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domenica 16 aprile 2023

blackwater

«[...] è stata infelice per tutta la vita, disperatamente infelice, ma se tornasse, se in questo momento entrasse dalla porta e le venisse offerta la possibilità di ricominciare da capo, io so che direbbe "rivoglio tutto uguale"»

ancora più che essere una saga familiare, una storia gotica piena di elementi horror, un'epopea lunga quarant'anni e che segue tre generazioni, intrecciandosi alla storia americana della prima metà del '900, blackwater di michael mcdowell è il racconto del testardo arrendersi alle proprie scelte, per quanto crudeli e sbagliate queste possano essere.

quasi ovunque ho letto che una volta iniziato a leggere, era impossibile fermarsi ed è effettivamente così: i personaggi a cui mcdowell ha dato vita sono così affascinanti - anche nei loro difetti - e le loro vicende così intricate e appassionanti da non lasciare spazio ad altro.
se ci costringono a rimanere incollatə alle pagine dall'inizio alla fine non è certo per l'affetto che proviamo per loro, perché sono pochi i personaggi amabili in questa serie e, anzi, ogni sprazzo di bontà finisce per apparirci come un deprecabile sinonimo di debolezza. avidità, egoismo, crudeltà sono le parole perfette per descrivere il clan caskey e chi si salva da questo emerge comunque come una figura scialba, appannatə da un destino di vittima.

la storia inizia trascinandoci in un vortice freddo di fango e detriti e quella sensazione di freddo, di viscido sulla pelle non ci lascerà più fino alla fine. la cittadina di perdido, in alabama, si ritrova sommersa dalle limacciose acque esondate dal fiume. tutto è perduto, le carcasse degli animali galleggiano sull'acqua scura insieme ai mobili strappati alle case e a quello che resta delle segherie - principale fonte di ricchezza della città - ormai perdute. in mezzo alla catastrofe, la barca di oscar caskey gira per quelle che furono strade alla ricerca di superstiti bisognosə di aiuto, finché non trova elinor, miracolosamente sopravvissuta e illesa in una camera d'albergo che sembra sia stata volontariamente risparmiata dal fango. bellissima e misteriosa, elinor sembra essere stata vomitata dalle viscere stesse della terra pochi minuti prima di apparire davanti a oscar, come se non avesse un passato.

per qualche motivo, elinor sceglie oscar caskey per mettere in moto i suoi piani. gli fa credere di essere stato lui a salvare lei durante la piena del 1919 e da quel momento gli costruisce attorno un labirinto in cui oscar possa sentirsi libero di scegliere in che direzione muoversi, anche se in realtà la via percorribile è una sola.
proprio come l'odiatissima suocera, elinor manipola ogni membro della sua famiglia affinché tutto vada come lei vuole e, in qualche modo, prevede. è lei ad avviare l'usanza di prendersi ə bambinə degli altri e crescerli come proprə, ed è sua quella di sposarsi in fretta e furia anche senza il consenso della famiglia.
da lei tutti i membri dei caskey sembrano ereditare (o assimilare per osmosi, nel caso in cui non ci siano reali legami di sangue) solo il peggio, anche quando questo peggio ha risvolti positivi.

ad essere precisa, però, questo sembra valere solo per la linea femminile. in blackwater le donne sono le protagoniste (e antagoniste) assolute della storia, relegando i personaggi maschili a ruoli di controparte la cui esistenza sembra più utile a mandare avanti la trama (e la stirpe) che altro. nonostante la storia sia ambientata in un periodo in cui le donne non godevano di grandi libertà, quelle della famiglia caskey seguono regole tutte loro: viaggiano, studiano, lavorano, scelgono i loro mariti (o scelgono di non averne), cedono e prendono ə loro figlə senza chiedere il permesso a nessuno. non sono sempre personaggi positivi ma sono donne forti e indipendenti, caparbie tanto nel bene che nel male: che le loro azioni possano portare benessere e ricchezza o possano distruggere la loro stessa esistenza, nessuna cede di un millimetro sui propri desideri e le proprie intenzioni.

nella già abbastanza complicata storia della famiglia caskey e della città di perdido, si aggiunge l'elemento gotico/fantastico: elinor è qualcosa di diverso da un semplice essere umano. è una creatura del fiume e come tale vive di regole morali - e di bisogni materiali - completamente differenti, e non è né la prima né l'ultima a farlo. è intorno alla sua natura doppia e misteriosa che si intreccia l'attenzione dellə lettorə. perché elinor ha scelto oscar caskey? perché ha deciso di fondare un suo clan, di aggiungere o eliminare membri, di trovare il modo per far arricchire la famiglia oltre ogni immaginazione?

blackwater appassiona come le soap opera sanno fare con le nonne ferme davanti alla tv il pomeriggio senza però regalarci neanche una virgola di romance e senza lasciarci vedere davvero dentro gli animi dei suoi personaggi. tuttə, ciascunə a proprio modo, ci rimangono in qualche modo estranei, non riusciamo mai a conoscerne i pensieri più profondi e nascosti e questo ci rende ancora più desiderosə di capire e divorare pagine.

il freddo, fangoso e minaccioso scorrere dei due fiumi che fanno da sfondo a tutta la vicenda sembra l'unico modo per descrivere l'atmosfera che permea le pagine di tutti e sei i capitoli di questa saga, una storia di resurrezione e morte (in questo esatto ordine) che non concede remissione di peccati di sorta né possibilità di salvezza.

post pubblicato in origine su instagram.

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