«adesso dimmi. che cosa ricordi?»
«che cosa ricordo?» ho domandato, confuso.
«sì».
«come domanda manca di specificità», ho commentato.
«ciononostante» ha detto, «cerca di rispondere».
«be'» ho cominciato, «suppongo che la risposta sia ogni cosa. io ricordo ogni cosa».
la casa è il mondo e il mondo è tutto nella casa. i saloni inferiori sono invasi dal mare e quelli superiori imbottiti di nuvole, tutti sono meravigliosamente adornati di statue, migliaia di statue. e uccelli e pesci, coralli, alghe, frutti di mare. nella casa riposano le ossa di tredici persone, tra i suoi saloni si muovono solo piranesi e l'altro.
tutte le memorie della casa sono affidate ai diari di piranesi, l'uomo che ha sempre vissuto qui, l'amato figlio della casa. piranesi ricorda tutti i saloni visitati, tutte le statue incontrate, conosce i ritmi delle maree, sa prevedere le inondazioni, parla con gli uccelli, incontra due volte a settimane l'altro per discutere insieme di come riuscire a raggiungere la conoscenza e soprattutto segna meticolosamente nei suoi diari tutto quello che succede.
piranesi ama la casa e sa che la casa ama lui, che lo protegge e gli fornisce quello che gli serve per vivere, è felice di poter ammirare la sua bellezza e godere della sua benevolenza ed è grato che l'altro, l'unico essere umano oltre lui, sia suo amico.
ma qualcosa nel meccanismo perfetto della realtà di piranesi, sembra essersi inceppato: i suoi ricordi e i suoi diari sembrano non combaciare, le parole dell'altro iniziano a confonderlo e per di più una misteriosa e pericolosa sedicesima persona sembra stia per far visita alla casa...
qualsiasi altra cosa vogliate scoprire su questo libro, cercatela tra le sue pagine, perché la bellezza - enorme! - di piranesi è soprattutto nel modo in cui susanna clarke ha deciso di svelare i misteri della casa e dei suoi abitanti. all'inizio non si può che avvertire una sensazione di stordimento e disorientamento, le domande si rincorrono velocissime, bisogna fare dei momenti di pausa per assimilare tutto e cercare di ambientarsi il minimo indispensabile nei saloni della casa, tutto sembra un sogno, anzi un incubo inquietante, un mondo labirintico e solitario che nasconde una realtà incomprensibile e sfuggente, spaventosa come un'ombra percepibile appena al bordo del nostro campo visivo, pronta a sparire appena proviamo a metterla a fuoco.
lentamente piranesi comincia a sbrogliare la matassa di misteri, ancora più intricata e labirintica dei saloni della sua casa trovando, a ogni risposta, nuove domande.
di piranesi ho letto un'infinità di lodi e avevo aspettative altissime, eppure sapevo che cercare di scoprirne di più sarebbe significato rovinarmi la lettura, quindi ho iniziato a leggere senza sapere nulla di più (anzi, qualcosa in meno!) di quanto vi ho detto e ha funzionato: non sono riuscita a chiudere il libro fino a che non sono arrivata all'ultima pagina, mi sono lasciata incantare da una narrazione praticamente perfetta, da un intreccio magistrale e da un personaggio e un mondo che non credo dimenticherò facilmente.
se è ancora presto per decidere quale sarà il libro più bello di quest'anno, piranesi sicuramente ha il suo posto prenotato sul podio.
ps: devo fare un appunto però, anche se - per un sacco di motivi, ma diciamo principalmente per non fare spoiler - sarò molto vaga e l'appunto potrà essere capito solo da chi ha letto il libro: va bene che è un fantasy, va bene la sospensione dell'incredulità, però aca.b