«in tanti tornano per vedere. i ricordi... ma qui non c'è più niente. bisogna andare via.»
in un qualche tempo non meglio identificato, in una città di cui non conosciamo il nome, un quartiere ormai fatiscente e abbandonato sta per conoscere la sua fine.
il suo nome è futura ma la sua storia ormai si rivolge tutta al passato, come al passato si rivolgono i pensieri e i ricordi dei personaggi che abitano le pagine dei racconti di elia gonella, dieci storie che orbitano tutte - ognuna a suo modo - attorno alle sette torri ormai disabitate di futura.
c'è una ragazza che è tornata nella casa in cui ha vissuto da bambina adesso che suo padre è morto per sbarazzarsi di vecchi oggetti e antichi rancori, e c'è un uomo che resetta la sua vita, cancella le fotografie di un'esistenza che deve lasciarsi alle spalle, una per volta, dicendo addio ai ricordi e a se stesso.
c'è un incontro che riporta un uomo di mezza età a ripensare alla sua infanzia e un bambino che scopre che il suo eroe non è quello che pensava, una donna che rimane avvolta dai ricordi come dentro un maglione che non riesce a scaldarla e un soldato cieco che recupera la vista ma non può più tornare quello che era, c'è un ragazzo che si mantiene a galla nel mare delle sue bugie e che insegue un sogno disperato rivendendo i suoi oggetti usati e una famiglia alle prese con una civetta intrappolata nella canna fumaria di un camino.
in una notte senza nome, a ognuno di loro tocca affrontare i propri fantasmi, le proprie delusioni, paure, quel qualcosa che manca e non tornerà mai più, quello spazio vuoto nell'anima che niente può riempire. è una notte che sembra non finire mai, che si dilata e si espande come un'enorme bolla di buio da cui è difficile intravedere la prossima alba.
le storie di tenebre sono affascinanti, a loro modo inquietanti, scorrono veloci come brevi lampi su dieci vite di cui riusciamo a scorgere solo qualche momento, sicuri che altrove, fuori dalle pagine, lontani da carta e inchiostro e dalle torri ormai scomparse di futura, quelle stesse vite, in chissà quale modo, hanno continuato a scorrere.