«da grande voglio diventare una scrittrice», dissi.«ah sì?», fece mia zia. «be', bello, ma devi anche trovarti un lavoro».«sarà scrivere il mio lavoro», dissi.«puoi scrivere quando ti pare. è bello come hobby. ma devi guadagnarti da vivere».«come scrittrice».«non dire scemenze».«sono seria».«tesoro... i neg*i non possono fare gli scrittori».«perché no?»«perché è così e basta».«sì che possono!»diventavo categorica quando non avevo idea di cosa stessi parlando. in ben tredici anni non avevo mai letto una singola parola stampata che fosse stata scritta da un nero. mia zia era una donna adulta. ne sapeva più di me. e se avesse avuto ragione?
per fortuna, la zia non aveva ragione e octavia e. butler è diventata una scrittrice. donna. nera. che scrive fantasy e fantascienza. roba da non crederci, roba che quasi quasi sembra impossibile come i mondi fantastici in cui vivono le sue storie. eppure.
la sera, il giorno e la notte è una raccolta di racconti che esplorano realtà immaginate: uomini incinti, messi davanti, fin da ragazzi, alla durezza della vita e alla sofferenza; malattie genetiche che ci pongono questioni filosofiche sulla nostra essenza, sulla nostra capacità e possibilità di decidere chi siamo; storie d'incesto ispirate dal più sacro dei libri; mondi senza più linguaggio in cui le parole terrorizzano; lavori alienanti che riducono gli esseri umani al peggio delle loro possibilità; convivenze impossibili con nuovi colonizzatori; donne a cui è data la possibilità di essere dio, per una volta. in mezzo ci sono due articoli/racconti sulla scrittura, sulle difficoltà della carriera di scrittrice (donna, nera), sull'ossessione per il racconto, due articoli che suonano anche loro quasi come espressione di una realtà fuori dall'esperienza comune e dal buon senso.
butler riesce, in ciascuno di questi racconti, a trascinare lə lettorə dentro la storia e il sistema-mondo che ha immaginato fin dall'inizio e lo fa non spiegandoci come funziona quel sistema-mondo, quali sono le sue regole e i meccanismi che si creano ma semplicemente mostrandocelo, lasciandoci scoprire un dettaglio alla volta una realtà a noi estranea attraverso le voci dellə personaggə e le loro vicende. è un metodo che ci fa immergere completamente nella storia e che finisce per farci immaginare all'interno di quella realtà, dandoci la possibilità di metterci nei panni dellə personaggə e di immaginare il nostro comportamento in quelle situazioni.
tutto questo significa riflettere, ogni volta, su contesti, ambienti, sistemi di relazioni e reazioni etiche/morali a cui non avremmo mai pensato: un esercizio che non è mai fine a sé stesso ma che potrei definire una vera e propria palestra di consapevolezza e autocoscienza.
post pubblicato in origine su instagram.
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