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domenica 28 maggio 2023

niente di umano

"ognuno ricorda con precisione dove si trovava e cosa stava facendo quando tutto è cominciato. [...] la frattura con la realtà era stata tanto profonda che dimenticare il momento in cui era avvenuta era impossibile"


lo squarcio, uno strappo violento nel tessuto del reale che separa nettamente il prima e il dopo. in mezzo, un nulla bianco e luminoso che per un attimo acceca ma dopo restituisce a chiunque la vista, anche a chi si era rassegnato, come levi, a non poterla mai più avere.
un assottigliamento tra le dimensioni, spera nina, che possa riavvicinarci a chi non c'è più.
perché mentre il mondo cambiava, lei seppelliva suo zio noah, bruciando di dolore e di rabbia per aver perso per sempre quell'uomo che le raccontava le storie e che aveva gli occhi così simili ai suoi.
l'abisso oscuro di una tomba e quello luminoso da cui arrivano - o si rivelano - le bestie, creature impossibili, chimere mitologiche che sconvolgono ogni possibile tassonomia. inavvicinabili, incomprensibili, proprio come déi, e come déi incarnati e rivelati, ispiratori di un proliferare di nuovi culti, nuove fedi, nuove preghiere.
in questa sorta di anticamera dell'apocalisse, tra manticore e nuove chiese, nina e levi cercano, ognunə a suo modo, una risposta.
e se, invece che a rivelare qualche inimmaginabile verità, i mostri fossero giunti ad ascoltare?
niente di umano racconta come, nel sovvertimento di ogni certezza, le storie rimangono come àncore sicure, porti ospitali e fermi in cui sfuggire alle tempeste.

post pubblicato in origine su instagram.

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