sono storie che parlano di cupidigia, di menzogne, di violenza e di abuso. sono storie sul potere e sulla disperazione. ci sono enigmi e trappole, ci sono mostri e fantasmi e corpi spezzati, braccia mancanti e gambe mozzate e teste perdute. e, mentre wilhem si concentra sulla trama e i personaggi, jacob, non smette mai di pensare a come accadono le cose, nota che quasi tutti i personaggi entrano, escono o si perdono in un bosco.
se dovessi scegliere il libro più strano letto l'anno scorso, l'archivio dei finali alternativi vincerebbe staccando tutti gli altri titoli di parecchi punti. probabilmente è uno dei più belli che ho letto, sicuramente uno dei più interessanti eppure è un po' troppo cervellotico perché rientri tra i miei preferiti (in fondo, resto una lettrice che si innamora di pancia delle storie e per questa qui, invece, ci vuole molta più testa e, magari, carta e penna a disposizione).
provare a spiegare di cosa parla questo libro è una vera impresa: parla di fiabe, di chi le racconta e di chi le raccoglie e di una cometa, quella di halley (anche prima che fosse di halley) che passa accanto alla terra ogni settantacinque anni circa, di chi la osserva e di chi ne è osservatə, e poi parla di fratelli e di sorelle, di famiglie, di segreti, di amanti, di boschi, di streghe e di salvatrici, parla di scatole di biscotti, di crudeltà, di violenza, di abusi - che, proprio come notava wilhem, sono cose che è facile trovare in tante storie - a anche di amore. ecco, fare un elenco così in fondo non è poi tanto difficile, è molto più complicato capire come tutti questi elementi siano collegati - e lo siano in modo praticamente perfetto e tremendamente complesso.
così complesso che, probabilmente per la prima volta in vita mia, ho dovuto prendere appunti per capirci qualcosa. e per provare a rispondere alla domanda di cui prima.
la narrazione segue i passaggi della cometa che, come le luci sul palcoscenico di un teatro, illumina momenti e storie. così, quelle che sembrano vicende scollegate, lontane decenni e secoli le une dalle altre, diventano brani di una stessa narrazione, quella della cometa stessa che, nel suo eterno allontanarsi e poi ritornare verso il sole, sbircia la terra a ogni passaggio.
eppure, questi frammenti non sono raccolti in ordine cronologico: lindsey drager usa, per collegarli, la storia di hansel e gretel e la storia di come il racconto di cui sono protagonistə si trasforma in fiaba, si scompone per secoli e secoli in un prisma di versioni e interpretazioni differenti, narrato da migliaia di voci diverse, prima di essere imprigionato sulla carta, fissato in un'unica forma.
è da qui, nel 1835, che inizia il romanzo. mentre la cometa attraversa la notte, wilhem e jacob grimm decidono quale sarà la versione definitiva della fiaba dellə due bambinə persə nel bosco.
per registrare una fiaba si deve accettare di perdere sempre qualcosa. alcune cose devono rimanere taciute e nascoste. l'arte della narrazione, aveva detto il fratello, consiste nel sapere dove e come lasciare spazi vuoti.
le diverse versioni di hansel e gretel che hanno ascoltato si somigliano un po' tutte.
tutte tranne una.
a raccontarla è una donna e quello che sostiene è che il motivo che ha indotto lə genitorə a far perdere lə bambinə nel bosco non era la fame, né la miseria. era l'incapacità di accettare che hansel fosse attratto da altri uomini, era il rifiuto di un modo diverso di amare. era l'odio e il desiderio di annientamento verso ciò che non si riesce a comprendere, così forte da troncare persino i legami di sangue. secondo il racconto di questa donna, gretel sceglie di andare nel bosco, di abbandonare lə genitorə crudeli per seguire il fratello e proteggerlo.
wilhem, consapevole del segreto di jacob, decide di fare come la bambina della fiaba. e per proteggere il fratello - che mai si sposerà né avrà figli - decide di nascondere per sempre il segreto di hansel, e quindi quello di jacob, negli spazi vuoti, in quel non detto che cristallizza, per sempre, la storia dellə bambinə persə nel bosco così come l'abbiamo sempre conosciuta.
in qualche modo, wilhem prova a cancellare l'orrore di una violenza, di un odio così feroce per tenere jacob al sicuro. ma la cometa continua a girare e fratelli e sorelle continuano a nascondere e a condividere segreti.
se nei libri di fiabe è la miseria a portare all'abbandono di hansel e gretel, sulla terra si continua a odiare e ad allontanare chi ama in modo differente, nei secoli dei secoli.
nel 1910, a un altro passaggio della cometa, incontriamo una donna. è stata rinchiusa in un manicomio e sta disegnando. disegna la storia di due bambinə persə nel bosco e affamatə, due bambinə su cui lo sguardo si posa dall'alto, da sopra le cime degli alberi. lei ancora non lo sa ma quei disegni verranno trovati, nascosti in una scatola di biscotti, da un'infermiera e pubblicati. l'edizione illustrata di hansel e gretel sopravvivrà ancora per secoli e, nel 1986, verrà donata da uno scrittore - inconsapevole discendente di wilhem grimm - a un suo giovane amante, un programmatore allontanato dalla famiglia che non accetta il suo essere omosessuale.
e, ancora, in una terra ormai sull'orlo del tracollo, nel 2136, la cometa può illuminare quelle pagine strette tra le mani di una donna in cerca di acqua che non sa più leggere.
e nel 2211 quella stessa storia di bambinə abbandonatə e di boschi in cui perdersi e poi forse ritrovarsi si può ascoltare nello spazio, se si è capaci di decifrare i messaggi di due sonde gemelle che cercano altre forme di vita a cui recapitare il loro messaggio, l'eredità di un'umanità che continua a raccontare la crudeltà verso due bambinə che, mano nella mano, attraversano il bosco.
copie di copie, pagine uguali una all'altra come quelle che un entusiasta johannes gutemberg mostra, in una sera del 1456, alla sua gemella. il viso di lei si rispecchia in quello di lui, i lineamenti si sovrappongono proprio come fanno i fogli stampati grazie all'invenzione del fratello, l'unico che crede alla sua storia, l'unico che vuole preservare la sua memoria.
e ancora e ancora, la storia di hansel e gretel, degli amori proibiti, dei boschi e dei segreti condivisi attraversa il tempo e lo spazio, ancora si nasconde nelle scatole dei biscotti, ancora svela il punto di vista di una stella che vorrebbe solo suo fratello accanto a sé:
ogni volta che imparava qualcosa di nuovo faceva tutto il viaggio di ritorno per vedere il fratello, il sole, perché il suo lavoro era al centro dell'universo e non poteva lasciare il posto vacante. gli raccontava cosa aveva imparato. vieni con me, gli chiedeva, verso i porti sicuri ai confini del mondo, dove non c'è così bisogno di te. vieni con me e vivi ai margini dove puoi imparare e amare e perdere, i tre grandi obblighi morali. e anche se ogni volta il sole di rifiutava di seguirla, la sorella stella ritornava.
quello di lindsey drager è un bellissimo esperimento narrativo, un gioco colto ed elegante fatto con le storie e le parole, con i personaggi e gli oggetti e le epoche, un gioco di rimandi che si rincorrono e si ritrovano tra un capitolo e l'altro, tra un passaggio della cometa e l'altro, avanti e indietro tra passato e futuro.
un libro come, forse, non ce ne sono altri al mondo, strano e affascinante di cui tutto quello che vi ho raccontato non è che un pizzico.
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