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lunedì 26 agosto 2019

the artist

quando le faine si radunano nella profonda baviera per suonare i loro pittoreschi corni, i falchi dell'arabia rifiutano gli ordini dei loro padroni e le volpi di lipsia si raccolgono per una danza di accoppiamento divinatoria, il mondo sta per ricevere un nuovo artista.
nel momento in cui nasce un artista, degli scienziati britannici subito individuano un fenomeno atipico noto col nome di "sospiro dell'universo".
per una frazione di secondo, viene misurata un'onda dalla frequenza particolarmente alta (che pare sia anche la causa del singhiozzo nell'uomo). questa scoperta insignificante segna sicuramente l'esistenza di un artista. appena l'embrione si schiude, il giovane artista è pronto per assorbire la tristezza del mondo.

eccolo, l'artista.
un gracile, spelacchiato, debole, quasi miserabile uccellino. puoi intravedergli le costole sotto le piume, puoi leggere la sua anima tormentata nei suoi occhi sgranati.
è un po' come noi comuni mortali, lì a cercare di tenere in equilibrio la sua vita tra il comico e il drammatico, a svicolare dal vuoto grottesco dell'apparenza per trovare il suo posto nel mondo, impegnato a lasciare una traccia significativa, densa, unica, immortale del suo passaggio, e magari, nel frattempo, a sopravvivere all'ordinario grigiore delle incombenze quotidiane.
perennemente sull'orlo di una crisi di nervi o pronto ad abbandonarsi a un attacco di panico, l'artista è costretto a subire vernissage banali per fare colpo su un certo critico d'arte o sopportare le umilianti richieste di amorevoli parenti che non vedono l'ora di abbellire il loro bagno con uno dei suoi disegni.
ci prova lui, l'artista, a vivere come una persona normale, ma non sa trattenersi davanti a un negozio di belle arti, non sa smettere di tremare davanti alle scadenze incombenti, non sa riprendersi dagli insuccessi.

anna haifisch arriva per la prima volta in italia grazie ad eris edizioni con il suo the artist (che sarà in libreria da domani 27 agosto), volume che raccoglie le tavole dell'omonima serie apparsa a puntate su vice e che quindi mantiene una struttura divisa in piccoli capitoli autoconclusivi, tessere di un mosaico che ci mostrano l'esistenza di questo essere fuori dall'ordinario.


con ironia crudele, un tratto tremolante e incerto - perfetto per raccontare la vita incerta e tremolante dell'artista - anna haifisch racconta il mondo dell'arte contemporanea, un circo di istallazioni assurde, di critici volubili e collezionisti da corteggiare, un mondo in cui quello più fuori luogo sembra essere proprio colui che dovrebbe esserne invece protagonista, il povero artista alla ricerca di comprensione e apprezzamento (e magari di clienti).


per tirare un sospiro di sollievo tra una disavventura e l'altra del povero pennuto (con il quale molti, anche non-artisti, si troveranno a sodalizzare dopo poche pagine) provate a cogliere tutti i riferimenti che la haifisch ha disegnato: all'inizio di ognuno dei mini-capitoli del libro una copertina-illustrazione riprende alcune icone artistiche tra le più famose e disparate, dal viandante sul mare di nebbia alla cuccia di snoopy, da la danza di matisse alle performance di marina abramovic.

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