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giovedì 29 aprile 2021

pillowfish

cosa sono venuta a fare qui?
ma, soprattutto, dov'è qui?!

torna panpanya e la sua anonima protagonista con la seconda antologia di racconti pillowfish, ancora una volta immersa in una città senza nome popolata da personaggi assurdi, un luogo dove il tempo si ripiega su se stesso e i luoghi della realtà scivolano dentro quelli delle leggende metropolitane.

nelle ventidue storie di questa nuova raccolta, di nuovo intervallate da stralci di diario e appunti, lo spazio urbano e quello naturale si fondono ancora - in un rapporto strano di interdipendenza, bisogno e lotta - e tornano all'atmosfera onirica che avevamo scoperto in an invitation from a crab: che si tratti di scoprire l'origine di una nuova strana razza di pesci, di trovare delle linee sconosciute della linea ferroviaria che si pensa di conoscere benissimo o di trovare il cuscino che garantisca il riposo perfetto, la ragazzina (bambina? donna?) di panpanya si ritrova sempre davanti a una nuova scoperta, un pezzetto di città che svela il suo volto alla risoluzione di un mistero e ne lascia intravedere innumerevoli altri, come fosse una sorta di infinito labirinto che sfugge alla consueta concezione di spazio-temporale.


alla fine della prima antologia ero rimasta un po' perplessa, sta volta con pillowfish sapevo già cosa aspettarmi ed è stato più facile entrare nella sua atmosfera e apprezzarne le storie. mi ero detta contenta della scelta di star comics di pubblicare un autore (autrice?) così particolare, confermo anche dopo questa seconda raccolta e aspetto di leggere la terza.

martedì 27 aprile 2021

pelle d'uomo

«le donne della nostra famiglia custodiscono un segreto. siamo in possesso di una pelle d'uomo.
un oggetto raro, forse unico, che viene da molto lontano.
lo chiamiamo lorenzo. dal momento che ho avuto solo figli maschi, ti spetta di diritto.
una volta sulla tua pelle, nessuno dubiterà di avere davanti un ragazzo. e così potrai muoverti in incognito nel mondo degli uomini. potrai conoscere il tuo fidanzato in prima persona e vederlo nel suo habitat naturale.»

il fumetto più premiato dell'anno, l'ultima opera di hubert, uno dei titoli più attesi di questa prima parte dell'anno, pelle d'uomo mantiene tutte le promesse che ci eravamo immaginati dal momento del suo annuncio e forse fa anche di più: le aspettative erano altissime ma la lettura è riuscita a sorprendermi molto più di quanto mi sarei aspettata.

(sembrerà che vi ho spoilerato chissà quante cose ma in realtà, nonostante abbia raccontato qualche stralcio della trama, c'è tantissimo da scoprire tra le pagine di questo libro, potete continuare a leggere il post senza paura!)

in una non meglio precisata città dell'italia rinascimentale, bianca vive uno dei momenti peggiori per ogni ragazza di buona famiglia: è stato organizzato il suo matrimonio e ovviamente non conosce - se non da lontano e appena di sfuggita - il suo promesso sposo. certo, a lei è andata meglio di come sia finita a molte altre che si sono ritrovate a condividere il letto con uomini con più del doppio dei loro anni: giovanni è un uomo giovane e attraente, un ottimo partito a detta dei suoi genitori, ma resta comunque un estraneo.
nella mente di bianca non passa nemmeno per un momento l'idea di ribellarsi al volere della sua famiglia, sa che deve sposare giovanni e che non ha alcuna possibilità di tirarsi indietro senza screditare i suoi genitori e dare abbastanza da spettegolare alle donne della città per i mesi a venire, ma questo non le impedisce di confidare i suoi dubbi alle amiche o alla madre.
alla fine le va anche bene sposare un uomo scelto dai suoi genitori, ma almeno vorrebbe poterlo conoscere prima del matrimonio.
mentre sua madre non riesce nemmeno a comprendere il desiderio di bianca, la sua madrina la invita a passare qualche giorno da lei e lì le rivela il segreto della pelle d'uomo, l'oggetto che le permetterà di assumere l'aspetto di un uomo per potersi avvicinare a quel mondo sconosciuto e lontano, e sopratutto a giovanni, per potersi fare un'idea di chi è l'uomo che sta per sposare.

«non solo non trovo nessuna affinità con il mio fidanzato, ma lo trovo un uomo disgustoso»
«è solo il linguaggio degli uomini, mia cara. noi ci mostriamo più delicate di quanto non siamo, loro si mostrano più forti... anche a costo di fingere»
la prima volta come lorenzo non va affatto bene: bianca riesce ad avvicinare giovanni senza farsi riconoscere, ma quello che scopre su di lui e in generale sul mondo maschile la disgusta profondamente, ma riesce a superare questo momento e da quel momento in poi non solo il suo rapporto con giovanni prenderà una direzione inaspettata, ma tutta la città si troverà coinvolta in una serie di eventi che porteranno molti a riflettere sui rapporti tra maschile e femminile da punti di vista completamente inediti.
«qui le ragazze sono un miraggio... e così ci ritroviamo a passare la vita tra maschi. ci facciamo il bagno insieme, giochiamo alla lotta... e spesso dormiamo nello stesso letto. tra quei corpi amici che si schiudono davanti ai nostri occhi, come restare indifferenti? le ragazze sono così lontane, così sconosciute! noi invece conosciamo bene i nostri corpi e il piacere che possiamo provare... che peccato c'è a volerlo condividere con gli amici più stretti?»
il rapporto tra giovanni e lorenzo evolve rapidamente: se bianca si era avvicinata a lui con la pelle di lorenzo solo per scoprire chi era l'uomo che avrebbe dovuto sposare a breve, si ritrova presto a provare qualcosa per lui, qualcosa di ricambiato, ma con lorenzo, non con bianca.
questo la destabilizza e la confonde, non tanto perché ha scoperto che il marito è omosessuale, ma perché sa che lui amerà solo lorenzo e non lei e non potrà mai svelargli il segreto della pelle d'uomo e della vera identità di lorenzo.
«non è un disonore avere un corpo! un corpo non è né buono né cattivo... non ha alcun valore morale, se tu che gliene attribuisci!»
intanto in città il fratello di bianca, angelo, predicatore moralista e bigotto, riesce a ottenere sempre più potere e seguito, trascinando tutta la popolazione in un'ossessiva caccia al peccatore che non risparmia niente e nessuno. ma fino a che le sue vittime sono donne e omosessuali, tutto sembra andare bene, angelo è ben visto, anzi è considerato un campione della fede e colui che estirperà l'immoralità dalla città, quando però le sue leggi arrivano a toccare anche gli uomini, a punirli per i loro tradimenti, per l'abitudine di andare con le prostitute, la città si ribella, approfittando del carnevale, e sarà proprio bianca/lorenzo - stanca di essere accusata di essere una tentazione vagante in quanto donna e un abominio in quanto uomo innamorato di un altro uomo - a scatenare una vera e propria rivolta contro il fratello, seppur nei panni di lorenzo.

inutile raccontare altri dettagli della storia o come si conclude la vicenda di bianca, lorenzo e giovanni, lascio a voi il piacere di leggere il libro e scoprirlo.


ci sono due cose che però voglio sottolineare e che credo abbiano valso a pelle d'uomo tutti i riconoscimenti che ha guadagnato: da un lato la combinazione perfetta tra la sceneggiatura di hubert e i disegni di zanzim, che hanno dato vita a una narrazione fluida e appassionante e a personaggi profondi e ben caratterizzati anche in poche pagine, dall'altra la capacità di porre l'accento su quanto una società patriarcale e maschilista non sia un problema solo per le donne - quasi sempre costrette a matrimoni di comodo, a mariti per i quali non provano nulla, a vite interamente passate senza conoscere il piacere, l'amore, il desiderio e a sentirsi solo accusare di essere demoni tentatori - ma anche per gli uomini stessi, quelli che amano altri uomini perché accusati di andare contro natura, gli etero perché educati a non considerare le donne se non come oggetti, incapaci e impossibilitati a conoscerle veramente, anche dopo il matrimonio, creature da acquistare con un matrimonio che serva a consolidare affari e posizione sociale e da fecondare per assicurarsi una discendenza, ma non compagne con cui poter condividere la propria vita.

nel carnevale di hubert e zanzim, la follia di una notte diventa l'anticipazione di una speranza, di un momento in cui chiunque sarà libero di vivere nel proprio corpo, di usarlo come vuole e per amare chi vuole, senza condanne moraliste e senza giudizi di sorta.
attraverso gli occhi di una ragazza di qualche secolo fa che voleva semplicemente conquistare il cuore del marito che gli era stato imposto hubert e zanzim raccontano l'assurdità del nostro presente e danno voce al desiderio e alla necessità di abbattere ogni stereotipo maschilista, omofobo ed eteronormativo.