ancora una volta qui su claccalegge si conclude un blog tour organizzato da bao publishing, questa volta dedicato a frantumi, scritto da giovanni masi e disegnato da rita petruccioli.
come sempre, in fondo al post troverete tutte le informazioni per partecipare al giveaway che permetterà a tre di voi di vincere una copia di frantumi, uno sketch di rita e una spilletta con uno dei personaggi del libro.
intanto vi lascio all'intervista (beh sì, prima c'è il mio commentino sul fumetto, ve lo volevate perdere?) ai due autori! buona lettura!
uno scambio di messaggi scritti, cancellati, riscritti e ancora ricancellati e riscritti, così si apre frantumi, con un dialogo virtuale tra due fidanzati, un dialogo che ci mostra tutte le loro paure, le loro insicurezze e la difficoltà che creano nella loro comunicazione.
mattia sta aspettando sofia seduto a un tavolino di un bar alla stazione roma termini. lei gli ha appena scritto di dovergli parlare, ha accennato a degli esami e a delle notizie non-buone.
penso che a tutti sia capitato di vivere quel brivido, quella sensazione di gelo che parte dal midollo e ci ghiaccia ogni centimetro del corpo, e di aver pensato, in quel momento, che se ce lo avessero chiesto, avremmo detto che tutto il nostro mondo si era appena disintegrato in mille pezzi.
ecco, questo è quello che succede a mattia, ma lui non ha il tempo di usare frasi fatte con nessuno perché nel momento in cui sente che tutto sta per crollare e disfarsi, ecco che tutto effettivamente crolla, si disfa, si rompe in un sacco di piccoli pezzi. di frantumi.
è un attimo e mattia si ritrova perso in un inquietante mare rosso in cui i pezzi della realtà che conosceva, che era ben salda fino a pochi attimi prima, sono come rottami in balia delle onde.
confuso e spaesato, mattia scorge una nave e, affacciata come se fosse una signora che si gode la sua meritata crociera nel mar mediterraneo, una ragazza con gli occhiali da sole, che non sembra affatto stupita di dover raccattare qualcuno dal mare rosso.
da questo momento inizia per mattia un viaggio alla ricerca di quello che ha dimenticato - sofia? chi è? questo nome gli dice qualcosa, ma cosa? - e quello che ha perso, letteralmente un pezzo, un frammento di sé. un viaggio sullo sconfinato mare rosso, in cui si renderà conto che quello che è successo a lui è già capitato ad un sacco di altre persone, gente come porcellane cadute a terra, scheggiate o quasi del tutto frantumate, ognuna alla ricerca dei suoi pezzi.
l'unica persona che - anche se senza troppo entusiasmo - lo accompagnerà in questo viaggio mettendolo al sicuro dai suoi stessi errori è la ragazza che lo avvista per prima, laila, misteriosa, con i suoi segreti e il suo dolore nascosti dietro gli occhiali da sole.
frantumi è un racconto-metafora, una storia sul dolore e sulla perdita, una storia che vira dall'esterno - il rapporto un po' in crisi tra sofia e mattia - e si ripiega violentemente su se stessa, scavando all'interno di quel dolore e di quella paura per raccontare il dolore e la paura di chiunque si sia sentito almeno una volta perso in un mondo che non riconosce più, fatto a pezzi da qualcosa, spaventato dall'idea di non riuscire più ad andare avanti.
notevolissimo dal punto di vista visivo, il tratto di rita petruccioli è essenziale e molto pop, la palette cromatica è ridotta all'essenziale, tinte piatte e bordi netti, perfetti per illustrare il mondo frammentario in cui mattia si ritrova a vagare.
e come promesso, lascio la parola ai due autori!
ciao giovanni, ciao rita, grazie mille per il vostro tempo e benvenuti su claccalegge!
ci raccontate come è nato frantumi?
Gio: Frantumi era un soggetto che avevo in testa già da qualche tempo quando una sera ho visto i lavori di Rita in un centro sociale a Roma. Non ci conoscevamo così le ho chiesto se le andava di provare a fare un fumetto insieme, le ho raccontato la mia idea e Rita ha deciso di mettersi in gioco. Dai suoi appunti e dalla riscrittura che ne è nata è venuto fuori il fumetto che è stato poi pubblicato.
(per giovanni) la storia di frantumi è una storia forte, dolorosa, incentrata su un tema di cui non si parla spessissimo che non è tanto la sofferenza in sé, ma il modo in cui la affrontiamo e ne usciamo.
eppure frantumi non è un racconto "pesante": hai deciso fin da subito di ottenere questo effetto? quali sono i primi accorgimenti che hai deciso di usare?
Gio: Non amo molto le storie autobiografiche, quindi raccontare Frantumi in quel modo era fuori discussione. Amo invece molto le storie che sembrano raccontare una cosa ma che invece celano altro, come Cuore di Tenebra per esempio. Frantumi si inserisce in quel filone. È un fumetto d’avventura, in cui le cose succedono rapidamente e i personaggi non stanno (quasi) mai fermi, ma in cui il centro dell’avventura stessa, il motivo per cui succedono le cose, ti riporta a una tematica che speravamo con Rita fosse se non inedita, quanto meno inusuale. Quindi sì, l’idea di non renderlo un racconto “pesante”, come dici tu, c’era fin dall’inizio. Speriamo di esserci riusciti!
(per rita) tu sei un'illustratrice "prestata" al mondo del fumetto: come è stato cambiare così radicalmente il modo di raccontare?
In realtà ho scoperto di sentirmi più una fumettista che finora si è prestata al mondo dell’illustrazione. Ho sempre letto fumetti fin da piccola, ma mi spaventava farne e così ho ripiegato sull’illustrazione fino a questa mia prova con Frantumi.
Nonostante fosse un mio grande desiderio fare fumetti, non ti dirò che è stato facile il passaggio da un linguaggio all’altro. Fare fumetti comporta un lavoro molto più approfondito su spazio, tempo e soprattutto sui personaggi. Come linguaggio necessita di una concentrazione maggiore rispetto all’illustrazione, almeno per come lavoro io.
(per rita) dicevamo che fumetto e illustrazioni sono due mezzi diversi di narrare le storie: adesso che li hai sperimentati entrambi, quale pensi che ti sia più congeniale?
Rita: Non lo so ancora. Sicuramente sul fumetto ho ancora poco esercizio e quindi fatico di più.
(per giovanni e rita) l'elemento grafico e quello cromatico sono i punti di forza di questo libro, a primo impatto risalta in qualsiasi libreria tra tutti gli altri fumetti o libri illustrati. tralasciando al momento il tratto molto riconoscibile e originale di rita, avete deciso insieme la palette cromatica (o meglio le varie palette cromatiche) della storia?
Gio: Mi piacerebbe dire di sì, ma in realtà ho messo molto poco bocca sui colori. Mi fidavo di Rita da questo punto di vista.
Rita: Giovanni mi ha lasciato carta bianca su questi aspetti, in particolare su quello del colore. Avevo un’idea precisa sin dall’inizio dei colori che avrebbe avuto la nostra storia, e già in fase di story board ho utilizzato i colori, da un lato perché mi aiutavano a comprendere il sistema di pieni e vuoti della mia composizione grafica, ma anche perché per me è stato fondamentale utilizzarli in modo narrativo. Per farti un esempio... ogni personaggio ha dei colori che lo contraddistinguono, Sofia è gialla, colore che è quasi assente o moto debole nelle scene in cui lei non è presente.
Sulla composizione grafica, avevo una sceneggiatura con una regia molto dettagliata, che mi son divertita a sottolineare con composizioni grafiche che ne rafforzassero il dinamismo. Di ogni mia iniziativa ragionavamo insieme con Giovanni e in qualche caso abbiamo modificato le scene sulla base delle mie intuizioni grafiche.
(per giovanni) come è nata la collaborazione con rita? hai scritto la storia sapendo già che l'avrebbe disegnata lei, o l'idea è venuta dopo, quando la trama si era già delineata?
Gio: In parte ti ho già risposto sopra. La storia l’ho pensata quando ancora non la conoscevo, ma è stata riscritta profondamente quando Rita ha deciso di collaborare a questo progetto. Dico sempre che sui credits del libro c’è scritto: Testi Masi, Disegni Petruccioli. Ecco, non è esattamente così. Ci siamo confrontati con Rita continuamente, fosse un dialogo o un’inquadratura.
(per rita) le tavole di frantumi ci presentano un mondo molto visionario: come l'avete creato? avevate entrambi l'idea chiara che tu hai poi tradotto in segno grafico, o hai dato tu una forma definitiva alle intuizioni di giovanni?
Rita: Sui personaggi ho avuto carta bianca, mentre gli sfondi sono stati la parte più problematica. Giovanni aveva un’idea molto chiara del “mondo in frantumi” e io gliel’ho un po’ deviata in direzioni che mi erano più congeniali. Insieme alla sceneggiatura spesso mi ha fornito references fotografiche o composizioni di tavole che sono state preziosissime per capire cosa voleva e poi trovare il modo di rendere la sua idea.
(per giovanni e rita) questa forse è una stupidata, ma la prima cosa che ho pensato guardando il mare rosso è stato il mare di lcl di neon genesis evangelion. non so se è un riferimento voluto, ma in ogni caso, c'è qualche opera (non necessariamente tra fumetti o animazione) a cui vi siete ispirati, per l'ambientazione o i personaggi?
Gio: Bello Evangelion! Allora, il mare rosso è merito di Rita. Io volevo che fosse fatto tipo di mercurio, ma giustamente Rita mi ha fatto notare che tutto quel grigio avrebbe fatto abbastanza schifo sulla pagina, calcolando pure che il Mare Rosso non è proprio un posto bello e rassicurante. Il riferimento a Evangelion ci sta, è una delle mie cose preferite in assoluto di sempre, ma in questo caso non è diretto, almeno per me. Come ti accennavo, Frantumi è stato ispirato tanto da Cuore di Tenebra e dalla sua ambivalenza fatti reali / fatti raccontati, e poi da mille altre cose. C’è dentro il Macbeth, come Corto Maltese o Dylan Dog. È molto, molto difficile per me indicare a cosa mi sono ispirato perché di solito “rubo” di qua e di là in base a quello che serve alla storia che sto scrivendo.
Rita: mi fa ridere che hai citato Evangelion, perché durante tutta la lavorazione del fumetto, io ho preso in giro il protagonista del nostro libro, paragonandolo a Shinji Ikari! Comunque no, il mare rosso non è tratto da lì, all’origine doveva essere color mercurio, ma io trovavo che rosso e rosa fossero una bomba insieme e che rendessero bene il senso di straniamento che serviva alla storia.
(per giovanni e rita) come è stato lavorare insieme? siete sempre stati d'accordo su tutto man mano che la storia prendeva forma o c'è stato qualche momento in cui avete faticato a trovare una soluzione che piacesse a entrambi?
avete qualche aneddoto sulla lavorazione di frantumi da raccontarci?
Gio: lavorare con Rita è stato molto divertente e, sinceramente, non mi ricordo grossi dissapori. Diciamo che ci siamo molto fidati l’uno dell’altra in base a quello che sapevamo fare meglio. Se si tratta di composizione o di colori, di solito do molto retta a ciò che dice Rita. Se si tratta di regia o di dialoghi, Rita tende a fidarsi molto. Ovviamente, Rita ha rivisto tutti i dialoghi del libro e io tutte le tavole disegnate, quindi abbiamo sempre trovato una soluzione che soddisfacesse entrambi.
Rita: si è vero, abbiamo condiviso ogni decisione insieme. Al di là del risultato di cui son soddisfattissima, il dialogo che si è generato è stato decisamente interessante perché abbiamo approcci artistici molto diversi e questo mi ha permesso di imparare un sacco di cose che atrimenti non avrei incontrato nel mio percorso. Io faticavo un po’ a immedesimarmi nella storia d’amore tra Mattia e Sofia, così un giorno ho chiamato Giovanni e gli ho chiesto di raccontarmi, tutta una serie di cose su di loro due che non ci sono nel nostro libro, ma che per me erano fondamentali per dare anima ai disegni. Giovanni era un po’ stupito da questa “sessione di gossip” ma era quello che mi serviva. Immagino che sia un po’ quello che farebbe un attore che deve impersonare un personaggio.
(per giovanni e rita) quali sono i vostri prossimi progetti? continuerete a lavorare insieme?
Gio: allora, c’è un’altra storia che ho scritto che Rita deve disegnare a breve, e sarà completamente diversa da Frantumi e per un progetto molto, molto particolare. Poi boh, sicuramente altre cose insieme le faremo, anche se siamo già al lavoro su progetti personali che verranno però annunciati tra un po’ e di cui non posso dire assolutamente niente.
grazie mille per essere stati qui con noi!
ed ecco le regole per partecipare al giveaway!
- mettere mi piace alla pagina facebook di bao publishing;- diventare lettori fissi/seguire i blog/vlog partecipanti (la fenice book, librofilia, questione di libri, il piacere della lettura, the crazyfangirl e a clacca piace leggere);
- commentare tutte le tappe del blog tour;
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- condividere il blog tour sui social;
a Rafflecopter giveaway
e vi ricordo che oggi è l'ultimo giorno per partecipare! imboccallupo! ♥
bell'intervista!! :) Giovanni e Rita devono essere delle persone interessantissime da conoscere, dal vostro scambio di battute emerge spontaneità e simpatia! Che lo vinca o no non vedo l'ora di leggere il loro fumetto :)
RispondiEliminaè il primo blog tour al quale partecipo attivamente. Ho adorato ogni singola tappa, è stato come fare una bella chiacchierata con altre persone appassionate di graphic novel! è stato davvero interessante leggere questa intervista, ho trovato le domande molto stimolanti e sono rimasta sorpresa (positivamente) da alcune risposte.
RispondiElimina"l'unica persona che - anche se senza troppo entusiasmo - lo accompagnerà in questo viaggio mettendolo al sicuro dai suoi stessi errori è la ragazza che lo avvista per prima, laila, misteriosa, con i suoi segreti e il suo dolore nascosti dietro gli occhiali da sole." cit. sappi che con queste parole la mia curiosità è schizzata, definitivamente, oltre le stelle! Grazie per aver ospitato questa tappa del tour, la migliore, se posso permettermi!
Alla prossima! Liz - A scribbler in the garden
PS. e un felice Bloomsday a tutti
Eccomi giunta alla fine di questo viaggio, un viaggio che terminerà con la lettura di questa graphic novel.
RispondiEliminaGentile Clacca, ti ringrazio per aver espresso la tua voce al riguardo e ti faccio i miei complimenti per la grinta, espressività delle parole spese al riguardo.
Grazie Bao publishing per farci scoprire opere meravigliose e menti brillanti. 😊
Bell'intervista, in effetti i disegni con questi colori accesi colpiscono tantissimo...son curioso di vedere com'è la storia!
RispondiEliminaAlessio Belcastro
Intervista molto bella! Inoltre sto notando che nelle ultime graphic novel di mio interesse i riferimenti, voluti e non, a Eva stanno aumentando :D
RispondiEliminaPurtroppo siamo giunti alla fine ma chiudiamo in bellezza con questa interessantissima intervista agli autori di Frantumi.
RispondiEliminaGrazie a tutti per la bellissima esperienza!!!
È il primo blogtour a cui partecipo (devo confessarlo: io ODIO i blogtour, ma vabbé questa è un'altra storia!) perché questa graphic mi ispira sempre più. tappa dopo tappa, nonostante il BT :P (ma ora con questa ammissione va a finire che perdo di sicuro???)
RispondiEliminacomunque bando alle chiacchiere, l'intervista agli autori mi è piaciuta molto, complimenti per le domande :)
Con voi ho "conosciuto" le graphic novel e mi sono entusiasmata, bella l'intervista, mi dispiace sia finita. Grazie e alla prossima.
RispondiEliminaUltima tappa. La curiosità oramai è alle stelle.
RispondiEliminaEsce smile ... ma in realtà il mio nome è Sofia 😉
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