il secondo volume di lumina si è fatto attendere parecchio, ma - credetemi - poche volte l'espressione ne è valsa la pena è stata detta con più sincerità.
linda cavallini e emanuele tenderini - fondatori del tatai lab oltre che autori di lumina e creatori di uno dei mondi fantasy/sci-fi più articolati e complessi del panorama fumettistico italiano - avevano già dato vita a qualcosa di completamente rivoluzionario con il primo volume di lumina, scrivendo e disegnando un fumetto che non è solo bellissimo per la storia, i disegni e la colorazione (l'hyperflat, un metodo totalmente folle di rendere la profondità tramite diversi livelli di colore leggermente sfalsati tra loro, ottenendo un effetto che fonde perfettamente la resa fotografica e quella pittorica), ma anche per la confezione del prodotto, senza limitarsi a qualche effettuccio sulla copertina ma facendo stampare ogni tavola in esacromia, riuscendo a raggiungere l'obbiettivo incredibile di avere su carta una resa persino più luminosa e precisa di quella visibile a schermo (lo so che sembra una minchiata detta per sviolinare, ma è la verità).
del primo volume di lumina (e dei vari spiegoni tecnici sulla stampa eccetera) ne avevo già parlato con entusiasmo qui, quindi fate il ripasso così passiamo direttamente al secondo volume.
il destino di lumina è incerto: il pianeta è minacciato da un'entità misteriosa e terribile, la madre di luce a caccia del fej-farok, lo spirito stesso di lumina, il dio che ne permette la sopravvivenza.
eppure, qualcosa di strano è successo quando due terrestri sono apparsi su lumina, il fej-farok si è diviso ed è scomparso, e mentre una parte - il farok - è già tra le grinfie della madre di luce, dell'altra metà non si hanno tracce, mentre l'unico che poteva sconfiggere la madre di luce, l'abissale lu-ay, pare si sia ribellato al suo destino, lasciando le sorelle pescatrici e tutto lumina in preda a dubbi e paure.
non c'avete capito molto, vero? beh, tocca leggere il primo volume, ma in ogni caso, consolatevi, non siete i soli a sentirvi confusi: sicuro di essere a casa sua, e di essersi svegliato dopo uno strano e brutto incubo, kite scopre che in realtà non stava affatto sognando.
si trova davvero su un pianeta alieno, un mondo governato dalla magia, dove le regole che conosceva non hanno molto significato e dove una ragazza vestita da cosplay lo sta accusando di aver rubato il suo fruff, qualsiasi cosa sia un fruff.
la sua avventura era già cominciata, ma kite se ne sta rendendo conto solo ora, e gli amici di shani (che non è affatto una cosplay) gli hanno appena rivelato di essere il contenitore di una parte del dio che mantiene in vita il pianeta, e che deve rimanere con loro, protetto e al sicuro.
e pensate che kite lo farà? ovvio che no, perché insieme a lui è stata trascinata su lumina sua sorella miriam, di cui ha perso le tracce, e l'unica cosa che gli importa adesso è di trovarla e assicurarsi che stia bene, in barba a qualsiasi dio, abissale o madre di luce di cui tutti continuano a blaterare.
inizia così un viaggio clandestino in compagnia di shani, trascinata (in modo un po' subdolo, questo bisogna dirlo) attraverso i bellissimi paesaggi a cui linda e emanuele ci hanno abituati, alla ricerca di miriam e magari di qualche risposta sul loro inspiegabile coinvolgimento riguardo le sorti di un pianeta alieno.
nel frattempo troviamo - in viaggio alla ricerca di kite e miriam - anche altre due vecchie conoscenze, oleg e juba, decisamente meno ingenui e amichevoli di shani, in compagnia di un abissale che sembrerebbe parecchio interessato ai due terrestri e sopratutto al loro ruolo su lumina...
non ho nessuna voglia di spoilerarvi tutta la storia, anche se rimarrei qui a parlarne per ore (sopratutto della parte conclusiva che è pazzesca), ma l'unica cosa che posso osservare senza rovinarvi la lettura è che rispetto al primo volume il numero dei personaggi è cresciuto e la trama si è velocizzata parecchio, e - proprio come per kite - anche noi stiamo cominciando ad ambientarci su lumina e a capire un po' di più di quello che sta succedendo su questo strano, misterioso mondo.
come nel primo volume, rimangono le incredibili illustrazioni a doppia pagina, i paesaggi belli da mozzare il fiato, con una resa quasi fotografica, capaci di riassumere lo spirito un po' fantascientifico e un po' arcadico di lumina e di darci modo di tirare il fiato tra un evento e l'altro, e i piccoli, strani e buffi esserini che li abitano, quasi a ricordarci che sì, ci troviamo proprio in un mondo alieno, pieno di meraviglie da scoprire.
lumina si conferma non solo come capolavoro narrativo, grafico e tecnico, ma anche come una vera e propria rivoluzione: un fumetto nato da uno scambio continuo tra autori e pubblico, denso di passione ed entusiasmo, curato fino nel più piccolo dei dettagli, una sorta di canzone d'amore al fumetto stesso.
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se non avete partecipato al crowdfunding (shame on you!) potete rimediare recuperando tutti i volumi sul sito di tatai lab, compresi i due spin-off dedicato a shani e oleg (di cui ho già parlato sul blog qui e qui) e il bellissimissimo art/sketchbook che faceva parte dei nuovi perk, pieno zeppo di illustrazioni, pin-up e disegni preparatori, una gioia per gli occhi: linda cavallini ha disegnato un sacco di creature di razze diverse, donne umanoidi alte e flessuose come ballerine, guerrieri forti e possenti, animaletti graziosi e buffi (quando arrivate alle pagine degli animaletti se riuscite a non urlare di pucciosità non avete un cuore), tutti con una cura straordinaria non solo dei dettagli e degli aspetti decorativi - per esempio dei vestiti, che sono dei veri e proprio capolavori - ma anche fisiologicamente credibili (giapponesi, imparate!), un lavoro che non lesina ne sugli studi di anatomia né sulla ricerca di uno stile personale.
vi ricordo pure che per rimanere aggiornati su lumina e sui progetti del tatai lab, oltre che continuare a seguire la sottoscritta, potete mipiacciare la loro pagina facebook!
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