dovrei fare uno di quei bei post di fine anno, con il resoconto di questo e i buoni propositi per l'anno nuovo, ma non sono proprio dell'umore, quindi ho pensato che è arrivato finalmente il momento di parlare dei manga presi tempo fa che stazionano sulla mia scrivania e che meritano il loro posticino nelle librerie e ovviamente sul blog.
mi sa che saranno gli ultimi manga del 2017, ho deciso di rimandare i giri in fumetteria per dopo capodanno onde evitare ulteriori distrazioni e provare a studiare con una qualche parvenza di serietà.
ho iniziato una nuova serie! ma a mia discolpa posso dire che ne avevo finita una da poco (vi dirò dopo quale) e che in ogni caso è una serie piccina picciò, già conclusa in giappone con il 5° volumetto, quindi nulla di troppo grave.
sto parlando de il riccio innamorato (per il quale ringrazio star comics, che altrimenti mi toccava recuperarlo a gennaio!), che avevo deciso che avrei preso dalla prima sbirciata alla copertina: i disegni sono assolutamente adorabili, e poi quel riccetto mi ha stesa completamente!
la storia non brilla per originalità (ricorda molto honey, che comunque, come ho detto mille volte, mi sta piacendo assai) ma è godibilissima, sopratutto per me che amo moltissimo questi manga semplici, senza eccessive pretese e molto, molto teneri: kii ha sentito parlare spesso di hozuki come di un tipo manesco, egoista e decisamente poco raccomandabile. però non riesce a non associarlo al suo riccio, sempre pronto a pungere gli altri ma solo per difendersi, nascondendo sotto gli aculei un animo - e un pancino! - tenero e dolce. le ci vuole pochissimo per rendersi conto che hozuki è proprio così, non cattivo, ma semplicemente timido e goffo, incapace di relazionarsi agli altri, con un brutto passato scolastico alle spalle che lo porta a tenersi sempre sulla difensiva.
i due fanno amicizia presto e kii si rende conto che oltre ad essere fondamentalmente buono, hozuki ha un fascino che la strega immediatamente, e le ci vuole veramente pochissimo per innamorarsi di lui. ma hozuki non è solo incapace di mostrarsi per quello che è realmente, ma non sembra molto spigliato in amore, anzi, per la precisione, sembra non riesca proprio a capire la differenza tra l'affetto che prova per i suoi amici e quello che potrebbe sentire per una ragazza.
tra incomprensioni e malintesi, pian piano il rapporto tra kii e hozuki si consolida e attraverso questa nuova amicizia, lui sembra sempre meno restio ad aprirsi con gli altri compagni di scuola, un bene da un certo punto di vista, ma pare proprio che kii non sia la sola ad essersi accorta di lui...
non mi aspetto grandissimi colpi di scena né chissà quale introspezione psicologica nei prossimi volumi, considerando oltretutto che ne rimangono solo quattro prima che la serie si concluda, ma sono abbastanza sicura che andando avanti continuerò ad apprezzare questi toni leggeri e scanzonati.
consigliato a chi ama le storie semplici e dolci.
che poi le storie semplici, dolci e leggere servono sopratutto per riprendersi da quelle pesaaanti. e infatti è finito, in un tripudio di drammaticità e lacrime, il fiore millenario.
ovviamente, spoiler sul finale!
la storia si conclude con un lieto fine a metà, o forse anche meno: a-ki riesce a riprendersi il regno, questo sì, ma a che prezzo? avevo sperato che lei e hakusei potessero vivere insieme per tutti gli anni che gli rimanevano, finalmente felici, ma la kaneyoshi ha voluto fino all'ultimo evitare le soluzioni troppo semplicistiche e irreali, arrivando a far sacrificare hakusei per proteggere a-ki e permettere che potesse compiersi il suo destino.
alla fine, dopo la morte di questa sovrana triste e amatissima dal suo popolo, scopriamo dalle parole di coloro che vengono imputati come i suoi assassini, che nulla, dal giorno in cui hakusei è scomparso, è riuscita a consolarla: impegnata come sempre fino allo stremo per il bene del suo popolo, a-ki non si è mai concessa un solo attimo di serenità, la sua stanza è rimasta vuota e spoglia come quella di un eremita, e probabilmente i fantasmi della sua vita l'hanno accompagnata fino all'ultimo minuto.
in definitiva, una storia drammatica e intensa, forse a volte un po' lenta, ma che ha dato vita a una protagonista indimenticabile. non nascondo che un lieto fine mi avrebbe fatto piacere, ma in effetti sarebbe stato troppo tirato per i capelli.
ancora più sinceramente, sono felice che sia finita, sopratutto che per a-ki siano finiti questi lunghi anni di sofferenza, e mi piace pensare che davvero, come si intuisce dalle ultime pagine, sia riuscita finalmente a ritrovare hakusei e a vivere felice con lui, lontana dai suoi doveri di sovrana e di vendicatrice.
cambiamo di nuovo atmosfera, tornando tra i banchi di scuola. amarsi, lasciarsi è arrivato al terzo volumetto e a me continua a piacere tantissimo anche se non sono ancora entrata in quel fangirl mode che mi prendeva tanto con le precedenti storie della sakisaka.
si direbbe che i ruoli si akari e yuna comincino a invertirsi: la prima, che tanto si diceva in grado di gestire i sentimenti in modo razionale, si ritrova intrappolata in quel misto di frustrazione e gioia che le da il suo nuovissimo amore per inui, sopratutto per via dell'atteggiamento di lui, che sembra immune da qualsiasi malizia e che spesso crea situazioni quasi imbarazzanti, ma che comunque non mostra per akari qualcosa che vada al di là della semplice amicizia.
ben lontana da quella sorta di pace interiore che si era imposta, akari sembra quasi incapace di gestire le sue emozioni, mentre la timida e goffa yuna, dopo essersi dichiarata ed essere stata respinta, è riuscita a mantenere con rio un rapporto di amicizia e confidenza, e pian piano, anche grazie al suo aiuto, sta riuscendo a uscire dal suo guscio di timidezza e imbarazzo, arrivando ad accettare un invito per un gokon e parlare tranquillamente con i ragazzi.
e se mettendosi in ridicolo durante una gara sportiva per far colpo su inui akari pensa di aver toccato il fondo, il colpo di grazia deve ancora arrivare, e arriverà quando meno se lo aspetta, e noi con lei!
le ultime pagine mi hanno lasciata di stucco (questo, dobbiamo ammetterlo, è il pezzo forte di io sakisaka) e non mi aspetto niente di meno che un casino epocale nei prossimi episodi.
anche hatsu haru continua a essere carino, nulla per cui strapparsi i capelli ma comunque una lettura piacevole. nel settimo volume kai e riko stanno finalmente insieme, hanno cominciato a superare la prima fase - quella della goffaggine e dei malintesi - e finalmente sembra che tutto vada a gonfie vele... o quasi.
intanto, per l'ennesimo malinteso, la coppia miki/kiyo sembra sul punto di sfasciarsi, non fosse che almeno loro sono in grado di riuscire a parlare e chiarirsi, e anche le tensioni tra riko e kiyo, amiche da sempre, un po' più lontane negli ultimi tempi, sono riuscite a risolversi.
hatsu haru non tradisce la sua natura di manga corale, dando a tutti i personaggi un po' di spazio per raccontare le loro vicende che non sono mai troppo in secondo piano rispetto a quelle dei protagonisti. certo, forse è un po' lento, ma continua a piacermi nonostante tutto.
dulcis in fundo, children of the whales arriva al secondo volume e ci riporta nel bel mezzo di una battaglia senza precedenti sull'isola di fango.
strani guerrieri vestiti da clown, impietosi come macchine, stanno decimando la popolazione, svelando solo dopo il loro obiettivo, quello di riprendersi lykos, per ordine di suo fratello, lo stesso che prima la aveva abbandonata.
la presenza di lykos sulla balena di fango, chiamata anche falaina, arresta il progetto di distruggere la popolazione che la abita.
ma la realtà che si cela dietro la società felice e utopica che abita falaina è completamente diversa da quello che appare, e adesso che i saggi hanno deciso di distruggere l'isola volante, con tutti coloro che la abitano, hanno anche deciso di svelare il loro passato: discendenti di criminali mandati in esilio, gli abitanti di falaina facevano un tempo parte di quello stesso popolo che ora è giunto per ucciderli.
per non far sterminare senza pietà la popolazione, gli anziani hanno pensato a un suicidio di massa, ma ouni, il ribelle desideroso di conoscere quel mondo esterno che lo ha tradito, e chakuro, archivista innamorato della storia della balena di fango, non hanno nessuna voglia di lasciarsi coinvolgere in questo piano né di cedere senza lottare: intenzionati a liberare il nuovo capovillaggio - rinchiuso in prigione subito dopo la sua nomina perché contrario all'autodistruzione dell'isola - e di salvare falaina e il suo popolo, li attende un destino incerto e lontano dalla tranquilla pace in cui hanno vissuto fino a pochi giorni prima.
Che belle le panciotte dei ricci ç__ç
RispondiEliminaChildren of the Whales so che lo recupererò un giorno, anche se continuo a ripetermi che non devo iniziare serie in corso... solo che me ne state parlando tutti così bene! <3
Ne approfitto per farti auguri di buone feste e buone fette :D (gioco di parole imbarazzante, scusa x'D)
(i riccetti sono tra le cose più tenere del mondo, basta che non lo dici a camilla che è gelosa!)
Eliminachildren of the whales ti piacerebbe, ne sono sicura, anche se sì, il fatto che sia in corso non invoglia moltissimo... io sinceramente non ci faccio troppo caso a questa cosa, tanto spesso si concludono mentre sono in corso di pubblicazione qui da noi, quindi cambia poco (e poi mi scoccia recuperare un sacco di cose in un colpo solo)
auguri anche a te :* ♥