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giovedì 14 dicembre 2023

commenti randomici a letture randomiche (80)

dopo più di due anni dall'ultimo post di commenti randomici a letture randomiche, recupero la non-rubrica del blog per lasciarvi qualche parere veloce su alcune delle ultime letture. questa volta ci sono due volumi unici - uno che ho adorato e uno che non mi è piaciuto affatto - e il primo volume di una serie che non vedo l'ora di continuare a leggere.

goodbye eri


cominciamo da quello più difficile.
so che quello che sto per scrivere va in direzione contraria alla maggioranza dei commenti che si trovano in giro. ho letto tantissimi pareri positivi e pieni di entusiasmo su tatsuki fujimoto e sulle sue opere (che, oltretutto, sono state spinte tantissimo dall'editore italiano e hanno ricevuto diversi premi in giappone) e, sinceramente, non riesco ancora a capirne il perché.
avevo letto anche look back prima, e non mi era piaciuto per niente. ho provato a dare un'altra occasione a fujimoto, mi sembrava doveroso vista la sua fama, ma stavolta è andata anche peggio. goodbye eri mi ha dato lo stesso fastidio di un film recitato male o di un racconto scritto solo per svolgere un compitino. insomma, mi aspettavo una roba straziante ed emotivamente potente e invece mi sono ritrovata a leggere quello che potrei definire solo come un esperimento sull'uso della regia che non mi ha convita del tutto. ma quello che mi ha davvero delusa è la distanza siderale che ho sentito tra me e lə personaggə e le loro storie. una madre affida a suo figlio un cellulare e il compito di riprenderla per più tempo possibile, perché ha scoperto di essere malata e di stare per morire. yuta gira ore e ore di video ma alla fine non riesce ad accontentare la madre fino alla fine e non trova il coraggio di assistere - e filmare - il momento della sua morte, come lei aveva chiesto.
yuta monta i video e ne fa un film che proietta a scuola, all'inizio delle superiori: è il disastro, viene insultato e deriso così tanto da fargli scegliere il suicidio. a salvarlo però, proprio in extremis, è eri, una ragazza appassionata di film, l'unica colpita dal suo lavoro presentato a scuola. per mesi e mesi, eri fa vedere dei film a yuta, con lo scopo di fargli capire come funziona il linguaggio cinematografico così che il suo prossimo film sia un successo. e il film successivo sarà proprio su eri che, come sua madre, sta per morire.
detta così, è una roba da piangere dalla prima all'ultima pagina ma, nonostante tutto, non mi ha trasmesso una sola, singola emozione. ho trovato i personaggi piatti oltre ogni tollerabilità e anche la scelta di regia di usare sempre lo stesso formato orizzontale per le vignette - per rendere l'inquadratura fatta con il cellulare - dopo un po' mi ha stancata.
non colpevolizzo neanche troppo la scelta di star comics di presentarlo come l'autore rivelazione dell'anno, non credo che se avessi avuto aspettative meno alte sarei riuscita ad apprezzare qualcosa di questo volume.

fish society


allo stesso modo, non mi spiego perché unə autorə come panpanya sia passatə così tanto in sordina nonostante le sue opere - queste sì! - siano, secondo me, degli esperimenti di narrativa surreale validissimi, letteratura d'evasione stricto sensu. fish society è, al momento, l'ultimo volume uscito (di panpanya ne ho parlato già qui e qui), un'altra bella raccolta di venti storie in cui la protagonista, la bambina senza nome, continua a vivere avventure sospese tra la realtà e il sogno immersa in paesaggi di provincia caleidoscopici e mutevoli, accompagnata da creature inverosimili e sempre innamorata del cibo.
la penna di panpanya funziona come un microscopio capace di svelare le minuscole meraviglie della realtà, il suo è uno sguardo attentissimo ai dettagli e liberi da pregiudizi e luoghi comuni, sempre capace di cogliere lo stupore in ogni angolo.


stando a baka-updates, fino a ora star comics ha pubblicato tutte le raccolte di racconti di panpanya a eccezione di ashizuri suizokukan (tradotto come ashizuri aquarium o feet scraping aquarium), pubblicato in giappone nel 2013, quindi un anno prima di an invitation from a crab, e mokei no machi, uscito in patria nel 2022 (qui sopra le cover originali). spero tantissimo di riuscire a leggere al più presto anche questi due titoli!

hirayasumi ~ vol. 1


so che questa non è la prima opera di keigo shinzo che arriva in italia ma tokyo alien bros e holiday junction hanno un costo improponibile (continuo a cercarli tra l'usato, se li trovate/vendete fatemi un fischio!) e randagi non mi sembrava troppo nelle mie corde. hirayasumi, invece, mi sembrava perfetto come primo approccio e, in effetti, è stata una lettura piacevolissima che non vedo l'ora di continuare!

protagonista della storia è hiroto, un freeter ventinovenne che prende la vita così come viene, giorno dopo giorno, con allegria e leggerezza. proprio per il suo carattere solare e spensierato, tempo prima aveva stretto amicizia con una vecchietta dall'atteggiamento burbero ma dal cuore d'oro. senza una famiglia sua, la vecchia signora aveva praticamente adottato hiroto e alla fine aveva deciso di lasciare a lui la sua piccola, sgangherata casetta.
dopo poco tempo di vita nella sua nuova casa - che ha accettato con affetto, riconoscenza ma anche tanta malinconia - da hiroto arriva sua cugina minore natsumi, diciottenne giunta a tokyo per frequentare l'accademia di belle arti. natsumi ha poco dell'allegria e dell'atteggiamento leggero di hiroto e iniziare una nuova vita in mezzo a gente sconosciuta le causa tantissime ansie, ha paura di rimanere senza amicə ma ancor di più di essere giudicata per il suo sogno segreto di diventare una mangaka. eppure, nonostante le differenze, lə due cuginə sembrano formare una bella squadra con hiroto che aiuta natsumi a prendere le cose più alla leggera e natsumi che prova a fargli tenere la testa ben piantata sulle spalle.
l'atmosfera da slice of life e lo scenario della casetta un po' retrò mi riportano alle vibes da maison ikkoku: storie di vita quotidiana, personaggə un po' sopra le righe e un approccio alla vita più lento di quello che ci si aspetterebbe da una metropoli come tokyo. praticamente, il tipo ideale di manga-coccola che adoro!

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