no guarda andatevene affanculo. anzi. come si dice. "arrivederci e grazie"
se il secondo libro è davvero il banco di prova di un autore, per nova mi sa che preferisco aspettare il terzo. stelle o sparo mi era piaciuto moltissimo, 24/7 mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca perché mi aspettavo una bomba e invece... è stato più che altro un petardo.
un campo di pomodori, tre vecchi sfaticati e un ragazzino appassionato di rap costretto ai lavori socialmente utili, scena di ordinaria tristezza e incompatibilità generazionale sconvolta da un camion di rifiuti tossici che si ribalta sul raccolto.
cambio.
dante ha appena iniziato il suo nuovo lavoro come commesso di uno dei tanti squallidi discount di una qualsiasi città, famoso però per la qualità delle sue verdure: roba sana, gustosa e a chilometro zero - viva l'ambientalismo! - peccato che proprio il suo primo giorno di lavoro i pomodori - conditi da dio solo sa che roba - siano tra la merce fresca. e peccato che proprio il suo primo giorno per un qualche motivo le uscite del supermercato si chiudano tutte proprio mentre i clienti si trasformano in mostri ributtanti sotto l'influsso dei liquami non identificati, dando il via a una sequela di scene splatter e grottesche, tra vecchie rompicoglioni e mamme pancine, mentre dante si spara un paio di flash deprimenti sulla sua ex.
ora, è sicuramente interessante la critica sociale al disagio dei giovani, il lavoro che non c'è e quando c'è è una merda, il fatto che i supermercati ci fanno cordialmente schifo tanto quanto ci faccia schifo questa storia del puoi (anzi, devi) spendere ventiquattro ore su ventiquattro sette giorni alla settimana, e il momento di odio omicida verso la nonnina rompipalle in coda l'abbiamo sperimentato tutti. ok, mi piace tutto, tutto fantastico, interessante e azzeccato. ma se dobbiamo puntare tutto su questa metafora allora mi sembra che sia un po'... floscia? nel senso: cosa aggiunge a quello che sappiamo, viviamo e sperimentiamo ogni giorno? quale nuova chiave di lettura dà al nostro quotidiano?
se invece vogliamo prenderlo come una bella storia splatter piena di robe disgustose, una sorta di messa in scena dei pensieri che il 90% di noi ha fatto almeno una volta nella vita mentre spreca la sua esistenza in coda per pagare i surgelati (sulle note de i sogni son desideri), allora va molto meglio ma.
ma.
ragazzi, io lo so che sto per dire una cosa brutta, ma la devo dire.
non ne posso più di 'sti disegni lisergici - surreali - stile originalissimo - dinamici - espressivi - palette acide e coraggiose eccetera. non ne posso più di 'ste vignette che per capire che diamine sto guardando, se è una mano o un asparago brutto ci devo perdere tre minuti interi.
e io la parte splatter non me la sono goduta perché tempo di decifrare cosa stavo guardando era già passato l'effetto shock dell'acquirente mutante.
sarà che sono vecchia ormai, che non capisco più l'arte né il fumetto, che ne so. però davvero, basta. non è che serva essere dei preraffaelliti, per carità, però se non capisco cosa succede mi perdo il piacere della lettura. e dire che i disegni di stelle o sparo mi erano piaciuti moltissimo.
ecco, questo è il problema - mio, personalissimo: non c'ho trovato nulla di troppo profondo e nemmeno nulla di troppo divertente, è stato solo confuso e difficile da seguire e non mi ha lasciato nulla in più di quello che potevo pensare prima.
il che mi spiace tantissimo perché nova mi aveva conquistata con il suo primo libro.
aspetto il terzo sperando di cambiare idea di nuovo.