in un lontanissimo futuro, quando ormai gli eventi del presente saranno stati dimenticati da lungo tempo, il mito prenderà forma.
parlo di mostri... parlo di giganti.
lontanissimo dalle atmosfere cupe e disperate di berserk, gigantomachia mi ha colpita sopratutto per il messaggio quasi positivo e ottimista che non mi aspettavo affatto dal papà di gatsu: in una terra futura devastata da una meglio non specificata catastrofe che ha generato mutazioni umane incredibili, e creature mostruose e gigantesche (da cui, ovviamente, il titolo) si muovono delos, un wresler grande, grosso, forte ma fondamentalmente buono, pacifista e teneramente malinconico a volte, insieme alla sua compagna e protettrice prome, una creatura a metà tra una fatina e un elfo (una versione più soft e a volte comica di gatsu e shilke), e ci fanno da guida in uno scenario desertico e quasi disabitato, in cui incontrano - e si scontrano - con uomini-insetto che ci danno un'idea di cosa sia diventata la vita sul pianeta alla loro epoca.
nonostante i toni più leggeri e la velocità imposta dalla struttura a one-shot della storia, la narrazione regge benissimo e, anche se molte pagine sono dedicate a combattimenti che molto ricordano i duelli epici di berserk, possiamo facilmente calarci in un mondo che sarebbe bellissimo poter esplorare più a lungo.
leggendo si ha l'impressione che gigantomachia sia un lungo episodio-pilota per una potenziale nuova serie, ma credo che miura difficilmente si arrischierebbe a iniziare un progetto a lungo termine prima di finire berserk, e ammetto che un po' mi spiace, perché le avventure di delos e prome meriterebbero di svilupparsi un po' più a lungo.
in ogni caso, se siete fan del maestro e volete consolarvi delle interminabili attese tra un volumetto di berserk e l'altro, questo merita - certamente più de il re lupo! - di essere letto, nonostante in giro i fan ne avessero parlato male (credo sia più che altro colpa dell'idea - a mio personalissimo avviso molto stupida - che miura abbia in qualche modo perso tempo a disegnare questo quando poteva continuare berserk, ma credo che le scelte di un artista non siano, almeno in casi come questo, da criticare così duramente).
ho sentito non poche storie strane che si diffondono tra la gente. per questo motivo sono da sempre innamorata e affascinata dalle cose del mondo...vagabondaggi di zao dao invece è esattamente quello che il titolo suggerisce: racconti brevi, ricordi d'infanzia, rievocazioni di antiche leggende folkloristiche cinesi, divertissement veri e propri, dall'ossessione infantile per il cibo - che appare numerosissime volte - all'utilizzo quasi pretestuale della mitologia per storielline brevi e leggere che si reggono più sull'eleganza e la bellezza dei disegni che su una trama vera e propria, quasi le vicende narrate fossero il pretesto per disegnare determinati personaggi e ambientazioni.
nulla di immancabile non fosse che zao dao è probabilmente tra le migliori artiste - disegnatrici, pittrici, illustratrici, fate voi - contemporanee, capace di adattare il suo stile sia a momenti di puro situazionismo comico che a scene che riprendono manieristicamente e reinventano uno stile pittorico tradizionale trasportandolo fuori da qualsiasi costrizione cronologica e rendendolo atemporale.
come per carnet selvaggio, vale la pena averlo a casa solo per sfogliarne le pagine e perdersi nella loro bellezza.
consapevole della necessità di spiegare ai più piccoli la necessità - e la possibilità - di un mondo diverso, più giusto, regala alla povera laika, lanciata nello spazio a bordo dello sputnik e morta dopo poche ore dal decollo - una storia completamente nuova e sicuramente più felice di quella reale: sopravvissuta nella sua capsula, laika viaggia nello spazio fino ad atterrare su gora, un pianeta lontanissimo e strano, in cui non solo le creature sono diverse da quelle che abitano la terra e che laika ha conosciuto prima di partire, ma in cui non ci sono padroni e servi, ricchi e poveri, potenti e sottomessi: tutti insieme, ognuno secondo la propria natura e la propria capacità, partecipano del benessere di tutto il pianeta, in cui nessuno uccide e non ci sono guerre. un mondo ideale e utopico in cui l'ideale socialista si allarga fino ad abbracciare ogni forma vivente: più di mezzo secolo prima che temi come animalismo e ambientalismo diventassero di moda, teresa noce spiegava con parole semplicissime che un'altra realtà - più bella, più equa, più giusta - è possibile, e che chiunque, anche una cagnetta, poteva aiutare a costruirla.
una bella favola, certo, ma una favola in cui possiamo continuare a credere anche da grandi.
qui tutti sono considerati uguali, anche se differenti, e tutti hanno diritto alla vita, tutti possono vivere come vogliono e fare quello che vogliono. [...] la sola legge universale e inflessibile, su gora, per tutti, è quella di non fare danno ad alcun essere vivente.ultimo consiglio è un libro che ho letto, dopo più di un anno che mi aspettava (!), quest'estate e che mi ha sorpresa e colpita molto più di quanto mi aspettassi: le avventure di layka di teresa noce è una favola moderna del secolo scorso, scritta da una donna che, tra le altre, è stata partigiana contro il fascismo in italia, spagna e francia, ha conosciuto i lager nazisti, è stata tra i fondatori del partito comunista.
consapevole della necessità di spiegare ai più piccoli la necessità - e la possibilità - di un mondo diverso, più giusto, regala alla povera laika, lanciata nello spazio a bordo dello sputnik e morta dopo poche ore dal decollo - una storia completamente nuova e sicuramente più felice di quella reale: sopravvissuta nella sua capsula, laika viaggia nello spazio fino ad atterrare su gora, un pianeta lontanissimo e strano, in cui non solo le creature sono diverse da quelle che abitano la terra e che laika ha conosciuto prima di partire, ma in cui non ci sono padroni e servi, ricchi e poveri, potenti e sottomessi: tutti insieme, ognuno secondo la propria natura e la propria capacità, partecipano del benessere di tutto il pianeta, in cui nessuno uccide e non ci sono guerre. un mondo ideale e utopico in cui l'ideale socialista si allarga fino ad abbracciare ogni forma vivente: più di mezzo secolo prima che temi come animalismo e ambientalismo diventassero di moda, teresa noce spiegava con parole semplicissime che un'altra realtà - più bella, più equa, più giusta - è possibile, e che chiunque, anche una cagnetta, poteva aiutare a costruirla.
una bella favola, certo, ma una favola in cui possiamo continuare a credere anche da grandi.
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