tutta la materia oscilla, costantemente, in modo leggero. tutto è instabile. a volte l'equilibrio si rompe e la materia cambia forma. questo è un mondo instabile e misterioso.
nessuno sa cosa succederà in futuro.
hirota è un operatore per lo smaltimento dei flow, fenomeni causati dall'instabilità della materia e dall'incontro tra le sostanze oscillanti e i desideri della gente che causano trasformazioni imprevedibili della realtà. ad aiutarlo c'è chima-chan, una donna di trentacinque anni che - proprio a causa di un flow - si ritrova ad avere l'aspetto di una dodicenne. ma il vero capo della squadra è presidente, un grosso, pigro gattone bianco che sfrutta l'abilità innata dei felini per riconoscere i flow e aiutare i due bipedi a trovare la soluzione giusta per riportare tutto alla normalità.
flow, la miniserie di yuki urushibara, che era già arrivata anni fa sugli scaffali italiani con mushishi e underwater, opere dai toni meno scanzonati, è strutturata a episodi più o meno autoconclusivi anche se le storie di chima e hirota - anche queste collegate ai flow - fanno da filo conduttore per tutti e tre i volumi, e mantengono alta l'attenzione dellə lettorə fino alla fine.
i flow possono essere di natura e intensità differente: la sensazione di smarrimento di uno studente incapace di prendere una scelta importante può dar vita a nuove strade così come lo stress di una ragazza che cerca di mostrarsi sempre perfettamente in ordine può smussare gli angoli delle cose, dai più piccoli oggetti fino agli spigoli delle strade, trasformando la realtà in un caos morbido e confortevole (ma non per tuttə!), o il desiderio di posare gli occhi su uno scenario montano può spostare letteralmente un intero appartamento.
questi fenomeni non sembrano mai essere troppo pericolosi e così la leggerezza di hirota nell'affrontarli non diventa mai una vera fonte di guai. l'eccessiva serenità con cui il ragazzo affronta i casi, però, spesso mette a dura prova chima, abituata com'era a dedicarsi anima e corpo al lavoro prima di cambiare il suo aspetto e dover abbandonare la sua carriera.
flow è una miniserie carina i cui punti forti sono la delicata e spensierata poetica che caratterizza tutte le storie (sarebbe bello se tutti i desideri fossero così innocenti da causare appena qualche piccolo scompiglio nella serena quotidianità della cittadina raccontata da urushibara) e i disegni semplici ed espressivi, ricchi di dettagli soprattutto nelle ambientazioni, capaci di trascinare lə lettorə in un giappone di provincia in cui il tempo sembra sospeso e i problemi poco più che scherzetti da trickster dispettosə.
personalmente mi è piaciuta un sacco, è esattamente il mio genere di fumetto - ovvero qualcosa a metà tra lo slice of life e il fantastico, in più c'è un gattone - però è difficile, anzi, impossibile descriverla come un must o un capolavoro e certo il formato (e di conseguenza il prezzo!) dei volumi non aiuta lə lettorə ad avvicinarsi a un titolo simile. l'unica pecca è, secondo me, proprio il trattamento ricevuto da dynit: creare un'edizione troppo lussuosa e cara (circa o più del doppio della media dei volumetti attualmente in commercio, decisamente troppo per qualcosa che dovrebbe essere "pop") per un manga carino ma non imperdibile significa perdere una buona fetta di possibili lettorə che avrebbero magari potuto avvicinarsi a un titolo come questo, già abbastanza di nicchia, se il prezzo fosse stato più popolare.
continuo a sostenere che una politica editoriale simile allontani la massa dellə lettorə da opere che non siano i soliti battle shounen o gli stravisti shoujo scolastici, alimentando il pregiudizio verso le serie commerciali e lə suə estimatorə. molto spesso il gusto personale e la voglia di uscire dalla propria confort zone, di scoprire generi e titoli diversi dal solito, finiscono per piegarsi a questo tipo di logiche di mercato che, anziché allargare il proprio pubblico di riferimento, puntano su un target necessariamente troppo ristretto anche se, magari, fidelizzato.
probabilmente la mia sarà una speranza a vuoto ma mi auguro che prima o poi dynit ripensi la sua politica di prezzi/formato rendendo accessibili i suoi titoli - spesso molto interessanti - a tuttə lə appassionatə.
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