è da un po' che c'ho il blocco del lettore e di conseguenza quello del blogger, non so nemmeno perché. in realtà mi sembra di avere poco tempo per leggere e ancor meno per scrivere e sono anche abbastanza presa da un romanzo di cui spero di potervi parlare al più presto, che sto adorando. però sono anche riuscita a leggiucchiare qualcosa negli ultimi giorni, sopratutto tra gli ultimi fumettini presi tra fumetteria e amazon, quindi ne approfitto per sgranchire un po' dita e neuroni e per rimettermi in pari con le tante serie che sto seguendo.
a cominciare da quella meraviglia di ms. marvel! ho passato quasi un anno a chiedermi quando uscisse il quarto volume per poi rendermi conto che era già uscito anche il quinto! non mi capita spesso di perdermi così delle uscite, cerco di tenere sempre tutto sotto controllo, eppure...
ogni volta che parlo di questa serie parte il pippone su quanto mi sembri diversa dalle altre testate supereroistiche e di quanto in effetti queste osservazioni lasciano il tempo che trovano, visto che non seguo molta roba in cui tizi in tutine aderenti salvano il mondo svolazzando e sparando raggi laser, ma in ogni caso le avventure di kamala khan mi stupiscono e commuovono sempre, perché riescono a miscelare bene i caratteri delle serie dei supereroi propriamente dette - cazzottoni, superpoteri, mutanti, scontri tra creature incredibili eccetera - con quelli decisamente più intimisti e delicati del racconto di formazione.
negli ultimi due volumi - ultimi giorni e super famosa - vita privata e pubblica si intrecciano indistricabilmente: non è facile essere un'adolescente alle prese con una famiglia affettuosa e protettiva, con le cotte sbagliate, gli amori impossibili, lo studio, le amicizie, i mille problemi di ogni giorno (e magari qualcuno anche non esattamente banale) e riuscire a trovare anche il tempo di salvare la città, e paradossalmente sembra più facile impedire l'apocalisse che riuscire a gestire i rapporti familiari, le amicizie e i problemi di cuore.
è questo che mi piace così tanto di questa serie, il modo in cui riesce a mantenere in equilibrio i doveri di un supereroe che vuole proteggere la sua città e i casini in cui riesce a cacciarsi una ragazza che in fin dei conti si caccia nei casini solo per provare a dare il meglio di sé, accontentare tutti e rendere felice le persone a cui vuole bene.
e poi continua a piacermi tantissimo kamala, che nonostante il suo essere casinista, riesce a capire qual è la sua strada e sa seguirla a testa alta... come si fa a non voler essere almeno un po' come lei?
(se sapete dell'uscita del sesto volume mandatemi un messaggino, non vorrei perdermelo stavolta!)
conferma le promesse del primo volume il secondo di arte, manga storico ambientato nella firenze del rinascimento che segue le vicende dell'omonima protagonista il cui sogno è diventare pittrice e poter raggiungere un'autonomia economica e sociale impensabile per le donne del tempo.
più che indugiare sul vero lavoro di arte però, kei ohkubo si sofferma proprio sulla condizione femminile in una società patriarcale e maschilista, scegliendo proprio l'ambiente delle botteghe per sottolineare il divario tra i due sessi e quello tra le diverse classi sociali: non solo è impensabile che una donna apprenda un mestiere così tipicamente maschile (donne pittrici sì, ma solo se ben riparate all'interno della loro casa, solo se di buona famiglia e solo se la pittura rimane un piacevole passatempo, una parte dell'educazione di una buona sposa e nulla di più), ma è assurdo che una ragazza di nobile origine come lei si pieghi a lavori tanto umili e faticosi.
con un'innocenza quasi idiota e una testardaggine che non conosce ragioni, arte si adatta alla sua nuova vita, impegnandosi al massimo in ogni cosa che fa, coltivando il suo talento e cercando al contempo di essere utile a leo, il suo maestro, entrando a passo sicuro in un mondo che non capisce fino in fondo e del quale non sa accettarne le contraddizioni e le ingiustizie. i suoi sentimenti sono ambivalenti nei confronti della cortigiana veronica, della quale ammira l'indipendenza ma non sa darsi pace della sua studiata e artificiosa dolcezza (sono rimasta molto delusa dalla mancata considerazione circa il dolore delle costrette a vario titolo a diventare prostitute, della loro condizione di moglie-o-puttana: non erano tanti i modi in cui una donna dell'epoca poteva emanciparsi senza sposare un buon partito, anzi plausibilmente non c'era altro a esclusione della prostituzione o della vita monastica, eppure l'autore si concentra solo sulla freddezza dei sentimenti di veronica, accusata di sedurre e far soffrire gli uomini per amore. spero che più avanti l'argomento venga trattato con meno superficialità) che si fa affetto sincero solo per la sua nuova amica, mentre l'incontro con una giovane e scorbutica sarta le da occasione per scatenare una piccola rivolta femminista all'interno di una bottega.
se anche non è riuscitissimo dal punto di vista dell'analisi sociale e se l'aggettivo femminista è ancora ben lontano da potersi accostare a questo titolo (così come quello di storico), arte è un fumetto che offre buoni spunti di riflessione oltre che una lettura piacevole e una vicenda che si prospetta via via più intrigante sul piano dei rapporti interpersonali, ma che è al momento ancora troppo carente su quell'argomento che dovrebbe essere proprio quello principale, ovvero la pittura.
passiamo invece agli amorazzi tra i banchi di scuola, che continuano a entusiasmarmi nonostante tutto, sopratutto quando a raccontarli è io sakisaka.
i suoi personaggi hanno una vita sentimentale decisamente più vivace e interessante della mia, e nonostante le tremende idiozie che riescono a combinare, sono comunque migliori di buona parte delle persone che si incontrano nella vita reale.
amarsi, lasciarsi continua a essere lentissimo e tutto incentrato sulla vita interiore dei protagonisti, questo quarto volumetto è tutto - quasi - dedicato a rio e akari dopo il bacio che c'è stato alla fine del terzo volume (dai, non ditemi che è spoiler, è passato davvero un sacco di tempo).
alla strafaccia della yoshizumi, scopriamo che all'inizio della loro convivenza come fratelli hanno entrambi accantonato i loro sentimenti per riuscire a mantenere tranquilla e normale la nuova vita familiare, e che contrariamente a quanto avremmo immaginato, lo sforzo maggiore l'ha compiuto proprio akari, dimostrando una maturità e una padronanza di sé a dir poco invidiabile.
chiarita la situazione, sembra che finalmente ci possa essere spazio per uno sviluppo diverso delle vicende, e non è difficile immaginare che finalmente le coppie rio/yuna e akari/inui, anche se non ci metterei troppo la mano sul fuoco fin da subito, non è facile capire dove voglia andare a parare la sakisaka ma ammetto che è davvero bello lasciarsi trasportare dalle sue storie senza stare troppo a rimuginarci su.
molto più allegro l'ottavo volume di hatsu haru (anche se non ho ancora capito chi c'è in copertina), in cui misaki e shimura finalmente la smettono di fingere di stare insieme, rivelano la loro natura di perfetti tonti e ammettono nel modo più casinista possibile quali sono i loro veri sentimenti mentre kai riprova a organizzare un appuntamento carino con riko, non riuscendo nemmeno questa volta a far andare tutto secondo i suoi piani, anzi si ritrova costretto a fare da babysitter con riko ai suoi nipotini e contrariamente alle sue aspettative la giornata andrà meglio del previsto.
dolcissimo e tenero, hatsu haru è un po' come una tazza di cioccolata calda per vincere il freddo e la tristezza.
eppure qualcosa mi dice che arriverà presto la parentesi nera... comunque, non ricordo se ve l'ho già detto, ma la serie si concluderà con il tredicesimo volumetto, quindi anche questa volta ci siamo risparmiati la storia infinita.
infine, per alzare il tasso glicemico alle stelle, il quinto volumetto di honey è tutto uno sbrilluccichio di glitter rosa, cuoricini e felicità, con nao e onise che sono il non plus ultra della coppietta da manuale, offrono scene di insopportabile sdolcinatezza, si scontrano e riappacificano con i loro familiari, fanno ogni cosa con una dose esagerata di adorabile goffaggine e infinita tenerezza.
leggete questa serie solo se avete davvero voglia di farvi cariare i denti (a me piace un sacco la roba smielosa, sopratutto quando non riguarda me ♥)
però sembra che ormai sia rimasto veramente poco da raccontare e infatti per fortuna mancano soltanto tre volumi per completare la serie... non credo che potrei reggere di più di questo a dirla tutta.
e voi che serie state seguendo per ora?
(se sapete dell'uscita del sesto volume mandatemi un messaggino, non vorrei perdermelo stavolta!)
conferma le promesse del primo volume il secondo di arte, manga storico ambientato nella firenze del rinascimento che segue le vicende dell'omonima protagonista il cui sogno è diventare pittrice e poter raggiungere un'autonomia economica e sociale impensabile per le donne del tempo.
più che indugiare sul vero lavoro di arte però, kei ohkubo si sofferma proprio sulla condizione femminile in una società patriarcale e maschilista, scegliendo proprio l'ambiente delle botteghe per sottolineare il divario tra i due sessi e quello tra le diverse classi sociali: non solo è impensabile che una donna apprenda un mestiere così tipicamente maschile (donne pittrici sì, ma solo se ben riparate all'interno della loro casa, solo se di buona famiglia e solo se la pittura rimane un piacevole passatempo, una parte dell'educazione di una buona sposa e nulla di più), ma è assurdo che una ragazza di nobile origine come lei si pieghi a lavori tanto umili e faticosi.
con un'innocenza quasi idiota e una testardaggine che non conosce ragioni, arte si adatta alla sua nuova vita, impegnandosi al massimo in ogni cosa che fa, coltivando il suo talento e cercando al contempo di essere utile a leo, il suo maestro, entrando a passo sicuro in un mondo che non capisce fino in fondo e del quale non sa accettarne le contraddizioni e le ingiustizie. i suoi sentimenti sono ambivalenti nei confronti della cortigiana veronica, della quale ammira l'indipendenza ma non sa darsi pace della sua studiata e artificiosa dolcezza (sono rimasta molto delusa dalla mancata considerazione circa il dolore delle costrette a vario titolo a diventare prostitute, della loro condizione di moglie-o-puttana: non erano tanti i modi in cui una donna dell'epoca poteva emanciparsi senza sposare un buon partito, anzi plausibilmente non c'era altro a esclusione della prostituzione o della vita monastica, eppure l'autore si concentra solo sulla freddezza dei sentimenti di veronica, accusata di sedurre e far soffrire gli uomini per amore. spero che più avanti l'argomento venga trattato con meno superficialità) che si fa affetto sincero solo per la sua nuova amica, mentre l'incontro con una giovane e scorbutica sarta le da occasione per scatenare una piccola rivolta femminista all'interno di una bottega.
se anche non è riuscitissimo dal punto di vista dell'analisi sociale e se l'aggettivo femminista è ancora ben lontano da potersi accostare a questo titolo (così come quello di storico), arte è un fumetto che offre buoni spunti di riflessione oltre che una lettura piacevole e una vicenda che si prospetta via via più intrigante sul piano dei rapporti interpersonali, ma che è al momento ancora troppo carente su quell'argomento che dovrebbe essere proprio quello principale, ovvero la pittura.
passiamo invece agli amorazzi tra i banchi di scuola, che continuano a entusiasmarmi nonostante tutto, sopratutto quando a raccontarli è io sakisaka.
i suoi personaggi hanno una vita sentimentale decisamente più vivace e interessante della mia, e nonostante le tremende idiozie che riescono a combinare, sono comunque migliori di buona parte delle persone che si incontrano nella vita reale.
amarsi, lasciarsi continua a essere lentissimo e tutto incentrato sulla vita interiore dei protagonisti, questo quarto volumetto è tutto - quasi - dedicato a rio e akari dopo il bacio che c'è stato alla fine del terzo volume (dai, non ditemi che è spoiler, è passato davvero un sacco di tempo).
alla strafaccia della yoshizumi, scopriamo che all'inizio della loro convivenza come fratelli hanno entrambi accantonato i loro sentimenti per riuscire a mantenere tranquilla e normale la nuova vita familiare, e che contrariamente a quanto avremmo immaginato, lo sforzo maggiore l'ha compiuto proprio akari, dimostrando una maturità e una padronanza di sé a dir poco invidiabile.
chiarita la situazione, sembra che finalmente ci possa essere spazio per uno sviluppo diverso delle vicende, e non è difficile immaginare che finalmente le coppie rio/yuna e akari/inui, anche se non ci metterei troppo la mano sul fuoco fin da subito, non è facile capire dove voglia andare a parare la sakisaka ma ammetto che è davvero bello lasciarsi trasportare dalle sue storie senza stare troppo a rimuginarci su.
molto più allegro l'ottavo volume di hatsu haru (anche se non ho ancora capito chi c'è in copertina), in cui misaki e shimura finalmente la smettono di fingere di stare insieme, rivelano la loro natura di perfetti tonti e ammettono nel modo più casinista possibile quali sono i loro veri sentimenti mentre kai riprova a organizzare un appuntamento carino con riko, non riuscendo nemmeno questa volta a far andare tutto secondo i suoi piani, anzi si ritrova costretto a fare da babysitter con riko ai suoi nipotini e contrariamente alle sue aspettative la giornata andrà meglio del previsto.
dolcissimo e tenero, hatsu haru è un po' come una tazza di cioccolata calda per vincere il freddo e la tristezza.
eppure qualcosa mi dice che arriverà presto la parentesi nera... comunque, non ricordo se ve l'ho già detto, ma la serie si concluderà con il tredicesimo volumetto, quindi anche questa volta ci siamo risparmiati la storia infinita.
infine, per alzare il tasso glicemico alle stelle, il quinto volumetto di honey è tutto uno sbrilluccichio di glitter rosa, cuoricini e felicità, con nao e onise che sono il non plus ultra della coppietta da manuale, offrono scene di insopportabile sdolcinatezza, si scontrano e riappacificano con i loro familiari, fanno ogni cosa con una dose esagerata di adorabile goffaggine e infinita tenerezza.
leggete questa serie solo se avete davvero voglia di farvi cariare i denti (a me piace un sacco la roba smielosa, sopratutto quando non riguarda me ♥)
però sembra che ormai sia rimasto veramente poco da raccontare e infatti per fortuna mancano soltanto tre volumi per completare la serie... non credo che potrei reggere di più di questo a dirla tutta.
e voi che serie state seguendo per ora?
Ciao! Non sono un'esperta di manga, ma credo che, se in questo periodo li stai preferendo ai romanzi, non ci sia nulla di male. In fondo capita di avere dei momenti di "stanca" che poi si superano con più energia di prima!
RispondiEliminaciao! no, in realtà ho finito ieri un libro di cui spero di scrivere al più presto, mi è piaciuto parecchio ^_^
EliminaChe brutta cosa il blocco del lettore, posso capire anche la tua voglia sottoterra di scrivere come conseguenza.
RispondiEliminaMi sono persona pure io le uscite di Ms. Marvel e non ho ancora recuperato questi due volumi, e dire che attendevo con impazienza la continuazione dopo mesi e mesi di stallo, invece ecco qui due volumi in un colpo solo: certe uscite non le capirò mai!
Confido che Arte cominci seriamente a parlare di arte e di pittura, perché le condizioni della donna ci vengono ripetute in continuazione e in questo volume continuano gli esempi con vari personaggi femminili e le loro condizioni. Il personaggio di Veronica mi è piaciuto molto ma secondo me mancava qualcosa, aveva bisogno di più background.
La cover di questo numero di Hatsu haru ha ingannato tutti!! Manca ancora una coppia di personaggi secondari da sviluppare (lei nella cover davanti e lui dietro) figli ed eredi di tue templi rivali, ma neanche questa volta niente T.T almeno si è risolta la situazione tra Taka e Shimura.
Amarsi, lasciarsi continua ad appassionarmi e non deludermi, sono contenta che la situazione tra fratellastri si sia risolta senza drammi eccessivi alla, appunto, Yoshizumi XD
Ti ho nominato in questo award: http://dipendenzadashoujo.blogspot.it/2018/03/blogger-recognition-award.html ♥
mi sono improvvisamente ripresa perché dopo "il matrimonio di chani kaufman" ho iniziato un altro romanzo bellissimo e di colpo mi sono passate tutte le stupide paranoie X°D
Eliminaah ecco perché non avevo capito chi ci fosse sulla cover di hatsu haru! ora che lo dici tu, mi sono ricordata i due personaggi! beh, allora magari li vedremo presto *_*
(io sakisaka non delude mai ♥)
corro a vedere il post, grazie per la nomina ♥ ♥ ♥