"daki le ha insegnato che eliminare tutte le domande è sbagliato, che la rabbia va modellata sui tempi. che i tempi, appunto, esistono e cambiano di continuo. forse c'è un margine di miglioramento, non solo una fine del mondo. la fine del mondo, finché ci sarà della rabbia in giro, non arriverà mai. lei in cambio spera di averle mostrato che la furia può anche trovare una pace assoluta. che rimproverarsi per ciò che si è non serve a niente."
a parte che mi tatuerei un paio di frasi da questa citazione, lady lava, ultimo tardigrado uscito qualche settimana fa, conferma l'altissima qualità della collana di narrativa fantastica breve di eris edizioni (in cui c'è pure l'esperto zampino di valentina presti danisi, cosa che non si dice mai abbastanza).
il fantastico che mi piace è quello che, immaginando e fantasticando, racconta la realtà, il nostro presente o il futuro che potrebbe aspettarci proprio dietro l'angolo, subito dopo le catastrofi che ogni giorno cercano di raccontarci come normalità.
e in questo futuro probabile, diletta crudeli racconta una storia, a metà tra la fiaba e il thriller, che si svolge sotto un sole feroce, che brucia le cose e fa perdere la ragione. quello di lady lava è un mondo in cui i cibi sono ormai prodotti sinteticamente, in cui ci si chiede che sapore avevano, una volta, le cose, in cui gli animali sono quasi del tutto estinti e gli esseri umani vivono sotto scudi protettivi che schermano il calore mortifero del sole. in questo mondo, daki sembra l'unica a non maledire il caldo e i raggi solari, a non scappare da loro ma anzi a cercarli con avidità da lucertola.
a tenerla ancorata al mondo, c'è kaska, una ragazzina come lei, con cui daki intreccia un rapporto di amore e odio, un'amica che a volte sembra una madre e che, proprio come una madre, per quanto amore possa provare, non riesce mai veramente a comprenderla. hanno appena finito la scuola universitaria e l'estate che dovrebbe prepararle a una vita nuova trascorre lenta, quasi immobile, come se invece nulla potesse cambiare mai, tra chili di ghiaccioli e notizie che girano su profile (una sorta di megasocial/mondo virtuale). è dalla rete che daki e kaska vengono a sapere degli efferati omicidi attribuiti a una creatura feroce e inumana, fatta di fuoco e fiamme, lady lava.
e mentre daki prova a scoprire di più sul "mostro" che terrorizza tutti e affascina lei, la storia inizia a saltare avanti e indietro nel tempo: scopriamo che lava, insieme a neve, ragno, radice e folgore, sono creature di un tempo lontano, un passato ormai dimenticato in cui loro, come personificazioni della natura selvaggia, si ritrovano a lottare per la loro stessa sopravvivenza, contro il più pericoloso dei nemici, l'essere umano.
è nel presente di daki che la storia di lady lava si intreccia con la sua. daki e lava sono creature che nulla potrebbero avere in comune se non l'odio per chi stravolge il mondo, i suoi paesaggi, i suoi equilibri disperatamente aggrappatə a un'idea di sopravvivenza che non prova neppure a immaginare il cambiamento e la convivenza con lə altrə, una sopravvivenza che tiene conto delle forze naturali solo per cercare il modo di piegarle e annientarle.
le loro storie, superando la barriera del tempo, arrivano a fondersi l'una nell'altra in un finale drammatico e in qualche modo catartico che mi ha sinceramente sorpresa.
post pubblicato in origine su instagram.
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