"non ricordo chi di noi due sia scomparso, quel giorno. so solo che questa storia comincia da una morte".
questa storia comincia con una morte, come fanno tante altre storie. un omicidio - o un suicidio? - in una casa bianca, avvolta da una tempesta di neve.
il bianco e il rosso e gli occhi delle volpi e poi un profumo di agrumi e un maglione rosa. un delitto su cui indagare che è una storia che ne contiene altre, e in ogni storia, in ogni racconto che si incastra nell'altro come una serie di scatole cinesi. ogni volta tornano gli stessi elementi però tutto è rimescolato, sfalsato, come se la realtà si riflettesse in specchi deformanti che la restituiscono simile ma mai uguale alla prima versione che abbiamo conosciuto.
la prima versione, dico, perché non è detto che ci sia una realtà più reale delle altre.
e non è detto che ogni racconto segua quello precedente sulla stessa linea temporale e così è difficile capire chi scrive di chi e quando lo fa, quale sia l'invenzione e quale il fatto, se mai il fatto sia mai stato tale davvero. se mai l'invenzione abbia meno importanza perché tale.
i personaggi si sovrappongono uno all'altro deviando e confondendo le trame in un gioco di rimandi che complica e aggroviglia il corso degli eventi.
gli incompiuti è un thriller atipico che mischia gli elementi classici del giallo e del noir a quelli della letteratura weird e dà vita a una storia - a più storie - da cui è impossibile distrarsi fino all'ultima pagina.
post pubblicato in origine su instagram.
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