venerdì 24 aprile 2020

il tesoro del cigno nero

il cigno nero non è una nave un realtà, bensì una leggenda, un mito. il sogno di ogni cacciatore di tesori da secoli: trovare un galeone con il tesoro ancora intatto.


nel 1995 il governo spagnolo si ritrova invischiato in un complicato caso giudiziario con una società americana di ricerca e recupero di reperti sottomarini: oggetto della contesa è il ritrovamento e il recupero - non certo compiuto con metodi ortodossi - del tesoro, praticamente intatto, del galeone, di cui gli americani si rifiutano di fornire i dettagli sull'identità.
all'epoca dei fatti guillermo corral è direttore generale del ministero della cultura del regno di spagna ed è proprio in virtù della sua conoscenza dei fatti dall'interno che si fa co-autore insieme a paco roca di questa storia, diversa nei toni da quelle più intimiste e quotidiane a cui il fumettista spagnolo ci ha abituati ma che mantiene comunque il suo tratto inconfondibile, nei disegni come nella regia.

la storia de il tesoro del cigno nero, per quanto ispirata a fatti reali, si allontana però dalla realtà e cambia nomi, date e personaggi e si fa finzione narrativa, diventando - da cronaca - un thriller internazionale: nel 2007 il giovane - e alquanto impacciato - diplomatico álex ventura appena assunto al ministero della cultura si ritrova catapultato nella diatriba con la ithaca, società americana di recupero relitti sottomarini capitanata da frank stern, un appassionato di antropologia senza scrupoli.

al di là della vicenda, che si sviluppa tutta attraverso processi, indagini, speculazioni, intrighi e tutti i vari ingredienti necessari a farne un thriller, il contributo di paco roca è tutto nella resa dei personaggi: il tono non cala mai, la narrazione non si prende una pausa eppure riusciamo a conoscere tutti gli attori della storia.

nonostante si trovi a gestire una trama diversa da quelle a cui ci ha abituati, roca non perde i suoi tratti più distintivi: la linea chiara innanzitutto, la gabbia semplice e regolare che si concede pochissime tavole libere, una regia che dilata i tempi (e farlo in una storia di questo genere poteva anche essere un rischio ma funziona benissimo), ma sopratutto la caratterizzazione veloce, precisa, immediata dei personaggi, subito così umani e veri da riuscire a farli entrare in empatia con il lettore e permettergli di tornare, almeno per qualche momento, alle emozioni dei suoi lavori precedenti.

la vicenda storica a cui il fumetto si ispira, quello dell'affondamento della merced, è narrata al centro del volume, una sezione che si finge, con l'uso di fondi avorio e illustrazioni dai colori seppiati, quasi come un antico documento a sé stante, espediente molto ben riuscito a cui si rimprovera solo la scelta del carattere troppo moderno e pulito delle didascalie.

dopo rughe e la casa, probabilmente ci si aspetta una storia del genere da un autore come paco roca, ma ci si mette pochissimo a ricredersi: la trama, nonostante alcune lunghe spiegazioni e i flashback, funziona benissimo, la narrazione segue tempi serrati ma mai troppo veloci, e in definitiva ci si ritrova all'ultima pagina di una storia d'avventura che ha il suo valore aggiunto proprio nelle grandi capacità di narratore che è roca.

nota di merito: la copertina mi ha stupita, è riuscita nell'effetto sorpresa tipico di quando di un libro arrivi finalmente alla parte in cui capisci perché è stato scelto proprio quel titolo, in questo caso alla fine ho capito perché è stata scelta proprio quella illustrazione.

(il libro sarà in vendita a partire dal 21 maggio)