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venerdì 9 giugno 2017

Giardino d'inverno ~ Renaud Dillies & Grazia La Padula

Nell'indifferenza generale, vomito... 
E questo cazzo di pianeta continua a girare... 
E io vomito...

Sam, barista in un locale, un jazz club in cui spesso si organizzano piccoli concerti live, vive una vita monotona, in un mondo monotono, routinario, sconsolante. Tutto è così grigio e valevole di poca attenzione che, pur di non divertirsi, preferisce scappar via dal bar prima che le band comincino a suonare, per immergersi in un rapporto piatto con una ballerina di nome Lili.
Sam è fatto così, è un pesce fuor d'acqua, uno che in quel mondo sembra essere un ingranaggio spezzato, senza una meta, senza voglia di essere più di quello che non è già. 
Sam è triste.
Sam è triste, ma quel mondo routinario, con tutte le sue brutture, va avanti lo stesso.
Qualsiasi scelta risulterà per lui emotivamente deleteria, tanto da farlo allontanare da tutti, quasi anche da se stesso.
Sarà però l'incontro con un vecchio signore che abita al piano di sopra del suo stesso stabile, il quale lo scambia per suo figlio, ad essere la chiave di volta di una storia che, nonostante la sua brevità, non può far altro che tenerci aggrappati in maniera molto forte ed appassionarci fino alla fine.


Giardino d'inverno - già edito in Francia nel 2009 da Editions Paquet - ci mostra ci mostra una talentuosa Grazia La Padula prima della sua collaborazione con Tony Sandoval in Echi invisibili.
Cresce così la collana Prospero's Books Extra di Tunué, proponendo in Italia questo libro che racchiude in sé emozioni contrastanti, forti e cariche di tenerezza al tempo stesso, in un climax ascendente che costringe ad una lettura tutta d'un fiato.
Si tratta del primo romanzo a fumetti di Grazia La Padula (anche se in Italia le pubblicazioni non seguono lo stesso ordine di uscita di quello francese), che, con la sceneggiatura di Renaud Dillies, ci propone un lavoro che, per certi versi, esprime una maturità artistica non di poco conto; maturità che si definirà proprio - come dicevo - con la collaborazione di uno degli autori di punta del catalogo Tunué, quel Tony Sandoval che firmerà i testi di Echi invisibili, tirando fuori l'aspetto più oscuro e dark dei disegni di Grazia, il loro punto in comune che ha reso perfetta la collaborazione tra i due autori.


Renaud Dillies e Grazia La Padula, con il loro stile minimale ed espressivo, ci conducono in questa storia che racchiude un in sé un percorso puramente catartico, in grado di accompagnarci ad un finale liberatorio, sgravante, che ci ridà respiro.
Tutto questo è arricchito da disegni a tratti grotteschi, con personaggi dalla testa enorme e dai nasi arrossati - tipico della La Padula - e con una colorazione che accarezza in maniera eccellente l'andamento emozionale della storia e, in particolare, delle sensazioni dello stesso Sam.
L'intreccio tra storia e disegni non risulta affatto sbilanciato: le parole, i dialoghi e le didascalie, cedono il passo alle immagini senza anticiparle; sembra piuttosto che la parte grafica e quella letterale si enfatizzino a vicenda creando un pathos che si presenta in maniera graduale pur mantenendo uno stile narrativo lineare e mai pressante, benché snello e veloce.

Un fumetto che merita attenzione e che difficilmente lascerà indifferenti, che racconta emozioni cui, spesso, molti di noi si trovano o si sono trovati a far fronte e che è bello anche solo da sfogliare, una, due, più volte.
Perché in fondo, siamo tutti un po' Sam.

Plic
Ploc.
Plic
Ploc.


A voi scoprire la valenza di questo ripetersi onomatopeico che scandisce la lettura costantemente, ora in una tazza, poi in un secchio.

Plic
Ploc.
Plic
Ploc.

Sarà una scoperta piacevole.

R.

2 commenti:

  1. é un fumetto bellissimo e Grazie è davvero fantastica! <3

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    1. Già, Carla! Mk aveva impressionato molto in echi invisibili, e aspetto con ansia qualche altra uscita >.<

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