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venerdì 17 maggio 2019

celine & ella ; dear my gravity

alcune parole ti mangiano l'anima. la rosicchiano, inesorabilmente, consumandola.

(avete fatto caso al punto e virgola messo prima del sottotitolo?
ultimamente mi era capitato spesso di vedere tatuaggi con lo stesso simbolo, pensavo sinceramente fosse una delle mode del momento, tipo l'uso smodato di serendipità o resilienza (su cui non faccio commenti) e invece - grazie a celine & ella ; dear my gravity di miba e josh prigge - ho scoperto, facendo una ricerchina online, che ";" ha un significato molto prezioso. vi lascio il link al progetto punto e virgola, dateci un'occhiata perché credo ne valga veramente la pena.)

ella e celine si erano già incontrate prima, ma non si erano mai parlate.
si ritrovano adesso sullo stesso pullman diretto a scuola e un'improvvisa esercitazione di sicurezza diventa il pretesto ideale per attaccare bottone.
non lo sanno ancora, ma hanno tantissimo in comune: un passato familiare ingombrante e pesante, difficoltà a essere accettate tra i coetanei.
decidono di trascorrere una giornata insieme, ognuna felice a suo modo, per una ragione che non ha il coraggio di confessare.

ella ha passato tutta la sua infanzia a lottare contro chi la compativa perché figlia di una madre sorda, celine è stata sempre discriminata perché unica asiatica in un quartiere di bianchi.
si scoprono poco a poco, imparano che non sono sole a sentirsi sole, che nessuno è l'unico al mondo a soffrire per qualcosa e che ognuno nasconde dietro le apparenze di un'esistenza invidiabile il motivo della sua tristezza.
sono diverse eppure scoprono di avere tanto in comune, di essere legate dall'essere sopravvissute ognuna al proprio passato, adesso, una vicina all'altra, il futuro sembra più facile e luminoso.


miba e josh prigge mettono in scena una storia adolescenziale delicata e importante, raccontano la storia personale di due ragazzine che si scoprono amiche e nel frattempo sfiorano con leggerezza - che non è mai superficialità - temi difficili, sopratutto dal punto di vista di un adolescente: la separazione dei propri genitori, la loro fragilità, il bullismo verso i diversi.
sarebbe facile farne un pippone didascalico e moraleggiante, invece i due autori sud coreani giocano tutto sulla loro immensa capacità di comunicare le emozioni, di lasciare parlare i silenzi.

mi è piaciuto moltissimo lo stile grafico, le vignette sono dei veri e propri dipinti in digitale dove non c'è spazio per le linee di contorno, le figure si costruiscono con i colori e le luci, la gabbia delle tavole è invisibile e tutto sembra luminoso e arioso, contribuendo a dare quel senso di speranza e fiducia nel futuro che le due protagoniste sembrano respirare nel corso della storia.

a fine albo, in una bellissima postfazione che vi consiglio di non saltare, i due autori spiegano che celine & ella è il primo capitolo di una serie di quattro volumi, anche se il nucleo iniziale dell'opera - che secondo l'idea originale doveva essere più breve - è una delle storie che le due ragazze si raccontano.
quale che sia la prossima opera, io non vedo l'ora di leggerla, perché miba e josh prigge hanno saputo trasformare i ricordi dolorosi del passato in una corsa entusiasta e sicura verso un futuro felice, regalandoci una bellissima storia di crescita e un pezzettino di quella gioia.

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