questi bonbon... se mangi quelli azzurri potrai crescere e vivere la vita che desideri, mentre con quelli rossi torni piccina, come sempre. utilizzali con giudizio.
melmo, più conosciuto come i bonbon magici di lilly, grazie all'anime trasmesso in italia nei primi anni '80, è una breve raccolta di storie di osamu tezuka, pubblicata tra il 1969 e il 1972.
il genere majokko era nato da poco (nel '66 con sally la maga) e tezuka disegna una storia che si inserisce a pieno titolo nel genere: la piccola melmo rimane improvvisamente orfana ma sua mamma riesce a ottenere il permesso di vederla per l'ultima volta e darle una bottiglia di caramelle che le permetteranno di crescere o tornare bambina a seconda delle circostanze.
la storia in realtà non si sviluppa secondo un percorso organico e non ha neppure una vera e propria fine, si tratta più che altro di brevi episodi in cui melmo riesce a risolvere vari problemi grazie all'uso ingegnoso dei bonbon, nonostante a volte siano proprio loro a creare qualche piccolo disastro a cui però riesce subito a rimediare.
una storia leggera e divertente in cui però si affrontano tematiche importanti come il rispetto della natura, la prepotenza dei più forti contro i più deboli, il passaggio dall'infanzia all'età adulta.
meno articolata della serie animata, melmo sembra essere quasi una sorta di preparazione all'anime, ma rimane anche così una storia godibile e divertente.
in seguito alle avventure di melmo, a poco più della metà del volume, l'edizione j-pop propone anche un'altra storia, più o meno contemporanea ma di genere completamente diverso: le avventure di ruby infatti, anche se ha in comune con la storia principale la giovanissima età dei protagonisti, è un racconto fantascientifico, iperdinamica e forse un po' ingenua, in cui due bambini - ruby e riko - si ritrovano dotati di caschi capaci di dar loro poteri straordinari così da poter salvare il mondo da una minaccia spaventosa.
due storie molto infantili e che risentono sicuramente del tempo passato dalla loro creazione, ma lo stile e la fantasia dirompente di tezuka sono riconoscibilissimi e rendono la lettura un piacevole svago e un po' un salto indietro nel tempo, alla nostra infanzia, ai bei tempi del giochiamo agli eroi, a un'età - che sembra lontana secoli - ingenua ma in grado di stupirsi e di stupire, capace di un'immaginazione sfrenata che riusciva a rendere possibile i sogni a occhi aperti di ogni bambino.
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