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lunedì 16 dicembre 2019

mercedes

«mercedes, andiamo! non c'è alcuna via di fuga! il mondo sta finendo, le città sono in fiamme, non c'è nemmeno più l'acqua per pulire le sue mani o le nostre!»

ricca, potente, influente: prima amata e osannata dalle folle che dai talk show televisivi hanno imparato a conoscerla come una dolce e magnanima benefattrice dell'umanità, poi accusata di tutto, capro espiatorio di una crisi mondiale inarrestabile, odiata e braccata, in fuga da governo, polizia, esercito, da tutto e da tutti.
eccola mercedes, con la sua corazza di arroganza e prepotenza, fredda e determinata, accompagnata dai suoi "fedeli" collaboratori nel tentativo di fuggire al linciaggio mediatico e a una quantità smodata di capi d'accusa a cui nessuno, nemmeno la donna più potente del mondo, può sottrarsi.


daniel cuello non si perde in spiegoni e riassunti, gli basta una pagina con un paesaggio desertico e un albero scheletrito per contestualizzare il suo racconto: un futuro più prossimo di quanto non vorremmo ammettere, la terra agonizzante e i potenti che continuano a giocare a rimpallarsi le colpe per non assumersi nessuna responsabilità.
è questo il contesto in cui mercedes organizza la sua fuga rocambolesca, calcola ogni dettaglio, trascina con sé valigie piene di oggetti e abbandona persone - e cani! - senza pensarci due volte.
arrivare al confine, superarlo e assicurarsi l'impunità non sarà semplice come prevede però e, più dei prevedibili imprevisti, sarà il suo passato a tornare e schiacciarla.

cuello intreccia presente e passato in un continuo rimando di flashback che vanno lentamente a riempire i vuoti di un puzzle, svelano la reale natura di mercedes, una donna piccola, minuscola, quasi misera dentro un gigante di superbia.
non so se l'obiettivo fosse mostrare che anche dietro la peggiore delle persone si nasconde un'anima buona distrutta dai traumi, ma non credo sia questo il messaggio, anzi, se un messaggio c'è è proprio il contrario: niente giustifica il male che fai, niente se non la voglia di farlo.


lasciando tornare a galla le sue debolezze mercedes apre finalmente gli occhi sul mondo che la circonda e sulla gente che le sta accanto, si accorge di un universo fatto di piccoli - ed enormi - gesti d'amore che sopravvivono all'inferno che ha contribuito a creare e in qualche modo prova a espiare le sue colpe cercando, forse per la prima volta, di dare senza aspettarsi né tanto meno pretendere nulla in cambio. non si cancella nessun errore, ma si può sempre fare qualcosa di buono.
e, alla fine, ci sono alcune pagine che ci riportano a un paio di personaggi persi di vista quasi subito a inizio della storia. non vi dico nulla ma è stato lì che ho davvero rischiato di scoppiare a piangere .
ah, e c'è un cameo di rasputin! se non sapete chi sia correte a comprare residenza arcadia (e mercedes, ovvio!).
e ora aspettiamo il prossimo capolavoro.

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