patriarcale.

il tema centrale è quello dei peli che viene declinato in tantissimi modi e diventa lo spunto di base per riflessioni che, anche quando sono molto diverse tra loro, partono dal vissuto personale per raccontare esperienze collettive, più o meno vicine al nostro presente. perché, secondo te e secondo voi-collettivo, ancora oggi nel 2024, il corpo femminile e alcune sue parti in particolare, come i peli/capelli appunto, riescono a essere simboli così forti di lotta politica per l’autodeterminazione (o per la sua negazione)?
► Il pelo in ogni sua accezione e dimensione letterale, letteraria, metaforica, simbolica, allegorica e politica è un elemento narrativo in grado di coinvolgere vicende personali, intime e personali così come narrazioni ampie e più universalizzabili, il pelo in quanto tema potenzialmente trasversale all’esperienza di ogni persona. L’intenzione era quella di accogliere ma anche andare oltre alle accezioni più comuni che convivono col pelo (come la pratica della depilazione), il pelo come elemento archetipico e cardine di molteplici narrazioni: il pelo è il tempo che passa, è spaccato culturale, etnico, antropologico, il pelo, che può, nelle sue differenti manifestazioni, diventare potente atto politico. Il topic della zine diventa così mise en abime e al tempo stesso anche smascheramento dello sguardo maschile, delle meccaniche che il potere oppressivo maschile-cis-bianco-abile e patriarcale esercita sempre sui corpi. Il pelo è spesso discrimine, come raccontano le voci di Smack! tra ciò che è giusto e desiderabile e ciò che è incuria e indesiderablità, il pelo diventa in questa ottica potenziale elemento di crisi e di messa in discussione di una cultura che non sentiamo nostra e che vogliamo cambiare.
abbiamo parlato di linguaggio ibrido e tematiche multiformi ma c’è un altro aspetto che mi è piaciuto molto e cioè che questa prima zine include un bel contributo di amleta, un’associazione femminista intersezionale di attrici che è un po’ il parallelo di moleste ma nel mondo del teatro. come è nata questa collaborazione?
► Uno degli obiettivi di Smack! è uscire dalla propria bolla di riferimento e utilizzare le narrazioni visive di cui ci occupiamo per parlare dei temi che ci stanno a cuore. La fanzine ci serve da ponte e tramite, così come ci ha aiutato a tessere una rete con le realtà che condividono la nostra visione. Lo scorso anno abbiamo collaborato con Brigata Basaglia, che si occupa degli stigmi di genere legati alla malattia mentale, quest’anno invece abbiamo voluto coinvolgere Amleta, realtà che parallelamente a noi si occupa di questioni di genere all’interno del mondo del mondo dello spettacolo. Pensiamo che ogni occasione sia buona per stringere alleanze, per sostenere la denuncia e far emergere in ogni luogo gli squilibri di potere legati ai dictat del patriarcato, e questo compreso razzializzazione, abilismo, grassofobia e omo-bi-lesbo-a-transfobia.
si parla tantissimo di intersezionalità però poi non sono tanti gli ambienti e i progetti che riescono davvero a essere intersezionali. cosa vuol dire questa parola per moleste e quali sono le strategie che adottate per far sì che le vostre pratiche rispettino davvero il principio di intersezionalità?
► Come scrivevo sopra la nostra pratica politica che si riflette in Smack! è intersezionale nella forma e nei contenuti perché pone l’attenzione alla complessità e agli aspetti multidimensionali dei fenomeni di violenza, abuso e discriminazione senza mai dare per scontato il contesto economico, sociale, culturale e politico nei quali queste sono perpetrate, valorizzando piuttosto le voci, gli sguardi e le soggettività: il pelo visto da un caleidoscopio di punti di vista ciascuno dei quali merita attenzione e ascolto. Definiamo il nostro approccio intersezionale anche perché non parla per, non parla di, ma parla sempre con, dando, senza sovradeterminare, la parola alle persone, ai corpi che prima di raccontarle vivono le rotte che tracciano e le identità che vestono e manifestano quotidianamente.
quali sono i progetti che moleste sta portando avanti (oltre smack!, ovviamente)?
► Oltre al progetto Smack! il collettivo si occupa di supportare chiunque abbia subito molestie o abusi attraverso strumenti di supporto, iniziative, attività formative, reti e spazi - online e offline - di prossimità. Il collettivo ha inoltre all'attivo la pubblicazione dell’antologico Fai Rumore pubblicato dell’Editrice Il Castoro a maggio 2022, inserito nel Progetto Scuole della stessa casa editrice, in uscita nel 2024 per Dark Horse Comics.
Per sapere di più del lavoro del collettivo invitiamo chi sta leggendo questa intervista a consultare il Manifesto sul nostro sito www.moleste.org e a seguirci sulle nostre pagine social.
grazie mille a entrambə ancora una volta e un megaimboccallupo per tutti i prossimi progetti!

se ti piacciono i post di questo blog puoi sostenermi su ko-fi ♥

Nessun commento:

Posta un commento