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sabato 21 gennaio 2023

giardini cannibali

quando vivevo sul continente, in giardino avevo perfino un oceano.
era un oceano magnifico, con tutto ciò che un oceano deve avere. eppure molte persone si mostravano perplesse quando dicevo di avere un oceano in giardino.

case e giardini sono spazi che consideriamo sicuri.
spazi domestici, anzi addomesticati, che modelliamo a nostro piacimento, sulla base delle nostre necessità e del nostro gusto personale. spazi che dominiamo e che ci fanno sentire protettə da qualsiasi assurdità possa trovarsi al di fuori del loro perimetro.
case e giardini sono così, tranne che se a crearli è la penna di pietro verzina.

avevamo già parlato (qui!) di ammodino, nuova casa editrice che si promette di proporre testi sopra le righe ma a modino - appunto - nella forma. oggi vi scrivo due parole (in realtà molte di più, ci tengo a questo punto a sottolineare anche la mia coerenza con il titolo di questo blog) sul perché giardini cannibali è l'esordio perfetto per mantenere queste promesse.

giardini cannibali è una raccolta di cinque racconti - e nessuno di questi si intitola giardini cannibali - campioni di stravolgimento delle certezze, qualora esistesse una disciplina simile.
quello che li accomuna è un concetto semplice, declinabile in mille forme diverse: gli spazi che crediamo sicuri, conosciuti, addomesticati, sempre uguali a loro stessi, non sono niente di tutto questo.
il mondo che abitiamo non è una quinta teatrale che si accontenta di essere così come le mani di uno scenografo l'hanno creata, anzi, ha regole tutte sue che non per forza possiamo comprendere e che a volte, più che contemplare la nostra presenza in quanto attorə protagonistə, ci tollera a malapena come un errore di quella logica che non ci appartiene.
se ai protagonisti di queste storie viene abbastanza facile adeguarsi in qualche moda questi spazi irreali e grotteschi, a noi lettorə non resta che accettare il patto che ci propone verzina, sospendere la nostra incredulità e lasciarci accompagnare all'interno di case, giardini, serre, paesi e persino oceani, regolati da geometrie impossibili che distorcono la nostra idea di spazio-tempo.

la scrittura di pietro verzina svela l'irrealtà di questi mondi accettandola completamente, non si lascia sorprendere dalle stranezze che incontra, lascia a noi il compito di rimanere sconvolti solo all'inizio per poi aiutarci a fare nostre le regole inquietanti dei luoghi che descrive e dei personaggi che in questi luoghi si muovono. è questo modo di raccontare le storie che rende queste invenzioni fantastiche e grottesche così affascinanti e che fa di giardini cannibali un piccolo compendio di geografie assurde, quotidianità stravolte e spazi inaddomesticabili.

così, abbiamo giardini in cui ogni notte si aprono fiori impossibili, appartamenti occupati da inquilini molesti, serre in cui la crudeltà del concetto di allevamento si ribalta a svantaggio degli esseri umani, oceani che annullano l'idea stessa di confine e case che custodiscono la fine del mondo.

se ammodino inizia la sua storia editoriale così, non possiamo che aspettarci grandissime sorprese!

lunedì 16 gennaio 2023

folklore: intervista a marga biazzi e jacopo silvestre

qualche giorno fa re-belle box e rebelle edizioni hanno svelato, tramite le loro pagine social, il primo di una nuova collana di libri dedicati al folklore, miti e leggende.
i libri saranno quattro, verranno pubblicati nel corso di tutto il 2023, faranno parte di altrettante box tematiche e saranno scritti da jacopo silvestre e illustrati da marga - blackbanshee - biazzi.

le box saranno spedite a partire da fine febbraio, quindi toccherà aspettare un po' prima di scoprire cosa contengono e - soprattutto! - prima di poter leggere il primo libro di questa serie che si preannuncia molto interessante. nel frattempo, jacopo e marga mi hanno concesso un po' del loro tempo per fare una chiacchierata e scoprire qualcosa in più su questo progetto.

intanto potete seguire le pagine instagram di re-belle box e rebelle edizioni (o su facebook, qui e qui)

buona lettura!




ciao marga, ciao jacopo, grazie mille per essere qui e benvenuti su claccalegge! parliamo del vostro nuovo progetto con rebelle edizioni e re-belle box, folklore. come è nata l’idea? e come si è sviluppato il progetto?
Marga: Ciao Claudia, grazie a te per l'invito! Per la nascita dell'idea ti risponderà Jacopo, io sono stata coinvolta dal team ReBelle a progetto iniziato. Annamaria (una delle fondatrici di ReBelle) ha pensato a me conoscendo la mia passione per il folklore e le creature varie! Per quanto riguarda lo sviluppo del progetto, nel mio caso mi vengono dati i testi (per sveltire i tempi le prime stesure) e poi ho totale libertà di interpretazione e struttura delle immagini...il sogno di ogni disegnatore.

Jacopo: L'idea è in realtà dell'editor Annamaria di Matteo, quindi di Rebelle Edizioni stessa. Il progetto iniziale prevedeva principalmente l'idea di una collana illustrata da Marga, e non credo di dover spiegare i motivi, viste le sue illustrazioni e la sua passione per il folklore Io ho avuto il piacere di conoscere Annamaria al Treviso Comic Book Festival e mi sono proposto per far parte del progetto, essendo l'argomento a me molto congeniale Ho quindi mandato loro qualche prova di scrittura e... eccoci qui!
il primo libro ha come sottotitolo "boschi e foreste", possiamo dedurre che ogni volume avrà un'ambientazione diversa?
Jacopo: Ambientazioni anche in senso metaforico diciamo, ma la risposta è sì!

Marga: Esatto. Non possiamo ovviamente dire nulla sui prossimi titoli, ma si esploreranno diverse realtà folkloristiche accomunate da elementi, situazioni...
entrambi siete appassionati di miti e leggende, come è nata per voi questa passione?
Marga: Io con Labyrinth e Legend quando avevo 6 anni... Ah, e i racconta storie e anche Lady Hawk, che è il mio film preferitissimo di sempre! Sono sempre stata circondata sin da piccola da libri, fiabe, favole, miti e leggende: imprinting, insomma.

Jacopo: Da quel che ricordo da piccolo ero un divoratore di Miti Greci! Nel tempo ho poi cominciato a esplorare anche le tradizioni di altre culture, soprattutto del Nord Europa. Mi affascina molto vedere come leggende nate agli antipodi del mondo finiscano per assomigliarsi, talvolta per influenze culturali e talvolta credo per qualche simbolismo intrinseco proprio dell'essere umano! E poi le religioni e le fiabe sono letteralmente la nascita della narrazione, penso che ogni appassionato di fantasy e storie in generale dovrebbe prima o poi fare capolino in quel vastissimo universo fatto di eroi, Dei e spiriti maligni.
jacopo, puoi raccontarci come si è svolto il lavoro di ricerca e selezione per le storie che hai scelto?
Jacopo: Inizialmente Annamaria aveva stilato una lista di Miti e Creature di cui le sembrava interessante parlare. Io ho preso questa lista e ho tagliato qualcosa qua, e aggiunto qualcosa là, informandomi su internet e in biblioteca su quelle leggende che non conoscevo. Alcune cose sono invece nate dalla mia biblioteca preferita, che è casa mia! Questo posto straripa di libri, tanto che non sappiamo più dove metterli...
marga, per le tue illustrazioni hai dei riferimenti iconografici o ti basi esclusivamente sulle descrizioni - ad esempio dei personaggi o dei luoghi - presenti nelle storie?
Marga: Se ci sono, faccio ricerca iconografica, e per i miti più famosi che ha usato Jacopo si trovano immagini di riferimento (più che altro per essere fedele nella rappresentazione di "personaggi famosi" tipo Odino). Ma Jacopo ha pescato creature così poco conosciute che anche cercando non si trova nulla (se non un paio di reference piuttosto discutibili) quindi lì vado a invenzione, basandomi sulle descrizioni di Jacopo. Per alcune creature che conosco già bene di mio, invece, vado a interpretazione personale. Più che altro ho usato molte reference per gli animali a cui sono dedicati un paio di capitoli e che raramente disegno...con gli unicorni nessun problema, ma con gli orsi, ne avrò disegnati 10 in tutta la mia vita.
avete una storia (o un personaggio) che preferite tra tutte quelle che avete raccontato in questi volumi? (se sembra un tentativo di estorcere uno spoiler, bene, lo è!)
Jacopo: Uh, perdindirindina! Domanda ardua! A livello simbolico ti direi il Lupo, come personaggio di per sé... probabilmente Fenrir o Bjorn. Sono un tipo abbastanza nordico diciamo.

Marga: Io posso parlare solo di questo: non ho ancora letto gli altri, e a dirla tutta non ho ancora letto nemmeno gli ultimi capitoli di questo! XD ebbene sì, sto ancora lavorando alle illustrazioni, ma non temete che sarà tutto pronto per la data di consegna! Per rispondere alla tua domanda, senza fare spoiler, mi sono affezionata al figlio di un orso e di un'umana, che è un personaggio adorabile e di cui ho scoperto la storia grazie a Jacopo e al suo lavoro.

Jacopo: (Quella è veramente una gran bella storia, non vedo l'ora che la leggiate!)
jacopo ecco, mi hai anticipata! volevo proprio chiedervi se avete un'area di provenienza preferita di miti e leggende e perché proprio quella.
Marga: Per me è il Giappone e il Piccolo Popolo (Inghilterra/Scozia/Irlanda). Il Giappone perché dopo che ci sono stata nel 2008 ci ho lasciato il cuore: il suo folklore, che vive nei boschi, nei ruscelli, nei santuari, nelle vecchie case tradizionali mi ha incantata, chè quando sei lì, hai davvero la sensazione che ci sia qualcosa. Col Piccolo Popolo, il mio amore è nato prima, vuoi per labyrinth, vuoi che da adolescente incappai nei libri illustrati di Brian Froud (che, guarda caso, è il character designer dei Goblin di Labyrinth). Inoltre del folklore irlandese/scozzese amo che è molto incentrato sulla quotidianità, sia degli umani sia dei fatati, e io amo gli Slice of Life!

Jacopo: Ovviamente è difficilissimo rispondere Miti e leggende di tutto il mondo si sono influenzati a vicenda in una maniera talmente intricata che è pressoché impossibile separare un contesto leggendario da un altro. In generale tendo ad apprezzare di più le storie ambientate nel Nord Europa, soprattutto se di provenienza Scandinava. Trovo che i Vichinghi avessero un modo molto originale di trattare il destino e l'umorismo, i loro Dei sono molto umani e i loro eroi sono molto Divini. Per non parlare poi dei viaggi per mare, delle lande innevate e soprattutto dei mostri che abitano la cosmogonia dei nove mondi. Impossibile non rimanerne affascinati!

questi quattro libri usciranno insieme (o meglio, all'interno) di quattro mistery box, una soluzione editoriale un po' insolita rispetto al solito modus operandi delle case editrici (poi saranno comunque disponibili in libreria con il marchio rebelle edizioni) sapete già come saranno fatte le box? se sì, vi piacciono gli abbinamenti creati tra i libri e i gadget? oppure siete allo scuro di tutto come noi e siete curiosissimi anche voi?
Marga: Non so Jacopo, ma io sono all'oscuro del contenuto della box, proprio come voi.

Jacopo: Per quanto riguarda i contenuti, sono riuscito a malapena a scoprire un "qualcosa" che sarà all'interno di questa Box dei Boschi, per le altre sarà una sorpresa totale! Anche noi autori abbiamo bisogno di un po' di piacere della scoperta, per Giove!
raccontateci - senza spoiler! - un po' cosa aspettarci da questo primo volume.
Jacopo: Ne abbiamo per tutti i gusti, dalla Finlandia, all'Italia, dalla Francia al Nord America! Le storie saranno abbastanza atipiche, se non sbaglio alcune non sono mai neppure state tradotte in italiano.

Marga: Il tema lo avete capito dal sottotitolo, le leggende e le creature arrivano da tutto il mondo, ci saranno miti ampiamente conosciuti (ma un ripasso non fa mai male, soprattutto se non si è avvezzi a un determinato folklore... vedi me che di miti norreni sono piuttosto digiuna), e leggende meno note, anche io ho ampliato la mia conoscenza folkloristica lavorando a questo progetto: Jacopo ha fatto un lavoro di ricerca minuzioso.
durante il lavoro, vi siete confrontati, ad esempio per scegliere quali scene illustrare o quale aspetto dare ad alcuni personaggi?
Jacopo: Tendenzialmente è Marga a mostrarmi delle bozze, e poi io le rompo le scatole se non mi va bene qualcosa… spero che mi voglia bene lo stesso!

Marga: I miti da illustrare li ho deciso con Annamaria prima di leggere i testi, con i testi, poi una volta avuto questi, i disegni sono diventati molti di più perché trovo spunto a ogni riga! Jacopo mi dà suggerimenti sui bozzetti una volta realizzati, più che altro per correggere inesattezze legate al racconto o darmi suggerimenti su come sarebbe più giusto rappresentare un determinato personaggio. (Jacopo, sì, ti voglio bene lo stesso: essere puntigliosi è cosa buona e giusta per fare un lavoro WOW)
c'è qualche aneddoto divertente che vi va di raccontarci a proposito della vostra collaborazione?
Marga: Non credo... in realtà non ci siamo mai visti di persona e siamo molto professionali quando ci sentiamo... sarà la scadenza che incombe e non ci dà il tempo di cazzaggiare?

Jacopo: Purtroppo non credo ci sia nulla di eccessivamente divertente. Ci siamo conosciuti durante il progetto, e abbiamo dovuto (e dobbiamo ancora) correre parecchio perché tutto sia pronto in tempo! Per cui il nostro rapporto è stato molto pragmatico, almeno per ora...
e se doveste lavorare di nuovo insieme per un nuovo progetto, su quali temi vi piacerebbe orientarvi? 
Jacopo: Beh, ne abbiamo già altri tre in cantiere e penso che ne avremo per un bel po'! Devo ammettere che ho il sogno nel cassetto di adattare i miti, (soprattutto Norreni) anche in forma di fumetti, e forse a Marga potrebbe interessare, chissà!

Marga: Ne abbiamo altri tre che ci aspettano e i temi sono i migliori, almeno per me: illustrare libri di folklore è ciò che voglio fare sin da piccola! E i fumetti, che parlano di Folklore...quindi direi che il folklore va benissimo come tema!
bene, allora aspettiamo i vostri fumetti, magari su miti norreni e giapponesi...
Marga: Sul folklore giapponese sono già sul pezzo!😉

Jacopo: Si potrebbe anche fare un connubio, un Samurai Vichingo non l'ho mai visto mi pare! 

Marga: Uh mamma, estremo!!!
io resterei a torturarvi di domande all'infinito fino a farmi raccontare per filo e per segno tutto quello che ci aspetta nelle prossime box, ma così si perderebbe il gusto della sorpresa! quindi vi ringrazio tantissimo per il tempo che ci avete dedicato e vi faccio ancora una volta i complimenti per questa bellissima iniziativa! grazie mille (e qui su claccalegge siete sempre i benvenuti per tornare a parlare dei vostri prossimi progetti!)
Marga: Quando ci vuoi, noi ci siamo! Grazie ancora a te per esserti appassionata al progetto!♥️ 

► Jacopo: Grazie a te, è stato molto emozionante!
🌟 gallery 🌟
ringrazio tantissimo marga per avermi concesso di pubblicare alcune illustrazioni in anteprima!




venerdì 13 gennaio 2023

wolfwalkers - il popolo dei lupi

perché vuoi essere un'umana? essere un lupo è molto meglio. ti farò vedere.

la foresta è per antonomasia il luogo delle scoperte, delle rivelazioni e delle metamorfosi. è il luogo misterioso in cui forze antiche e potenti ci permettono di guardare dentro noi stessə per capire chi siamo, qual è il nostro posto nell'ordine delle cose e, soprattutto, qual è la parte giusta da cui scegliere di schierarci. 

è quello che accade a robyn, giovanissima cacciatrice inglese, trapiantata in irlanda al seguito del padre per servire il lord protettore, un uomo crudele e bigotto che vuole imporre la propria idea di ordine, distruggendo la foresta e sterminando i lupi, per lui l'incarnazione assoluta di ogni male.
disobbedendo agli ordini, robyn si inoltra nella foresta e qui conosce mebh, la più incredibile delle creature: una wolfwalker, ragazza di giorno, lupo di notte, libera e selvaggia.
l'amicizia improbabile con mebh le permette di avere un nuovo punto di vista su quello che prima dava per scontato, di rivalutare quello che credeva giusto o sbagliato, di trovare insomma una nuova versione di sé stessa: non più una cacciatrice ma anche lei una wolfwalker, capace, adesso, di comprendere il mondo come farebbe un lupo, come una creatura libera dai condizionamenti che si affida ai propri istinti, in grado di gioire della bellezza della natura invece di continuare a temere tutto ciò che non riesce a comprendere.

wolfwalkers è la trasposizione cartacea dell'omonimo film del 2020, una trasposizione molto più riuscita di quella fatta per brendan e il segreto di kells (anche questo basato sul film di tomm moore e ross stewart). sam sattin ha riadattato la sceneggiatura del film facendone un graphic novel coerente e ben strutturato che si lascia leggere anche da chi non ha mai visto il film e che ha una sua precisa autonomia.

la trama segue passo passo quella del film (risultando, a mio avviso, in alcune parti anche più comprensibile del suo corrispettivo animato) ma a farla da padrone è lo stile - a dir poco meraviglioso - dei disegni, trasformati e riadattati da fotogrammi a tavole, senza perdere nulla della loro bellezza originaria: la struttura della gabbia si adatta alle necessità della narrazione, le vignette si allargano o si restringono, si susseguono con un dinamismo che restituisce tutto il valore dell'opera cinematografica senza dimenticare che il medium è diverso e senza, quindi, tradirne la nuova natura.

il risultato è un fumetto visivamente spettacolare - come ci ha abituato moore con i suoi film - che racconta una storia d'amicizia e di ribellione, una favola che è un inno alla natura e alla libertà selvaggia, un libro da sfogliare più e più volte per immergersi ogni volta nella natura magica dell'irlanda di questi autori visionari che hanno saputo dare una nuova vita al folklore irlandese.


a marzo di quest'anno è prevista l'uscita dell'adattamento di song of the sea che speriamo possa arrivare entro l'anno per renoir perché, visto l'ottimo lavoro (anche dal punto di vista della cartotecnica) fatto con questo volume, le aspettative sono altissime!

martedì 10 gennaio 2023

breve trattato sulle coincidenze

“trovandosi per qualche giorno a zurigo, era rimasto affascinato dagli immensi palazzoni di periferia: s’era messo a contarne i piani, le finestre, a calcolare gli appartamenti, le famiglie, le persone, e quando raggiungeva un numero che gli sembrava il più realistico possibile, lo moltiplicava per tutti i palazzi che vedeva, e il totale era così alto che lo spaventava il pensiero di quanti uomini e donne fossero concentrati in uno spazio così limitato, quanti destini, quanti incontri possibili… pensò che la nostra breve esistenza ci esclude dalla possibilità di migliaia di altre vite, penso che se avesse potuto si sarebbe infilato in ognuno di quegli appartamenti e avrebbe vissuto la vita di ciascuno”.

e il postino che pensava questi pensieri in qualche modo vive davvero le vite degli altri. è il 1969, l’uomo sta per mettere piede per la prima volta sulla luna e in un piccolo paesino del sud italia, girifalco, in calabria, tutto sembra calmo e piatto come il mare quando c’è bonaccia.

sotto la superficie delle apparenze però, anche i più tranquilli, semplici paesani nascondono un universo di storie vissute più o meno alla luce del sole, storie che il postino conosce perché da qualche anno ormai ha preso il vizio di aprire la corrispondenza dei suoi compaesani e spiare non visto la loro esistenza. e così c’è chi piange il figlio lontano, partito per cercare un futuro migliore altrove, chi vive amori clandestini, chi trama alle spalle dell’intero paese per il proprio tornaconto personale. e lui, il postino, a volte gioca a rimettere a posto le traiettorie di certi eventi, che spesso il caso è troppo crudele e ci sono anime buone che non meritano di soffrire per i suoi capricci.

quieto e solitario, dotato dello strano – ma utile – talento di saper imitare le grafie degli altri, senza più una famiglia, con il ricordo di un unico amore ormai perduto e nessun desiderio di stravolgere la sua vita, il postino riempie il tempo di storie: quelle degli altri abitanti del paese, quelle che i sogni gli raccontano mentre dorme e che a volte si riflettono negli eventi del giorno dopo e quelle che il caso gli apparecchia davanti agli occhi in forma di coincidenze, che, come sostiene lui, spiegano il mondo e danno un senso alla vita, che altrimenti che senso avrebbe continuare a vivere?
una svolta però, anche se non ricercata, arriva lo stesso per il postino di girifalco: tra le lettere che ogni giorno si ritrova a dover consegnare (e leggere e ricopiare) in paese, ne appare una diversa dalle altre.
una lettera anonima, chiusa da un sigillo in ceralacca che riporta semplicemente la lettera “s”. il postino, che per le buone storie ha sempre avuto fiuto da quando, ragazzino, si era innamorato della mitologia greca e aveva imparato a guardare bestie e animali con occhi nuovi, cercando di cogliere indizi di una vita precedente da esseri umani, inizia da qui una specie di indagine per risalire al mittente sconosciuto, scavando nel passato di girifalco e scoprendo una vecchia storia d’amore infelice e di ingiustizie e, trascinato da questa, a ritrovare le sue radici, un passato che non gli è mai appartenuto e per il quale si scopre a provare una profonda malinconia.

breve trattato sulle coincidenze è stato il primo libro del 2023 e sicuramente rientrerà a fine dicembre prossimo tra i miei preferiti dell’anno.
non conoscevo domenico dara, questo romanzo è arrivato come una sorpresa e sorpresa ha continuato ad essere per tutto il tempo in cui mi ha fatto compagnia. una storia sulle storie, storie che si nascondono ovunque, persino lì dove nulla sembra meritare attenzione, storie che plasmano esistenze ed esistenze che sembrano essere romanzi.

post pubblicato in origine su instagram.