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mercoledì 8 maggio 2019

le figlie di salem

a partire da oggi dovrai essere invisibile. camminerai guardando per terra. sarai cortese, risponderai con un cenno della testa. sanguinerai, figlia mia, tutti i mesi. è la punizione per essere diventata una tentazione agli occhi degli uomini.

abigail è ancora una bambina quando è costretta a smettere di esserlo.
abigail ama il bosco accanto al suo villaggio, adora passeggiare tra gli alberi, nei campi, bagnarsi i piedi nel ruscello quando va a prendere l'acqua.
ha una vita semplice, fatta di piccole gioie, di amicizie vere, vive in un piccolo villaggio in cui tutti si conoscono, in cui si sente al sicuro. non ha paura nemmeno di ciò che non appartiene alla sua comunità, sa che diverso non vuol dire per forza malvagio.
è felice in qualche modo. fino al giorno in cui tutto si trasforma. fino al giorno in cui impara a rendersi conto di com'è la realtà vista dagli occhi degli altri.
abigail diventa colpevole delle colpe di chi la vuole vittima.
abigail diventa una donna in una comunità di fanatici puritani desiderosi di condannare chiunque pur di non riconoscere le proprie mancanze.

quello che successe a salem nell'ultima metà del XVII secolo è storia e spesso i racconti, quando non sono una fredda cronaca dei fatti, indugiano più sui particolari scabrosi con quella solita volgarità voyeristica che spettacolarizza la violenza e la sofferenza senza nessun rispetto delle vittime.
thomas gilbert con le figlie di salem rende giustizia a quelle donne e a quello che subirono per colpa di un credo religioso che si nutriva di ignoranza, violenza, misoginia, crudeltà e perversione.

dietro il processo alle streghe di salem si nasconde - e non lo fa neanche troppo bene - la miseria di uomini piccoli spaventati da donne che non si lasciano sottomettere, che non accettano di tenere gli occhi bassi, che sanno ritagliarsi una vita persino in un posto come salem.


inizia a diffondersi odio e malcontento a salem, e per ogni cosa che non va bisogna cercare un colpevole, un nemico, un capro espiatorio.
e nulla è più detestabile agli occhi degli uomini di salem di una donna che non sappia stare al proprio posto, una donna che osa rifiutare delle attenzioni, che gestisce una locanda da sola, che racconta storie che non abbia letto sulla bibbia, l'unico libro che le è dato di conoscere purché non ci ragioni troppo sopra.

spaventato di perdere il controllo sulla popolazione, il pastore inizia a terrorizzare tutti sproloquiando di demoni, stregoneria, peccati e punizioni. come una scintilla che scatena un incendio, ognuno a salem inizia a sentirsi libero di spiare il proprio vicino per cercare un indizio di colpevolezza, e nulla è più facile per vendicare un qualche torto subito - o semplicemente per togliersi di torno qualcuno - che un'accusa di stregoneria.

inutile spoilerare una storia che gilbert, per quanto si tratti di un fatto abbastanza conosciuto, riesce a rendere appassionante e densa di colpi di scena ma, al di là degli eventi, le considerazioni da fare sono tante. le figlie di salem è un libro doloroso perché vero, non solo in senso storico ma nel suo principio più profondo: la misoginia che si respira tra le sue pagine ha cambiato mille volte forme e protagonisti, ma rimane - più o meno sopita - indifferente alle coordinate geografiche, ai calendari, al tipo di dio che si scelga di venerare.


fa rabbia leggere questo libro, fa rabbia capire all'inizio quello che abigail non capisce, fa rabbia riconoscere quegli sguardi e quelle frecciatine, fa rabbia pensare che non cambia poi tanto tra la salem del 1600 o l'italia del 2019, che le donne continuano a ricevere "attenzioni non gradite" che è il modo elegante (perché è così che dobbiamo parlare noi donne, in modo elegante e carino, per carità) per dire "molestie", che gli uomini continuano a uccidere per un rifiuto, che le parole delle donne nei tribunali continuano a valere sempre troppo poco, che il corpo femminile continua a essere considerato "tentatore" come se l'esistenza stessa delle donne non fosse concepibile se non in funzione dei desideri maschili.
fa rabbia ma è importante leggere questo libro perché senza consapevolezza e senza memoria non è possibile lottare per un presente e un futuro migliore, perché è alle streghe di oggi che questo libro è dedicato e perché è la storia di ognuna di queste donne che nel corso dei secoli hanno strappato alla violenza e alle prepotenze attimi di libertà e di gioia e che continuano a farlo anche oggi per un domani migliore.

grazie thomas gilbert per aver scritto questa storia, grazie diabolo per averla tradotta per i lettori italiani.

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