"non gli piaceva, non gli era mai piaciuto tacere, e nemmeno gli sguardi sfuggenti e i silenzi imbarazzati, il modo in cui gli adulti, soprattutto gli adulti, si guardavano tra loro e ingoiavano le parole, il modo in cui suo padre gli diceva: questo è tutto quelli che ti dirò e non saprai nient'altro che questo. sentiva che, se lo avessero lasciato chiedere e parlare, non avrebbe mai smesso, la curiosità lo avrebbe invaso come formiche su un vasetto di marmellata dimenticato aperto in cucina"
juan e gaspar, un padre e un figlio in viaggio attraverso l'argentina, da buenos aires verso nord, verso il confine con il brasile. intorno a loro si stende un paese martoriato dalla dittatura militare e dalla tragedia dei desaparecidos. il viaggio è costellato di posti di blocco, il tempo ha il sapore della paura di essere fermati o peggio. ma ancora più pressante e opprimente è la presenza dell'Ordine, una società segreta in cui ricchezza, potere e violenza si intrecciano indissolubilmente insieme all'ossessionante ricerca del modo di poter ottenere la vita eterna, trasferendo la propria coscienza all'interno di corpi-ospite.
juan è il medium più potente che l'ordine ha mai avuto, ha sposato rosario, la figlia della coppia più influente - e crudele - dell'organizzazione e tutta la sua vita è stata influenzata dai suoi piani. eppure, il suo potere è nulla perché niente potrà mai liberarlo dal legame che ha con loro, né che l'Ordine ha con suo figlio gaspar.
quella dell'Ordine è una storia lunga di secoli, una storia che inizia con la scoperta, in africa, dell'Oscurità, del dio crudele che divora i suoi fedeli, dell'Altro Luogo che è l'immenso cimitero di corpi mutilati e offerti in sacrificio.
juan è un uomo che ha sperimentato ogni possibile forma di sofferenza, martoriato nel corpo e nell'anima, strappato dalla sua famiglia, venerato ma prigioniero, potente ma mai libero. juan ama gaspar di un amore insano, folle, feroce, lo ama con l'urgenza di un padre che vuole salvare suo figlio ma sa di non poter contare nemmeno sul proprio corpo, così fragile e prossimo alla fine. juan ama gaspar di un amore malato, di un amore che non sa essere amore perché nulla, nella sua esistenza, è rimasta immune dalla crudele e perversa onnipresenza dell'Ordine.
per salvare gaspar, juan in realtà lo distrugge giorno dopo giorno, per tenerlo lontano dall'Ordine e dall'Oscurità gli insegna come aprire e chiudere quelle porte che risponderanno solo al suo tocco, a entrare nell'Altro Luogo.
nel romanzo di mariana enriquez, l'orrore storico delle stragi fasciste della dittatura di videla, la pena di morte, le sparizioni misteriose, il rapimento dellə bambinə si intreccia alle mostruosità dell'Ordine, alle violenze e ai massacri inutili compiuti in nome del dio oscuro.
la narrazione si sposta avanti e indietro nel tempo, coprendo un arco di circa trent'anni, dall'inizio degli anni '60 agli anni '90. enriquez ci racconta la storia dell'Ordine e quella di juan, di gaspar e di rosario, l'esaltazione che dà il potere e l'orrore che lascia quando se ne comprende appieno la natura e gli effetti che ha. non ci sono personaggə assolutamente buonə, ma quellə cattivə sono puramente malvagə, senza alcuna possibilità di redenzioni, l'incarnazione dell'orrore stesso. alcune scene sono a dir poco raccapriccianti, merito soprattutto di una lingua che fa della prosa qualcosa che sfiora la poesia, un linguaggio scelto con cura, parola per parola, frasi preziose e cesellate.
la nostra parte di notte è un romanzo che merita di essere scoperto pagina per pagina, senza anticipazioni sugli eventi narrati, perché enriquez è bravissima a non dare mai nulla per scontato e riesce, nonostante le settecento e più pagine, a tenere lə lettorə col fiato sospeso fino alla fine, rispondendo, un po' alla volta, alle tantissime domande che nascono durante la lettura.
per me questo libro finisce dritto dritto tra i preferiti del 2023 (anche se mi ha costretto a usare le maiuscole per scrivere questo post).
post pubblicato in origine su instagram.
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