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lunedì 6 agosto 2018

mercurio loi

è il 1826 a roma, la città è praticamente governata dalle rigide leggi del papa, costretta al coprifuoco di notte, quando tra le sue strade si aggirano e si nascondono pericolosi assassini, sette misteriose e uomini mascherati. ed è qui che mercurio loi si diletta nelle sue indagini insieme al suo allievo, amico e aiutante ottone.


gli eroi sono tutti giovani e belli diceva una bella canzone di qualche tempo fa, ma mercurio loi è ben lontano dalla caratterizzazione tipica dell'eroe: il nostro è un professore di storia, decisamente non più così giovane, sicuramente mai stato bello; un uomo che a volte non disdegna menar le mani ma la cui vera forza non sta nei muscoli ma nell'intelligenza e nell'arguzia, nella capacità di incuriosirsi e stupirsi quasi infantile che gli permette una visione libera da stereotipi, ordini costituiti e luoghi comuni, capace di osservare il mondo nella sua vera essenza.

mercurio entra in scena nel primo numero - dopo una lunga introduzione lasciata alle parole del suo fedele maggiordomo ercole, a ottone e ai silenzi del colonnello belforte - legato a testa in giù in una misteriosa stanza sotterranea, a un passo dal trovare la morte per mano di una delle molte sette che si contendono il potere negli angoli più oscuri della capitale: il rimando a corto maltese è palese, a sottolineare non solo la natura fuori dagli schemi del personaggio, ma anche quello che sarà il livello della serie e il suo target di riferimento.
mercurio loi è un prodotto quasi fuori contesto sugli scaffali di un'edicola, mira a un pubblico più adulto, attento e con una buona cultura fumettistica alle spalle, l'esatto opposto del lettore occasionale a cui forse potrebbe far più gola un qualsiasi volumetto dedicato all'indagatore dell'incubo, e in quest'ottica la nuova edizione in cartonati da libreria è forse più la consona al contenuto.

l'azione c'è, sopratutto nei primi volumi, ma le storie dello storico romano sono quanto di più lontano potreste immaginare dal frenetico avvicendarsi di scontri e scazzottate, investigazioni, casi da risolvere, criminali da catturare, anzi! sopratutto negli ultimi volumi viene quasi a mancare l'aspetto più strettamente avventuroso della vicenda per concentrare tutto su alcune di quelle che sono le caratteristiche che fanno di mercurio loi una lettura imprescindibile: alle corse a perdifiato si sostituiscono le passeggiate per le strade di roma, percorsi senza meta stabiliti di volta in volta da un dettaglio, un profumo, uno sguardo, una stranezza da cui lasciarsi catturare e guidare. piuttosto che rifugiarsi nel classico schema buoni vs cattivi - e certo che qui i cattivi non mancano - alessandro bilotta lascia al professor loi la possibilità di meditare, ragionare, discutere, porsi domande e cercare risposte sulla realtà che lo circonda, sulla natura stessa dell'essere umano, sulla complessa e contraddittoria società che nel XIX secolo abita roma.


serie poco commerciale, forse non apprezzabile da tutti, le storie di mercurio loi, dicevo, non sono adatte a chi non ha almeno un po' di esperienza con la letteratura disegnata, pena correre il rischio di non capire alcune intuizioni geniali, momenti riuscitissimi di metanarrazione, realtà che il mezzo-fumetto permette di esprimere alla perfezione - come ad esempio nell'episodio il cuoco mascherato, l'espediente usato per lasciarci comprendere il tipo di sensazioni legate al cibo, o ne l'uomo orizzontale la rotazione delle tavole che si adattano alla scena, o più di tutti il bellissimo  a passeggio per roma, una storia a bivi dai risvolti imprevedibili che esaspera la partecipazione del lettore alla storia.

e che si tratti di un lavoro che nulla ha a che vedere con il dover buttare qualcosa in pasto ai lettori ogni mese si è visto anche dal passaggio da mensile a bimestrale (a partire dal 9° volume), necessario per mantenere alto il livello di una serie che, nonostante il formato da edicola, poco ha da invidiare ai graphic novel da libreria. tra le tante, fondamentale l'uso del colore che non si limita certo a rendere giusto più piacevoli le tavole allo sguardo ma meglio definisce, di volta in volta, l'atmosfera di ogni scena.


nato da un fortunato numero della collana le storie (che io personalmente mi sono persa ma di cui aspetto l'arrivo della nuova edizione cartonata da un giorno all'altro), mercurio loi è già giunto - forse in barba alle prime impressioni, ma il traguardo è più che meritato - al 12° volume (il prossimo in uscita a settembre) e sembra raccogliere sempre più consensi, successo non così scontato in un periodo in cui sembra che le serie in edicola siano costantemente sotto minaccia di chiusura.
e io personalmente, mi auguro che possa continuare per tutto il tempo che il suo autore desidera perché ogni volume è un vero e proprio capolavoro e a leggere cose così non si può che star bene.

una menzione extra meritano le bellissime copertine di manuele fior, qui le prime dodici:



per concludere, devo un ringraziamento a gli audaci che, mese dopo mese, con i loro articoli dettagliatissimi e sempre pieni di ottimi consigli, mi hanno convinta a recuperare questa serie!

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