«sono dei piccoli tesori, perciò li tengo da parte. un giorno riaprirò questa scatola e sarò travolta da un fiume di ricordi e nostalgia. già non vedo l'ora»«davvero? mi riesce difficile immagino che degli oggetti che ti sono già praticamente indifferenti ora ti daranno gioia in futuro»«a volte sei troppo saggio»
quando leggo le storie di panpanya ci ritrovo dentro un sacco di me, di solito nelle cose che sembrano più stupide. dico stupide perché mi sono un po' troppo abituata a etichettare le cose come dovrei fare secondo il metro di giudizio comune, adattandomi a quelle che sono le aspettative che la società ha su di me. leggere panpanya, vagare insieme alla bambina senza nome e vivere le sue avventure assurde, mi riporta sempre a provare quella meraviglia, quello stupore per il mondo e le sue stranezze che dovrebbe essere prerogativa dellə bambinə e invece, per fortuna, certa letteratura è ancora in grado di farci provare.
post pubblicato in origine su instagram.
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