Pagine

giovedì 7 giugno 2018

commenti randomici a letture randomiche (55) ~ speciale arf! parte I

e finalmente riesco a trovare un po' di tempo per mettermi davanti a una tastiera!
da quando sono tornata dall'arf è stato difficile persino organizzarmi per uno shampoo, tra esami e una micetta piccolina che un'amica ha salvato, che ho provato a stallare e che ha fatto impazzire camilla, trasformandola in un demonio peggio del solito (a proposito, la gattina cerca casa, se vi va almeno di aiutarmi a condividere il suo appello, cliccate qui )


e dunque, dicevamo: l'arf!
non sono una grande frequentatrice di fiere e questo è solo il secondo anno in cui riesco ad andarci, ma posso dire con assoluta certezza che amo follemente questa fiera, nonostante il caldo, nonostante lo stato pietoso in cui si riducono i miei piedi ogni volta, nonostante la stanchezza.
i pregi dell'arf sono tanti, ma quello che amo di più in assoluto è il clima da siamo una grande famiglia che si respira, gli spazi non esageratamente grandi, e sopratutto la centralità totale del fumetto, senza tutta quella fuffa - che so che piace tanto ma io personalmente odio - di bancarellame, cosplay, sigle di cartoni animati, giochi da tavolo eccetera.
una fiera di fumetto in cui si parla di fumetto.
sembra banale, ma non lo è affatto.

(se vi va di ascoltare un po' di deliri in merito all'arf, sopratutto circa l'elezione del maschio arFa, qui trovate il podcast della puntata di bande dessinnée su radiosonar.net, a cui ha partecipato - con infinita gioia ed emozione - anche la sottoscritta!)

e poi ogni anno è bello rivedere gli amici che stanno sparsi un po' in giro per l'italia e incontrare faccia a faccia gli autori di cui leggo i fumetti e che stalkero (ebbene sì) sui social 
quest'anno sopratutto un sacco di cuori e amore per carla di tararabundidee, per la sua compagnia, ospitalità, per avermi fatto partecipare alla sua trasmissione, per la pasta senza glutine e per i cerotti che hanno salvato i miei micromignolini   


sono riuscita a moderare il mio impulso dilapidatorio e a limitare gli acquisti ai desiderata sopratutto tra le autoproduzioni, facendo un'eccezione per quei libri che volevo avere autografati e dei quali infatti avevo rimandato l'acquisto.
come dicevo prima, il ritmo di questi giorni è stato folle e frenetico, e sono riuscita a leggere di più a roma che qui a palermo... ma dalla prossima settimana spero di potermi prendere un po' di tempo al giorno da dedicare a fumetti e blog, comincia a mancarmi troppo tutto questo!

intanto ne approfitto per parlarvi delle prime letture, prima tra tutti malerba di lorenza de luca, una delle autrici del gruppo manticora, alle prese con il suo primo monografico.
malerba è un libretto bellissimo, stesso formato del precedente nessuno ci farà entrare, nato da un progetto personale sviluppato in occasione di inktober.
malerba è una sorta di erbario narrativo ma anche - in puro spirito manticora - un prontuario per ogni aspirante avvelenatore (sì però non fatelo) o un libretto di avvertenze per erbivori voraci. una raccolta di storie, miti, leggende e aneddoti su alcune deliziose piantine che possono condurvi a sgradevoli inconvenienti o magari direttamente dentro una bella bara di mogano tirato a lucido, meravigliosamente illustrate da disegni a metà tra pin-up e erbario vero e proprio.
dal suo esordio con l'antologia sindrome, lo stile grafico di lorenza è evoluto tantissimo, acquistando eleganza e naturalezza, sia con le matite che - e questo è un ottimo esempio - con gli inchiostri.
non perdetevelo assolutamente! e no, non avete bisogno di aspettare la prossima fiera per recuperarlo perché lo trovate in vendita anche qui (magari insieme alle immancabili spillette del disagio, che servono sempre)

lettura velocissima e piacevolissima è stata quella del nuovo libro di giacomo bevilacqua (che, insieme a zerocalcare, mi ha fatto ridere fino alle lacrime durante la presentazione di caldaje - che trovate qui), a panda piace... questo nuovo libro qui, una raccolta di vignette a colori dedicata ai dieci anni di panda (queste ricorrenze mi fanno sentire vecchia da morire, io c'ho pure la maglietta di panda, comprata all'epoca dei primi fumettini!) e che, come è stato definito da giacomo durante la presentazione, è un po' un libro da aprire a caso in un momento grigio per ritrovare un attimo di felicità. roba frikkettona ha risposto zerocalcare, ma a me le cose frikkettone piacciono, panda mi piace e mi piace un sacco questo libro qui, che in effetti è bello da tenere a portata di mano e farsi sorprendere di tanto in tanto.
e a proposito di cose che mi piacciono, mi sorprendono e mi fanno felice, giacomo conosceva già claccalegge! niè, sono cose belle assai queste!

poi ho approfittato della presenza dello stand di renbooks non solo per importunare nino (ciao nino! ) ma anche per recuperare finalmente city and gender di julie maroh, autrice del bellissimo il blu è un colore caldo.
è un libretto che rischia di passare inosservato, per il piccolo formato e per la copertina semplicissima, quasi monocroma, ma le sei storie brevi al suo interno colpiscono come una mazzata in piena faccia. in pieno paesaggio urbano, nello spazio che è quello in cui viviamo ogni giorno, julie maroh cattura momenti di comune e quotidiano sessismo, senza esasperare o celare nulla di quello che potremmo osservare in qualsiasi strada di qualsiasi città del nostro tanto civile e moderno mondo.
il diverso atteggiamento della gente nei confronti di un ragazzo o una ragazza, la quotidiana, assillante discriminazione nei confronti dei transessuali, il maschilismo e machismo imperante, l'ipersessualizzazione e oggettificazione dei corpi femminili che tapezzano in manifesti enormi ogni angolo del nostro paesaggio quotidiano, al punto che quasi non li notiamo più.
la città senza nome delle pagine di city and gender è una qualsiasi delle nostre metropoli, è una qualsiasi delle nostre piccole cittadine di provincia ma è sopratutto una qualsiasi delle nostre città mentali: un luogo creato per organizzare dividendo, per ordinare in base a discriminanti, per tenere tutto a suo posto, in contenitori preformati dove poco importa se stai troppo stretto, uno spazio che si rifà a un pensiero e un pensiero che si sviluppa traendo spunto dallo spazio.
pochissime pagine affilate come rasoi per aprire gli occhi su una realtà che ha un bisogno tremendo di buttare a terra ogni muro e barriera e farci sentire tutti, senza distinzioni, semplicemente esseri umani.

continuate a seguire il blog e la pagina perché la prossima settimana spero di riuscire a parlarvi di un sacco di altre cose bellissime!

2 commenti: