la sai una cosa?
la nostalgia mi travolgerà quando mi ricorderò di questo preciso istante.
non so se vi ricordate la vostra adolescenza.
beh, non è proprio il periodo migliore della vita di una persona, anzi è il periodo più emotivamente devastante nella vita di un essere umano e a dirla tutta non mi piace troppo ritornarci con la memoria.
una delle cose che però ricordo più nitidamente della mia è che ero certa che tutto quello che sarebbe venuto dopo non sarebbe valso abbastanza, che nessuna emozione avrebbe potuto superare quelle che vivevo allora. pensarci adesso mi fa quasi sorridere di tenerezza, perché in parte era una fesseria cosmica in parte no, ma davvero, vorrei dire alla me stessa di allora che non era poi così importante.
futura nostalgia è il nome perfetto che potrei dare adesso a quella continua sensazione di stretta al cuore e allo stomaco che mi prendeva ogni volta che percepivo di vivere qualcosa di importante, qualcosa che però non sarei riuscita a trattenere abbastanza, che avrei perso.
la prima volta che le cose finiscono, sembra che non possano riaccadere mai più. quindicenni che state leggendo questo post (ammesso che i quindicenni leggano ancora i blog, non ne sono sicura), tranquilli, non è così.
quando ho letto la frase che marie pronuncia a un certo punto della storia, sono tornata esattamente a quel magone, e mi è toccato dire, ancora una volta, che per quanto tony sandoval possa creare storie che scivolano spesso in ambientazioni fantastiche o sopranaturali, riesce comunque a rendere in maniera più che realistica i suoi giovanissimi protagonisti.
marie è un' adolescente come tante (non fosse che è disegnata da sandoval e quindi è bellissima, così come è incantevole e inquietante tutto il mondo in cui si muove), sospesa a metà tra il suo essere ancora una bambina e la voglia di scoprire cosa le riserva il mondo degli adulti. ha una cotta per iggy e diventare amica di una rana parlante decisamente scurrile non la stranisce più di tanto.
ma se alice scivolava giù nella tana del bianconiglio e si trovava di colpo in un mondo nuovo e assurdo, marie cambia scenario gradatamente: il fantastico prende possesso della realtà all'inizio poco per volta, come in un sogno in cui ci troviamo in un posto che conosciamo benissimo e che però comincia a cambiare fino a diventare improvvisamente alla fine qualcosa di completamente diverso, lasciandoci disorientati, incapaci persino di ricordare quando è iniziato tutto quanto.
tra rane e insetti parlanti, personaggi misteriosi seduti su nuvole scure e minacciose e strane punture di insetto, il futuro comincia a svelarsi agli occhi di marie e non promette nulla di buono: qualcosa sta per cambiare la sua vita e quella di tutta la città, entra ed esce dai sogni di marie, appesta la realtà intorno a lei, sconvolge le menti e trasforma quello che poteva sembrare un tranquillo romanzo di formazione dalle sfumature un po' oniriche in una sorta di horror survival.
nemmeno a dirlo, tony sandoval ha fatto centro anche stavolta. aspettiamo con il fiato il prossimo volume! (in totale saranno cinque, il primo in libreria dal 12 settembre)
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