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lunedì 23 luglio 2018

commenti randomici a letture randomiche (57)

rieccomi con un altro post svuota-lista-roba-di-cui-devo-scrivere, ché ho sempre un sacco di cose bellissime di cui voglio parlarvi e pochissimo tempo per farlo, e oggi comincio con un libretto piccolo, velocissimo da leggere ma in cui è bello perdersi pagina per pagina: noi di fabio magnasciutti (autore di nomi cosi animali) è una poesia illustrata, la storia di due entità - due macchie di colore fatte con le dita, in cui è facile riconoscere le impronte digitali - che si conoscono, si incontrano, cambiano forma, diventano foglie o uccelli o insetti o nuvole, si perdono tra gli altri e di nuovo si ritrovano.
noi è un libro che si legge pensando a qualcuno, un amore qualsiasi, magari perduto o non ancora trovato, l'amore romantico o quello per un figlio o un fratello o un amico: l'essenzialità delle forme è l'espressione perfetta per definire l'assoluto di questo sentimento, dei legami che non conoscono regole e confini precisi, che sanno declinarsi in tanti modi ma che formano sempre un noi, un plurale tenuto insieme da mille emozioni diverse.
non è facile parlare di poesia, è più facile sentirla, quindi perdonatemi se non so dirvi quanto sia commovente questo libro, ma non perdetevelo per nessuna ragione.

cambiando completamente genere, ho finalmente letto il sesto volume di ms. marvel che in qualche modo si ricollega ad altre storie che - non seguendo altre serie - non conosco, ma che comunque non influiscono più di tanto sulle vicende di questo numero, che si lascia tranquillamente seguire anche da chi, come me, non è per nulla esperto dell'universo marvel.
la vita di kamala khan e di ms. marvel sono sempre più strettamente legate, e la cosa spesso crea problemi in entrambe le direzioni, sopratutto quando di mezzo ci finiscono i suoi amici.
in questo episodio, a parte i disastri combinati in un concorso tra cervelloni per accedere a una borsa di studio (e tutte le implicazioni etiche relative al sistema universitario che mette i ragazzi in competizione, anziché spingerli a collaborare per ottenere risultati ancora più importanti), tutti i nuovi guai di kamala nascono da un progetto ideato dalla sua eroina capitan marvel: sfruttando le capacità di ulysses - un inumano in grado di fare complicatissimi calcoli sulla probabilità che un determinato evento accada, qualcosa molto simile alla preveggenza - è possibile prevenire un crimine e fermare il colpevole prima che ci siano delle vittime.
idea geniale e sicuramente progettata con le migliori intenzioni ma... come si può definire criminale qualcuno che non ha ancora commesso un crimine? e quanto è legale detenere un individuo che è, a norma di legge, innocente?
ovviamente tutto questo porterà a un'enorme tensione tra capitan marvel e ms. marvel oltre che a lamentele nella popolazione di new jersey, la città scelta per sperimentare questa nuova tecnica, fino al momento in cui un tremendo incidente non cambierà definitivamente la vita di kamala...
non spoilero nulla ma continuo a ripetere, numero dopo numero, che questa serie è assolutamente imperdibile!

in questi giorni poi, è uscito il quinto volume di giant days, così ne ho approfittato per recuperare anche il quarto, mettermi in pari, e godermi una razione doppia di situazioni tragicomiche tratte dalla stratosferica vita universitaria di daisy, susan e esther, che ormai stanno per finire il loro primo anno di università e si trovano nella sgradevolissima condizione di dover trovare una casa vera e abbandonare alle future matricole il dormitorio.
insomma, già cercare una casa che corrisponda a tutti i requisiti non è affatto facile, ma farlo quando - come nel caso di esther - ti ritrovi per la prima volta senza la paghetta dei tuoi... beh, è davvero un problema, e il peggio è che è facilissimo passare da "sono in cerca di un lavoretto che mi permetta di affrontare le spese della mia nuova, grandiosa vita da adulta" a "criminale".
per non parlare dei mobili ikea.
anche le vicende sentimentali sono sempre più tragiche: il baffuto
ex di susan ha trovato una nuova ragazza praticamente perfetta, cosa che non aiuta per niente susan a riprendersi dalla separazione, daisy potrebbe ritrovarsi in mano a una stramboide teutonica piuttosto intraprendente mentre esther continua a far innamorare di sé tutti gli idioti col faccino carino che incontra senza cavarne di più che qualche delusione.
persino ed gemmell, nonostante la sua adorabile tontaggine, pare aver fatto colpo (e io sono davvero curiosa di vedere come reagirà esther a tutto questo visto che li shippo da praticamente sempre).
insomma, sta per iniziare il secondo anno e le nostre si ritrovano in un turbine di nerdismo incomprensibile, festival musicali quasi letali, rivalità e odi non troppo celati, amori tossici, lezioni frustranti e sopratutto la gigantesca confusione che inevitabilmente comporta lo stare a metà tra i casini dell'adolescenza e quelli ancora più stressanti dell'età adulta.
giant days per me si rivela sempre di più una sit-com cartacea assolutamente imperdibile, quindi ogni giorno prego il dio netflix di pensarci bene e tirarne fuori una serie tv tardoadolescenziale e un po' nerd che possa diventare un nuovo cult assoluto.

se invece decidessero di fare una serie tv tratta da paper girls, beh, mi sa che dovrebbero aumentare il budget di parecchio: questa serie diventa sempre più visionaria e spettacolare (e sempre più intricata).
i viaggi nel tempo continuano e questa volta tiffany, erin, mac e kj si ritrovano nel 2000.
roba già vista penserete. e invece no. certo, i robottoni e tizi strani che parlano una lingua incomprensibile qualche dubbio dovrebbero avervelo instillato già da un po', ma la linea temporale in paper girls è diversa dalla nostra, decisamente più catastrofica, e in questo 2000 il millenium bug ha fatto veramente dei casini enormi, anche più gravi di quelli che all'alba del fatidico cambio di data gli scienziati ipotizzavano. è il caos, campo aperto di una battaglia che vede schierati due tipi di viaggiatori del tempo: da un lato chi pensa che la linea degli eventi possa essere modificata per evitare disastri futuri senza che questo crei ulteriori problemi, dall'altro chi si oppone a tutto ciò, sostenendo che la storia deve rimanere quella che è.
dopo aver incontrato da erin del futuro, questa volta tocca a tiffany specchiarsi in un'aspettata versione adulta di sé, e sopratutto tirare fuori se stessa, le sue compagne e la tiffany2000 fuori dai guai... probabilmente per cacciarsi in altri guai, probabilmente più grossi.
se devo a ogni costo trovare un difetto a questa serie è la sua eccessiva complessità a livello di trama che la lentezza delle uscite non aiuta di certo a memorizzare, per cui ogni tanto è necessario un ripasso dei volumi precedenti, però, credetemi, ne vale la pena.

per concludere questa carrellata di ottimi motivi per sperperare i vostri soldi, qualche tempo fa ho approfittato degli sconti bao (non ricordo più nemmeno quando sono stati!) per recuperare anya e il suo fantasma, che ristagnava nella mia wishlist da tempo immemore.
sicuramente molti di voi l'hanno già letto, e in effetti in tantissimi ne avevate scritto qui e lì, però ricordare quanto è carino questo fumetto non fa mai male.
anya è una ragazzina russa trapiantata in america, con tutto il disagio che questo può comportare: avere un accento diverso, abitudini diverse, esperienze diverse - persino cibo diverso! - quando sei un'adolescente significa che o ti adatti o passi i tuoi anni di scuola come un'emarginata. e anya non ha assolutamente alcuna voglia di rovinare gli anni della sua giovinezza, che comunque non è certo delle migliori: nonostante i suoi sforzi, lei rimane comunque diversa. diversa sopratutto dalla biondina iperamericana che sbaciucchia senza pudore il ragazzo che le piace e che non fa che ricordarle che - beh sì - è proprio tremendamente diversa da qualsiasi adolescente americana che goda di un po' di popolarità a scuola, mentre lei riesce a fare amicizia solo con qualche sfigato scroccone.
mentre rimugina su tutti i suoi guai cade in un enorme buca, isolata e lontana da tutti. potrebbe essere la fine e a complicare le cose, nella buca incontra emily. in realtà una compagnia in questi casi è sempre consolatoria ma il problema è che emily è un fantasma, e anche piuttosto antico.
la ragazzina, morta qualche decennio prima, sembra incredibilmente felice di avere finalmente qualcuno con cui stare, ma anya non ha nessuna intenzione di rimanere lì, ed è proprio grazie a emily che riesce a uscire, non prima di recuperare un pezzettino delle ossa della ragazzina e portarlo con sé, così da ripagare il suo salvataggio e permettere a emily di vedere come è diventato il mondo nel frattempo.
i primi giorni con emily sono fantastici: lei è l'amica perfetta, quella che l'ascolta, la capisce, l'aiuta e la incoraggia, ma piano piano quell'adorabile timida fantasmina desiderosa di aiutare anya svelerà degli aspetti del suo carattere inaspettatamente pericolosi, e per anya inizieranno i guai!
anya e il suo fantasma è un racconto per ragazzi che sa farsi amare anche dai più grandi, una storia che sa raccontare con leggerezza i grandi problemi dell'adolescenza, la sua rabbia e il suo bisogno di trovare un proprio posto nell'incasinatissimo mondo che a un certo momento della nostra vita ci si apre davanti senza preavviso o esercitazioni.
se siete tra quelli che non l'hanno ancora letto e aspettavano un suggerimento: non perdetevelo!

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