diciassette anni dopo aver voltato l'ultima pagina de il cannocchiale d'ambra con gli occhi pieni di lacrime e il cuore che tamburellava come un matto, ritorniamo ancora una volta nel mondo di lyra, una decina d'anni prima dell'inizio della trilogia queste oscure materie.
il libro della polvere - la belle sauvage è infatti il primo capitolo di una nuova trilogia di philip pullman, un prequel alla storia che già conosciamo che però l'autore stesso preferisce definire equel, una sorta di storia parallela alle vicende già narrate, che andranno a completare il quadro di un mondo così vasto e complesso in cui speravamo da sempre di poter tornare.
the golden compass ~ © 25kartinok@deviantart |
ma prima di questo nuovo romanzo, tocca tornare indietro, almeno per spiegare l'entusiasmo che nei giorni prima e dopo l'uscita de il libro della polvere ha pervaso i social. sicuramente è una saga meno conosciuta di quella di harry potter, ma - al pari del maghetto di hogwarts - è riuscita ad arricchire il termine fantasy di nuove sfumature di significato, a diventare una pietra importante non solo di quel genere ma anche della letteratura per ragazzi e della letteratura tutta: queste oscure materie è un capolavoro che unisce da un lato personaggi indimenticabili, avventure straordinarie e mondi meravigliosi e dall'altro mette in campo una profonda riflessione filosofica e morale su - niente di meno che - il rapporto tra umanità e divino, dando una stangata definitiva a chi pensa ancora che scrivere per ragazzi significhi parlare di sciocchezze e di farlo in modo sciocco.
proverò a raccontarvi un po' della storia, stando attenta a non fare spoiler, quindi leggete senza paura questa prima parte.
queste oscure materie ~ la bussola d'oro, la lama sottile, il cannocchiale d'ambra
la storia di lyra inizia in un armadio del jordan college, in una oxford molto simile alla nostra, un po' più steampunk, in cui ogni persona ha con sé un compagno che nasce e muore con lei, il daimon, quello spirito divino e demoniaco che socrate sentiva di avere dentro di sé fin da fanciullo. se nella grecia antica il daimon era una creatura a metà strada tra l'umano e il divino, e serviva a mettere in contatto queste due realtà, nel mondo di lyra assume senza mezzi termini un ruolo molto vicino a quello di animo, la parte spirituale, cosciente e morale che tutti sentiamo di avere ma che non possiamo immaginarci: pullman da alla nostra interiorità un aspetto fisico, lo immagina come una creatura dalle sembianze animali legato alla sua persona, o meglio, parte di quella stessa persona. durante i primi anni di vita, il daimon può cambiare vita, ma quando la persona a cui è legato inizia a crescere, e precisamente quando inizia a entrare nell'adolescenza, prende una forma stabile, che in qualche modo è indicativa del carattere del suo essere umano.
il legame tra uomo e daimon è indissolubile e assoluto, e la presenza di daimon è quello che fa dell'animale uomo un essere umano, una creatura più elevata di una semplice scimmia senza troppi peli. e quello che sembra solo un dettaglio fantasy diventerà via via uno dei punti più importanti della vicenda.
ma che ci fa lyra, una monella di undici anni che passa le sue giornate in strada insieme al suo amico roger a capeggiare bande di bambini contro altre bande di bambini, quasi sempre sporca e arruffata, orfana e - nonostante sia ospite da sempre di uno dei più importanti college del mondo - decisamente poco istruita, tanto nelle questioni filosofiche e scientifiche che nelle regole basilari della buona educazione?
la risposta sta nell'evento che si prepara proprio fuori a quell'armadio: uno dei più importanti esploratori d'inghilterra, suo zio lord asriel, è appena tornato dal nord con delle scoperte eccezionali e lyra, che non ha alcun diritto di esserne messa a conoscenza, non ha alcuna intenzione di lasciarsi scappare l'opportunità. eppure, nonostante stia facendo qualcosa che le è proibito, si ritrova a salvare la vita a quello zio, tanto potente e coraggioso quanto burbero e poco affettuoso, e a fare la spia per lui: le scoperte di lord asriel sulla polvere - un'entità misteriosa a lyra quanto a noi, ma non evidentemente ai maestri e agli accademici del jordan - hanno a quanto pare un valore tanto grande da essere pericoloso. nonostante tutto, tentato omicidio compreso, lord asriel ottiene il finanziamento richiesto e riparte per il nord, a continuare i suoi studi.
ma a lyra inizialmente interessa poco della polvere, sopratutto perché tra i bambini di oxford iniziano a circolare voci spaventose circa gli ingoiatori, uomini che rapiscono e fanno sparire i bambini, probabilmente per mangiarli. tutto sembra un gioco, fino a che roger non sparisce e i gyziani - un popolo nomale dedito sopratutto alla navigazione e al commercio - non cominciano davvero a preoccuparsi, stanchi di vedere i loro figli sparire.
nel frattempo lyra subisce il fascino della signora coulter: bellissima, aggraziata, colta, elegante, affascinante. non si può resistere a una signora così e quando lei chiede di potersi prendere cura di lyra, la bambina è felice oltre ogni dire, anche se il vecchio maestro del jordan college sembra metterla in guardia quando, prima di partire per quella nuova vita, le consegna un oggetto misterioso ma di grande valore, che lyra deve tenere segreto a tutti.
i primi giorni con la signora coulter sembrano il paradiso in terra, dalla monella sporca di fango, lyra si vede trasformata - con garbo e gentilezza - in una signorina di alta classe, circondata dal lusso e dall'eleganza, in un'atmosfera quasi opposta a quella schietta ed essenziale del college dove è cresciuta. persino il pensiero per roger, che tanto l'ha tenuta in ansia, sembra affievolirsi. ma dietro le apparenze, si cela qualcosa di tremendo, qualcosa che collega la signora coulter agli ingoiatori...
scappata e rifugiatasi dai gyziani, lyra viene riconosciuta dagli anziani come la bambina indicata in un'antica profezia delle streghe, e viene accettata la sua proposta di partecipare a una spedizione alla ricerca dei bambini scomparsi, verso il freddo nord, dove pian piano le doti nascoste di lyra verranno fuori, e la piccola monella bugiarda imparerà a leggere l'aletiometro, la bussola d'oro del titolo, affidatogli dal maestro del jordan, che l'aiuterà numerose volte e si rivelerà presto appassionata, coraggiosa e fedele, nonostante le numerose prove che il viaggio le riserverà.
questo, in pochissime parole, il succo del primo dei tre volumi (non spoilero a beneficio di chi non ha ancora letto la prima trilogia che, anzi, invito a recuperare al più presto), che agli esaltanti momenti d'azione, tra battaglie, viaggi, streghe volanti e orsi corazzati, pone accanto il germe del dubbio sull'effettiva natura della polvere.
la fine de la bussola d'oro apre letteralmente le porte su un altro mondo, o meglio su un ponte che da su infiniti altri mondi: e in uno di questi, che è il nostro, troviamo will, un ragazzino di tredici anni che sarà il protagonista insieme a lyra delle vicende narrate nella seconda e terza parte della trilogia.
iniziamo a scoprire qualcosa su will nel secondo volume, la lama sottile: al contrario di lyra, è un ragazzino maturo e coscienzioso che si occupa da quando era molto piccolo di sua madre, una donna buona ma affetta da qualche disturbo psicologico, malata di paura in qualche modo, e che sogna di ritrovare suo padre, un valoroso esploratore scomparso in circostanze misteriose in antartide quando lui era ancora molto piccolo.
degli uomini però stanno cercando di rubare dei documenti che sua madre custodisce con cura da quando il padre è sparito, e, quando entrano in piena notte a casa sua, nel tentativo di proteggerli, will causa la morte di uno di loro.
spaventato, lascia sua madre da una signora di fiducia per far sì che possa prendersene cura in sua assenza, e si prepara a girovagare per la città, senza avere le idee troppo chiare su cosa fare.
qui, attirato da un gatto che gli ricorda la sua, scopre per puro caso una finestra sospesa nell'aria, attraversando la quale si arriva in un mondo simile al suo eppure completamente diverso.
stanco e spaventato, will non si pone troppe domande e ne approfitta per rifugiarsi lontano dagli uomini che, è sicuro, gli danno la caccia.
il mondo in cui si trova sembra completamente disabitato, ma qui incontra per la prima volta lyra, giunta attraverso il ponte che lord asriel era riuscito ad aprire tra i mondi alla fine del primo libro.
l'amicizia tra i due nasce più per necessità all'inizio, ma si consolida quando iniziano a capire come quello strano mondo sia collegato alle loro vicende: a cittagazze - il nome della città in cui si trovano - non è che mancano gli abitanti, semplicemente se ne sono andati via durante una infestazione di spettri, creature spaventose e invisibili ai bambini, che svuotano letteralmente gli adulti da ogni sentimento o emozione, lasciandoli come vuoti gusti apatici senza più interesse per nulla. a raccontare queste cose a will e lyra sono infatti proprio dei bambini, in attesa che i genitori tornino.
l'unica speranza che hanno i bambini è che quando diventeranno adulti possano impossessarsi del coltello che allontana gli spiriti. lo stesso che vuole un uomo crudele che ha sottratto con l'inganno l'aletiometro a lyra e che ha promesso di ridarglielo in cambio di questa strana arma.
così, durante lo scontro per impossessarsene, will rimane ferito, perdendo due dita, ma si svela essere il portatore del coltello voluto dal destino.
non si tratta ovviamente di un coltello qualsiasi, ma di una lama sottile oltre ogni immaginazione capace di ferire gli spettri e sopratutto di aprire finestre tra i mondi.
le ricerche dei due vanno avanti: will è interessato a trovare a ogni costo suo padre e lyra a parlare con un qualche accademico del mondo di will - o scienziato come li chiama lui - per scoprire qualcosa in più sulla polvere, sul suo legame con i diamon, i bambini e gli adulti.
è così, guidata dall'aletiometro, che incontra la dottoressa mary malone, che, senza sapere nulla della polvere, sta studiando delle particelle dal comportamento e dalla funzione incomprensibile: particelle che non rispondono a nessuna legge fisica ma che sembrano in qualche modo dotate di coscienza.
l'incontro con lyra è ovviamente motivo di shock, ma la sincerità della bambina le fa capire che quello che sta studiando è un fenomeno reale e molto più importante di quanto pensa.
alla fine, dopo il solito seguito di avventure mozzafiato e momenti di ansia, personaggi straordinari e momenti commoventi, will riuscirà - anche se per poco - a incontrare suo padre, ma nel frattempo, qualcuno rapirà lyra...
anche per il secondo volume ho cercato di limitare gli spoiler, cosa non facilissima perché i colpi di scena sono tanti ed è bello gustarseli tutti, ma entriamo finalmente nel terzo e ultimo capitolo della serie, il cannocchiale d'ambra, in cui tutti i personaggi più importanti fanno ritorno e in cui finalmente il ruolo di lyra, quello definito dalla profezia di cui parlano le streghe, viene chiarito.
questo terzo libro è un capitolo finale più che soddisfacente: come in caleidoscopio seguiamo le vicende di lyra e will, che si ritrovano a viaggiare fino al mondo dei morti, ma anche quelle di mary malone, che scopre in un mondo incredibile abitato da animali stranissimi ma molto intelligenti e socievoli, che si sono evoluti in simbiosi con un particolare tipo di albero, o quelle di lord astriel, che si prepara alla più folle, feroce e antica delle battaglie.
se da un lato l'aspetto avventuroso del libro ci regala momenti carichi di tensione, durante i quali è impossibile staccare gli occhi dalle pagine, dall'altro in questo terzo volume si svelano finalmente le risposte alle tante domande che ci erano state posti fin dall'inizio della serie: qual è la vera natura della polvere? e perché reagisce in modo così particolare con gli esseri umani? e perché lyra ha un ruolo così importante per il destino dell'umanità?
tutto questo in qualche modo ci consola di un finale che personalmente mi ha fatto il cuore a pezzettini: non si possono cambiare le regole dei mondi, non si può scegliere di essere felici se questo vuol dire fare del male a tanta altra gente, ma si può comunque fare tutto il possibile per rendere la vita - in qualsiasi universo questa venga vissuta - migliore per tutti: più giusta, più vera, più libera.
il mistero della polvere
se questa trilogia ha avuto il successo e l'importanza incredibile che da anni la rende una delle storie fantasy forse più importanti, il merito non è solo della trama avvincente e dei personaggi che rimangono indimenticabili anche dopo tutto questo tempo, ma è anche merito delle tematiche più o meno nascoste che pullman affronta per mezzo della storia.
*attenzione! spoiler!*
d'altronde, fin da subito pullman ha dichiarato di essersi ispirato a una di quelle opere che con infinito coraggio - sopratutto se la contestualizziamo nell'epoca in cui venne scritta - sfidano i luoghi comuni e i dogmi della più importante religione dell'occidente, se non del mondo: il paradiso perduto di john milton, il meraviglioso poema che nel '600 mise in discussione la figura di satana, ritraendolo con parole indimenticabili e presentandolo come un eroe quasi epico, in grado di sfidare l'autorità ingiustamente imposta, quella di colui che solo il tuono ha reso più potente.
se milton poneva l'accento sulla lotta tra angeli caduti e dio - e successivamente sulla tentazione e la caduta degli uomini, strumento della vendetta di satana contro il dio creatore che agli angeli aveva preferito l'imperfetta caducità umana - pullman riallaccia le fila del discorso, mettendo al centro della sua opera il tema della consapevolezza e della conoscenza, l'errore primigenio di quella donna che volle essere capace come dio di conoscere e distinguere il bene dal male, proprio attraverso la polvere, un elemento a metà strada tra fisico e metafisico, che è causa e conseguenza di quella perdita di innocenza ma anche del pensiero, dell'intelligenza, della creatività, della fantasia, delle infinite capacità umane, usate a volte per il bene, altre per il male: la possibilità di capire, di scegliere, di decidere cosa essere e per cosa consacrare la propria esistenza.
attorno a questo girano le due fazioni che si combattono nel libro: da un lato la chiesa liberticida, capeggiata dalla signora coulter, che vorrebbe distruggere questo legame tra umanità e polvere, per ripiombare nella pura inconsapevolezza, nell'incapacità animale di affidarsi al libero arbitrio, di sbagliare per preservare la propria anima dalla tentazione del peccato, dall'altra le streghe, gli accademici e tutto il popolo di pensatori liberi che accompagnano lyra nel compimento del proprio destino, la nuova eva che porterà il suo adamo, come la prima volta, alla tentazione che attraverso l'amore si fa consapevolezza di sé, dell'altro, del mondo intero, e più ancora alla creazione non più di un regno, ma di una repubblica - più giusta, più partecipativa, più libera - dei cieli.
il ritorno nel mondo dei daimon: il libro della polvere ~ la belle sauvage
proverò a raccontarvi un po' della storia, stando attenta a non fare spoiler, quindi leggete senza paura questa prima parte.
queste oscure materie ~ la bussola d'oro, la lama sottile, il cannocchiale d'ambra
la storia di lyra inizia in un armadio del jordan college, in una oxford molto simile alla nostra, un po' più steampunk, in cui ogni persona ha con sé un compagno che nasce e muore con lei, il daimon, quello spirito divino e demoniaco che socrate sentiva di avere dentro di sé fin da fanciullo. se nella grecia antica il daimon era una creatura a metà strada tra l'umano e il divino, e serviva a mettere in contatto queste due realtà, nel mondo di lyra assume senza mezzi termini un ruolo molto vicino a quello di animo, la parte spirituale, cosciente e morale che tutti sentiamo di avere ma che non possiamo immaginarci: pullman da alla nostra interiorità un aspetto fisico, lo immagina come una creatura dalle sembianze animali legato alla sua persona, o meglio, parte di quella stessa persona. durante i primi anni di vita, il daimon può cambiare vita, ma quando la persona a cui è legato inizia a crescere, e precisamente quando inizia a entrare nell'adolescenza, prende una forma stabile, che in qualche modo è indicativa del carattere del suo essere umano.
il legame tra uomo e daimon è indissolubile e assoluto, e la presenza di daimon è quello che fa dell'animale uomo un essere umano, una creatura più elevata di una semplice scimmia senza troppi peli. e quello che sembra solo un dettaglio fantasy diventerà via via uno dei punti più importanti della vicenda.
ma che ci fa lyra, una monella di undici anni che passa le sue giornate in strada insieme al suo amico roger a capeggiare bande di bambini contro altre bande di bambini, quasi sempre sporca e arruffata, orfana e - nonostante sia ospite da sempre di uno dei più importanti college del mondo - decisamente poco istruita, tanto nelle questioni filosofiche e scientifiche che nelle regole basilari della buona educazione?
la risposta sta nell'evento che si prepara proprio fuori a quell'armadio: uno dei più importanti esploratori d'inghilterra, suo zio lord asriel, è appena tornato dal nord con delle scoperte eccezionali e lyra, che non ha alcun diritto di esserne messa a conoscenza, non ha alcuna intenzione di lasciarsi scappare l'opportunità. eppure, nonostante stia facendo qualcosa che le è proibito, si ritrova a salvare la vita a quello zio, tanto potente e coraggioso quanto burbero e poco affettuoso, e a fare la spia per lui: le scoperte di lord asriel sulla polvere - un'entità misteriosa a lyra quanto a noi, ma non evidentemente ai maestri e agli accademici del jordan - hanno a quanto pare un valore tanto grande da essere pericoloso. nonostante tutto, tentato omicidio compreso, lord asriel ottiene il finanziamento richiesto e riparte per il nord, a continuare i suoi studi.
ma a lyra inizialmente interessa poco della polvere, sopratutto perché tra i bambini di oxford iniziano a circolare voci spaventose circa gli ingoiatori, uomini che rapiscono e fanno sparire i bambini, probabilmente per mangiarli. tutto sembra un gioco, fino a che roger non sparisce e i gyziani - un popolo nomale dedito sopratutto alla navigazione e al commercio - non cominciano davvero a preoccuparsi, stanchi di vedere i loro figli sparire.
nel frattempo lyra subisce il fascino della signora coulter: bellissima, aggraziata, colta, elegante, affascinante. non si può resistere a una signora così e quando lei chiede di potersi prendere cura di lyra, la bambina è felice oltre ogni dire, anche se il vecchio maestro del jordan college sembra metterla in guardia quando, prima di partire per quella nuova vita, le consegna un oggetto misterioso ma di grande valore, che lyra deve tenere segreto a tutti.
i primi giorni con la signora coulter sembrano il paradiso in terra, dalla monella sporca di fango, lyra si vede trasformata - con garbo e gentilezza - in una signorina di alta classe, circondata dal lusso e dall'eleganza, in un'atmosfera quasi opposta a quella schietta ed essenziale del college dove è cresciuta. persino il pensiero per roger, che tanto l'ha tenuta in ansia, sembra affievolirsi. ma dietro le apparenze, si cela qualcosa di tremendo, qualcosa che collega la signora coulter agli ingoiatori...
scappata e rifugiatasi dai gyziani, lyra viene riconosciuta dagli anziani come la bambina indicata in un'antica profezia delle streghe, e viene accettata la sua proposta di partecipare a una spedizione alla ricerca dei bambini scomparsi, verso il freddo nord, dove pian piano le doti nascoste di lyra verranno fuori, e la piccola monella bugiarda imparerà a leggere l'aletiometro, la bussola d'oro del titolo, affidatogli dal maestro del jordan, che l'aiuterà numerose volte e si rivelerà presto appassionata, coraggiosa e fedele, nonostante le numerose prove che il viaggio le riserverà.
questo, in pochissime parole, il succo del primo dei tre volumi (non spoilero a beneficio di chi non ha ancora letto la prima trilogia che, anzi, invito a recuperare al più presto), che agli esaltanti momenti d'azione, tra battaglie, viaggi, streghe volanti e orsi corazzati, pone accanto il germe del dubbio sull'effettiva natura della polvere.
la fine de la bussola d'oro apre letteralmente le porte su un altro mondo, o meglio su un ponte che da su infiniti altri mondi: e in uno di questi, che è il nostro, troviamo will, un ragazzino di tredici anni che sarà il protagonista insieme a lyra delle vicende narrate nella seconda e terza parte della trilogia.
iniziamo a scoprire qualcosa su will nel secondo volume, la lama sottile: al contrario di lyra, è un ragazzino maturo e coscienzioso che si occupa da quando era molto piccolo di sua madre, una donna buona ma affetta da qualche disturbo psicologico, malata di paura in qualche modo, e che sogna di ritrovare suo padre, un valoroso esploratore scomparso in circostanze misteriose in antartide quando lui era ancora molto piccolo.
degli uomini però stanno cercando di rubare dei documenti che sua madre custodisce con cura da quando il padre è sparito, e, quando entrano in piena notte a casa sua, nel tentativo di proteggerli, will causa la morte di uno di loro.
spaventato, lascia sua madre da una signora di fiducia per far sì che possa prendersene cura in sua assenza, e si prepara a girovagare per la città, senza avere le idee troppo chiare su cosa fare.
qui, attirato da un gatto che gli ricorda la sua, scopre per puro caso una finestra sospesa nell'aria, attraversando la quale si arriva in un mondo simile al suo eppure completamente diverso.
stanco e spaventato, will non si pone troppe domande e ne approfitta per rifugiarsi lontano dagli uomini che, è sicuro, gli danno la caccia.
il mondo in cui si trova sembra completamente disabitato, ma qui incontra per la prima volta lyra, giunta attraverso il ponte che lord asriel era riuscito ad aprire tra i mondi alla fine del primo libro.
l'amicizia tra i due nasce più per necessità all'inizio, ma si consolida quando iniziano a capire come quello strano mondo sia collegato alle loro vicende: a cittagazze - il nome della città in cui si trovano - non è che mancano gli abitanti, semplicemente se ne sono andati via durante una infestazione di spettri, creature spaventose e invisibili ai bambini, che svuotano letteralmente gli adulti da ogni sentimento o emozione, lasciandoli come vuoti gusti apatici senza più interesse per nulla. a raccontare queste cose a will e lyra sono infatti proprio dei bambini, in attesa che i genitori tornino.
l'unica speranza che hanno i bambini è che quando diventeranno adulti possano impossessarsi del coltello che allontana gli spiriti. lo stesso che vuole un uomo crudele che ha sottratto con l'inganno l'aletiometro a lyra e che ha promesso di ridarglielo in cambio di questa strana arma.
così, durante lo scontro per impossessarsene, will rimane ferito, perdendo due dita, ma si svela essere il portatore del coltello voluto dal destino.
non si tratta ovviamente di un coltello qualsiasi, ma di una lama sottile oltre ogni immaginazione capace di ferire gli spettri e sopratutto di aprire finestre tra i mondi.
le ricerche dei due vanno avanti: will è interessato a trovare a ogni costo suo padre e lyra a parlare con un qualche accademico del mondo di will - o scienziato come li chiama lui - per scoprire qualcosa in più sulla polvere, sul suo legame con i diamon, i bambini e gli adulti.
è così, guidata dall'aletiometro, che incontra la dottoressa mary malone, che, senza sapere nulla della polvere, sta studiando delle particelle dal comportamento e dalla funzione incomprensibile: particelle che non rispondono a nessuna legge fisica ma che sembrano in qualche modo dotate di coscienza.
l'incontro con lyra è ovviamente motivo di shock, ma la sincerità della bambina le fa capire che quello che sta studiando è un fenomeno reale e molto più importante di quanto pensa.
alla fine, dopo il solito seguito di avventure mozzafiato e momenti di ansia, personaggi straordinari e momenti commoventi, will riuscirà - anche se per poco - a incontrare suo padre, ma nel frattempo, qualcuno rapirà lyra...
anche per il secondo volume ho cercato di limitare gli spoiler, cosa non facilissima perché i colpi di scena sono tanti ed è bello gustarseli tutti, ma entriamo finalmente nel terzo e ultimo capitolo della serie, il cannocchiale d'ambra, in cui tutti i personaggi più importanti fanno ritorno e in cui finalmente il ruolo di lyra, quello definito dalla profezia di cui parlano le streghe, viene chiarito.
questo terzo libro è un capitolo finale più che soddisfacente: come in caleidoscopio seguiamo le vicende di lyra e will, che si ritrovano a viaggiare fino al mondo dei morti, ma anche quelle di mary malone, che scopre in un mondo incredibile abitato da animali stranissimi ma molto intelligenti e socievoli, che si sono evoluti in simbiosi con un particolare tipo di albero, o quelle di lord astriel, che si prepara alla più folle, feroce e antica delle battaglie.
se da un lato l'aspetto avventuroso del libro ci regala momenti carichi di tensione, durante i quali è impossibile staccare gli occhi dalle pagine, dall'altro in questo terzo volume si svelano finalmente le risposte alle tante domande che ci erano state posti fin dall'inizio della serie: qual è la vera natura della polvere? e perché reagisce in modo così particolare con gli esseri umani? e perché lyra ha un ruolo così importante per il destino dell'umanità?
tutto questo in qualche modo ci consola di un finale che personalmente mi ha fatto il cuore a pezzettini: non si possono cambiare le regole dei mondi, non si può scegliere di essere felici se questo vuol dire fare del male a tanta altra gente, ma si può comunque fare tutto il possibile per rendere la vita - in qualsiasi universo questa venga vissuta - migliore per tutti: più giusta, più vera, più libera.
lyra & will ~ © meabhd@redbubble |
il mistero della polvere
se questa trilogia ha avuto il successo e l'importanza incredibile che da anni la rende una delle storie fantasy forse più importanti, il merito non è solo della trama avvincente e dei personaggi che rimangono indimenticabili anche dopo tutto questo tempo, ma è anche merito delle tematiche più o meno nascoste che pullman affronta per mezzo della storia.
*attenzione! spoiler!*
d'altronde, fin da subito pullman ha dichiarato di essersi ispirato a una di quelle opere che con infinito coraggio - sopratutto se la contestualizziamo nell'epoca in cui venne scritta - sfidano i luoghi comuni e i dogmi della più importante religione dell'occidente, se non del mondo: il paradiso perduto di john milton, il meraviglioso poema che nel '600 mise in discussione la figura di satana, ritraendolo con parole indimenticabili e presentandolo come un eroe quasi epico, in grado di sfidare l'autorità ingiustamente imposta, quella di colui che solo il tuono ha reso più potente.
se milton poneva l'accento sulla lotta tra angeli caduti e dio - e successivamente sulla tentazione e la caduta degli uomini, strumento della vendetta di satana contro il dio creatore che agli angeli aveva preferito l'imperfetta caducità umana - pullman riallaccia le fila del discorso, mettendo al centro della sua opera il tema della consapevolezza e della conoscenza, l'errore primigenio di quella donna che volle essere capace come dio di conoscere e distinguere il bene dal male, proprio attraverso la polvere, un elemento a metà strada tra fisico e metafisico, che è causa e conseguenza di quella perdita di innocenza ma anche del pensiero, dell'intelligenza, della creatività, della fantasia, delle infinite capacità umane, usate a volte per il bene, altre per il male: la possibilità di capire, di scegliere, di decidere cosa essere e per cosa consacrare la propria esistenza.
attorno a questo girano le due fazioni che si combattono nel libro: da un lato la chiesa liberticida, capeggiata dalla signora coulter, che vorrebbe distruggere questo legame tra umanità e polvere, per ripiombare nella pura inconsapevolezza, nell'incapacità animale di affidarsi al libero arbitrio, di sbagliare per preservare la propria anima dalla tentazione del peccato, dall'altra le streghe, gli accademici e tutto il popolo di pensatori liberi che accompagnano lyra nel compimento del proprio destino, la nuova eva che porterà il suo adamo, come la prima volta, alla tentazione che attraverso l'amore si fa consapevolezza di sé, dell'altro, del mondo intero, e più ancora alla creazione non più di un regno, ma di una repubblica - più giusta, più partecipativa, più libera - dei cieli.
il ritorno nel mondo dei daimon: il libro della polvere ~ la belle sauvage
come dicevo all'inizio del post, diciasette anni dopo la fine dell'ultimo libro della trilogia, torniamo finalmente nel mondo di lyra, incontrando la nostra eroina quando ancora non ha che pochi mesi.
il libro della polvere ~ la belle sauvage si colloca infatti una decina di anni prima del nostro incontro con lyra nell'armadio del jordan college, e il vero protagonista della vicenda questa volta non è lei ma malcom poltstead, un ragazzo di undici anni buono, generoso e con un fortissimo senso del dovere, figlio dei locandieri del the trout, un piccolo locale vicino a oxford proprio a ridosso del tamigi, sul quale, con la sua canoa - la belle sauvage appunto - malcom si sposta per lavoretti e commissioni, tra la locanda e il vicino monastero.
insieme a lui lavora anche alice, di poco più grande e con un pessimo carattere.
la vita di malcom procede tranquilla tra la scuola e il lavoro, e il ragazzo non ha grandi ambizioni o rimpianti se non il sogno di poter studiare più di quanto il lavoro non gli consentirebbe, ma nonostante questo non immagina nemmeno di ribellarsi ai suoi e comprende la loro necessità di avere anche lui a lavorare alla locanda.
al monastero, malcom aiuta nei piccoli lavori domestici ed è molto legato all'anziana suor fenella, una donna buona e semplice, dedita principalmente alla cucina.
l'atmosfera al convento - e di conseguenza alla vicina locanda - inizia ad elettrizzarsi alla notizia che una bambina di pochi mesi, la figlia di lord astriel, nobile in rovina, sia custodita proprio da quelle monache. nello stesso periodo, mentre è a pesca, malcom scorge un uomo in cerca di un qualche oggetto perduto nell'erba, poco dopo costretto a scappare ma catturato, maltrattato e minacciato da uomini poco affidabili. pochi giorni dopo, malcom scoprirà che quell'uomo è stato assassinato.
intanto, è stato proprio lui a trovare l'oggetto perduto da quel poveretto, una ghianda artificiale che contiene al suo interno un messaggio incomprensibile per malcom, qualcosa a proposito di una misteriosa polvere.
scoperta l'identità di malcom e il suo legame con l'uomo ucciso, la dottoressa hanna relf va a trovarlo alla locanda e lo convince poi ad andare a trovarla a casa, per parlare della ghianda e del mistero a essa legato.
la dottoressa relf, che lavora come aletiometrista per conto dell'università di oxford, è in realtà una spia dell'oakley street, un'organizzazione segreta che lavora contro il magisterium della chiesa, per prevenire ed evitare la sua violenta prevaricazione sul popolo e sulla libertà stessa.
affascinato dalla cultura e dal ruolo della dottoressa, e lei dall'innocenza e l'onestà di lui, malcom e la relf diventano collaboratori e amici: lui la aiuterà riportando quanto sente di interessante - con la promessa di non cacciarsi nei guai - alla locanda e al monastero, lei gli presterà i libri della sua biblioteca e lo aiuterà a capire quello che a scuola non gli insegnano.
tutto sembrerebbe andare al meglio, nonostante la presenza nei dintorni del trout e del monastero di un uomo pericoloso con un daimon spaventoso, fino a quando non si verifica l'alluvione prevista dai gyziani e ignorata da tutta la popolazione: è solo grazie a malcom se, insieme ad alice, riesce a mettere in salvo la piccola lyra, che già alla sua età è preda del magisterium, per qualche misterioso motivo...
il primo volume di questa nuova trilogia ci rivela non solo il modo in cui lyra è arrivata lì dove l'abbiamo trovata la prima volta, ma ci regala parecchi flash sul passato di alcuni personaggi (farder coram ad esempio, o le streghe) e sopratutto ci permette di conoscere l'inizio dell'accanimento degli studiosi, del magisterium e di tutti quelli che vi si oppongono, sulla polvere: prima di scoprire cosa possa essere veramente, in che modo influisce sugli esseri umani e sul mondo, la polvere è da subito stata oggetto di interesse nonché il motore di una guerra sotterranea, fatta di spie, di uccisioni e di lotte nell'ombra, tra il mondo religioso e quello laico, tra la volontà di opprimere e mettere a tacere la realtà e quella di comprenderla e donarla a tutta l'umanità.
da brava fan della prima serie di romanzi ho adorato questo libro, con il suo ritmo frenetico e nonostante la funzione di introduzione a tutto quello che verrà (e a quello che abbiamo già letto), che vanno un po' a scapito di nuove informazioni sulla vicenda.
l'effetto nostalgia poi ha giocato tutto a vantaggio di pullman: tornare a leggere di daimon, della polvere, ritrovare lyra e pantalaimon, anche se così piccoli, è stato incredibilmente emozionante.
non vedo l'ora di leggere i prossimi, ma intanto non posso che consigliarvi di recuperare tutti i titoli già usciti, e di leggerli nell'ordine di pubblicazione (e magari di leggere anche paradiso perduto, che io ho scoperto proprio grazie ai romanzi di pullman e che è di una bellezza infinita!).
oltretutto - tempo di vacche grasse per noi fan a quanto pare - è prevista una serie tv dedicata alla prima trilogia, cosa che dovrebbe riscattare il film (non ebbe molto successo sopratutto per via dei tantissimi tagli necessari a condensare tutta la storia in poco tempo). non si sa quando dovrebbe andare in onda, ma seguite claccalegge per rimanere aggiornati!
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Ciao, ho appena scoperto il tuo blog e mi piace molto.
RispondiEliminaE poi finalmente ho trovato qualcuno che scrive recensioni più lunghe delle mie, evviva XD
Avrei voluto tanto leggere "Il libro della polvere", ma non avendo avuto ancora occasione di dedicarmi alla trilogia precedente, non mi sembrava il caso.
Anche se la storia è ambientata anni prima, credo ci siano troppi collegamenti impossibili da capire per chi non ha letto "Queste oscure materie".
Non sapevo della serie tv, però a me era piaciuto anche il film.
questo è solo un caso, in realtà non sono spesso così prolissa X°D
Eliminaio il film non l'ho mai voluto vedere, ne ho sempre sentito parlare malissimo e mi sarebbe dispiaciuto troppo un brutto adattamento di una serie così bella!
la serie tv invece l'aspetto con ansia, sopratutto perché sembra una sorta di rivincita sul flop del film, quindi credo che saranno più fedeli alla storia originale questa volta.
secondo me, come dicevo da qualche parte nel post, i libri vanno letti nell'ordine di pubblicazione, perché anche se il libro della polvere è godibilissimo anche da solo, l'emozione che si prova a leggerlo è completamente diversa se hai letto prima queste oscure materie.
una roba tipo star wars insomma XD per me si comincia sempre con l'episodio IV!
Mi hai dato una bella idea per un regalo alla mia cuginetta di 12 anni :) L'anno scorso Harry Potter, quest'anno potrei provare con questo!
RispondiEliminaP.S.
Hai un premio dalle mie parti, per la precisione un Boomstick!
ti consiglio di farle leggere prima la bussola d'oro! (anche io lo lessi che avevo più o meno quell'età, forse qualche anno in più...)
Eliminapasso a vedere il premio! ♥