Pagine

lunedì 18 novembre 2019

alice di sogno in sogno

è terribile. io vorrei solo starmene nella mia testa e dormire bene almeno una notte. lei non ha idea di cosa ci possa essere nei sogni delle altre persone.

qualche anno fa, nel 2015 se non ricordo male, giulio macaione pubblicò il disegno di una ragazza con i capelli scuri, corti e mossi, e in quel preciso momento io sapevo già che quel nuovo personaggio mi avrebbe conquistata come aveva fatto ofelia qualche tempo prima.
è passato un po' di tempo, alice ha finalmente una sua storia e io non mi ero sbagliata: mi ha conquistata dalla prima pagina e, con tutte le enormi diversità tra i personaggi e nelle trame, la sensazione che ho avuto leggendo la storia è stata fin da subito quella che ho avuto leggendo ofelia: non soltanto l'interesse e il coinvolgimento nella vicenda, ma anche la sensazione che una ragazza così - come alice, come ofelia - vorresti incontrarla e diventare sua amica.

alice di sogno in sogno racconta un momento particolare e difficile della vita di alice: suo papà ha perso il lavoro e tutta la sua famiglia è tornata a cincinnati, città che aveva lasciato qualche anno prima. ha ritrovato il suo amico jamie, ma a scuola è presa di mira dalle bulle e a casa e costretta a dividere con suo fratello la camera... e i suoi sogni.
alice è infatti capace di entrare nei sogni di chi le sta accanto, di viverli come se fossero suoi, ma non riesce assolutamente a pensare a questa cosa come a un dono, anzi: si ritrova invischiata nelle paure e nelle angosce della gente senza poter far nulla per aiutarli e senza nessun controllo del suo potere.
vorrebbe non avercelo questo potere, vorrebbe essere una ragazza normale, come tutte le altre, vorrebbe poter dormire la notte e sognare soltanto i suoi sogni ma imparerà presto che anche il più sgradito dei doni può rivelarsi fondamentale e utile per fare il bene delle persone che ama.


la storia è in realtà abbastanza semplice ed è facile intuire come andranno le cose già più o meno a metà lettura, ma giulio più che sull'effetto sorpresa e sui colpi di scena ha puntato sulla sua capacità di rendere veri e vivi i suoi personaggi, e ha vinto.
nella passione di alice per il disegno o di jamie per i fumetti è facile rivedere lui - e rivederci un po' tutti noi lettori appassionati e un po' nerd - è facile sentirli vicini, ritornare ai disagi adolescenziali, alla difficoltà di essere gli strambi con i giornalini nello zaino e la testa in aria.
per quanto straordinaria sia la vicenda di alice, con i suoi elementi da urban fantasy, ci sono dentro tutti i temi che a giulio stanno a cuore: gli affetti familiari, l'amicizia, saper rimanere sé stessi nonostante le difficoltà, imparare a credere nelle proprie capacità e a seguire il buon vecchio adagio che recita quando la vita ti dà limoni, tu fanne una limonata.
i colori di giulia adragna poi hanno saputo dare alla storia quel tocco in più, nelle atmosfere, che lo rende davvero un piccolo capolavoro.
merita anche una menzione la copertina a due livelli frutto del lavoro di bao publishing, con i gatti-incubo stampati sulla sovracoperta trasparente.

alice è uno di quei personaggi di carta che ti entrano nel cuore e ci restano a lungo.
so che giulio è già al lavoro su un'altra storia e non vedo l'ora di leggere anche quella!

Nessun commento:

Posta un commento