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lunedì 8 maggio 2017

the handmaid's tale

mi rammarico sempre di non essere mai aggiornata sulle serie tv, non ne seguo molte e questa cosa mi fa sempre sentire tagliata fuori dal mondo.
invece in questi giorni ho recuperato subito i quattro episodi fino ad adesso usciti di the handmaid's tale, serie ispirata all'omonimo romanzo di margareth atwood che io non conoscevo fino a quando, qualche tempo fa, non si è cominciato a parlare della serie tv, e che, manco a dirlo, non riesco a trovare da nessunissima parte (anzi, se lo trovate in qualche strano sito dell'usato fatemi sapere, anche se voci di corridoio parlano di una ristampa prevista per questa estate).
per ovvie ragioni non starò qui a fare parallelismi tra serie tv e romanzo, ma credo proprio che questa serie si meriti qualche parola perché è una delle cose più interessanti - e terrificanti - del momento.


ambientato in un presente distopico (in realtà, considerando che il romanzo è stato scritto a metà degli anni '80, dovrei parlare di futuro, ma è ambientato esattamente nei nostri anni), the handmaid's tale ci racconta di un'umanità che si ritrova a dover fronteggiare il più inimmaginabile dei problemi: uno spaventoso calo della fertilità e delle nascite e un'altissima mortalità infantile.
gli stati uniti d'america non esistono più, al loro posto è sorta la società di gilead: nessuna democrazia, nessun diritto. il potere è in mano a un gruppo - non ancora meglio identificato - di estremisti religiosi (plausibilmente la atwood si è lasciata ispirare dai totalitarismi di stampo islamico del vicino oriente, ma forse oggi con le dittature e i fanatismi religiosi stiamo messi anche peggio), e a farne le spese peggiori, ovviamente, sono le donne, il bersaglio preferito delle religioni, di qualsiasi dio si parli.
lentamente e  poco per volta le donne hanno perso ogni diritto: licenziamenti in massa, conti correnti bloccati, autonomia e indipendenza economica, la sicurezza di camminare da sole per strada, e poi hanno perso il controllo su loro stesse, sono state strappate alle loro famiglie, ai loro mariti, ai loro figli e sono diventate - quando non sono state subito mandate in qualche colonia a ripulire rifiuti tossici e radioattive, condannate a morire in modo atroce - o serve o ancelle - o mogli - nelle case dei comandanti, uomini potenti e fedeli al nuovo regime.

alle serve, o meglio alle marta - in riferimento presumibilmente alla marta del vangelo, che si occupava di pulire e spazzare mentre gesù parlava e la sorella maria si era fermata ad ascoltare - sono affidati i lavori domestici ma alle ancelle, le donne giovani e fertili, tocca il ruolo peggiore.
rifacendosi al passaggio biblico in cui rachele, moglie di giacobbe, non riuscendo ad avere figli, offre al marito la sua schiava affinché sia lei a partorire il loro erede, così le ancelle vengono affidate ai comandanti e alle loro mogli, perché siano l'utero con le gambe per le donne sterili (ovviamente, la sterilità maschile non viene neppure presa in considerazione, la colpa è solo ed esclusivamente delle donne).


la storia è raccontata da offred (letteralmente of fred - di fred - dal nome del suo comandante, il vero nome, espressione dell'identità e dell'umanità di ognuna di loro, è proibito), un'ancella. la sua storia si intreccia ai continui flashback che ci spiegano un po' come si è potuti arrivare a questa assurda situazione: all'inizio la vediamo in macchina con suo marito e sua figlia mentre cercano di fuggire, ma evidentemente il tentativo non andrà a buon fine.

le scene violente non mancano, ma non è solo questo a rendere spaventoso il racconto di offred.
già da prima di diventare un'ancella la vediamo, con la sua amica moira, assistere impotente e incredula a una serie di piccoli cambiamenti che sfoceranno nella follia più assoluta: gli insulti osceni al bar, il suo conto bancario accessibile solo per suo marito, il licenziamento, la paura alle manifestazioni. e poi il centro ri-educativo per le ancelle, quei discorsi spaventosi sul ruolo delle donne, la loro nuova condizione di non-umani, di madri-o-nulla, una visione perversa del sesso visto solo come necessario alla riproduzione. e poi qualcosa a cui siamo già abbastanza abituati ma che spaventa nella sua rappresentazione senza mezzi termini: la colpevolizzazione delle vittime di stupro, l'intolleranza verso l'omosessualità.

quello che rende the handmaid's tale una serie terrificante infatti non è solo la continua atmosfera claustrofobica e senza speranza, né la violenza fisica o psicologica, ma l'agghiacciante sensazione di già visto, come se fosse un'esasperazione di quello che è la nostra realtà.
se ci pensate anche solo un attimo, la storia di offred non è poi nulla di più che la versione ipersaturata della storia delle donne di oggi: lo stupro è colpa delle donne che provocano gli uomini? ce l'abbiamo. una donna che non è madre non è una vera donna? ce l'abbiamo. il sesso è un dovere coniugale e in quanto tale ha come fine la riproduzione (altrimenti sei solo una troia)? ce l'abbiamo. le lesbiche (e i gay) sono considerati abomini che offendono dio e gli uomini? ce l'abbiamo. le donne hanno più difficoltà a trovare lavoro, vengono licenziate più facilmente e guadagnano meno? ce l'abbiamo.
esagerate tutto questo, ingranditelo, portatelo avanti giustificando ogni volta, e avrete il mondo di offred.
e non è difficile immaginarcelo un mondo così, noi che siamo tanto abituati a sentire ogni giorno di donne uccise dai raptus di gelosia (la prova che dio non esiste è che nessuno degli idioti giornalisti che scrive puttanate simili è mai stato fulminato), a leggere annunci di lavoro che richiedono ragazze non sposate o fidanzate (la maternità, si sa, non è un diritto, o almeno non lo è se lavori), a non scandalizzarci se un ministro della salute invoglia a figliare e a farlo da giovani, dando la colpa delle scarse nascite al fatto che le donne vogliono fare quello che storicamente hanno sempre fatto gli uomini, come studiare e lavorare (ve lo giuro, era nel bando del fertility day. l'ho riletto almeno cento volte per essere sicura di non aver letto male io), a non arrabbiarci per gli insulti tremendi rivolti alle donne solo in quanto donne (e fattela una risata! "cagna" te lo dico per ridere! su su!), abituati fino a non farci caso alla sessualizzazione e oggettificazione del corpo femminile in qualsiasi contesto e a tutte le età (guardate una qualsiasi pubblicità e molto probabilmente troverete una donna seminuda e - se le fotografano anche il volto - con l'espressione vuota o al massimo ammiccante), ai processi che assolvono gli stupratori e a chi parla di ragazzate.


le attrici sono assolutamente bravissime e molte delle emozioni dei personaggi sono affidate quasi esclusivamente agli sguardi, l'unico modo ancora non controllabile di esprimere qualcosa, tutta la loro interiorità e psicologia è affidata alle espressioni, ai gesti e ai silenzi, e anche da loro è partita la speranza che questa serie possa in qualche modo smuovere le coscienze sopratutto delle nuove generazioni.
la serie, e lo dico nonostante io sia tutto fuorché una critica cinematografica, è di altissima qualità: ottima recitazione, bellissima regia, perfetto l'uso delle musiche, ottima fotografia, meravigliosa la tecnica narrativa che alterna il passato e il presente della protagonista.
insomma, fatevi coraggio (e ne serve tanto) e guardate questa serie perché merita tantissimo.

4 commenti:

  1. Ciao! Io la vedrò sicuramente perché il libro è stata una lettura davvero particolari e poi m'interessa l'interpretazione delle attrici... insomma, sono curiosa!
    Bell'articolo!

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    1. grazie! ^_^
      io il libro vorrei tanto leggerlo, ma non riesco a trovarlo ;_;
      le attrici sono bravissime e la serie è fatta veramente benissimo! merita parecchio!

      buona visione ^_^/

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  2. Io ho letto il libro per l'università, altrimenti non penso sarei riuscita a conoscere quest'autrice con altri mezzi e mi è piaciuto moltissimo! Se hai difficoltà a reperirlo, secondo me hai abbastanza conoscenze di inglese per leggerlo. La scrittura della Atwood è piuttosto semplice per struttura della frase e anche per lessico ;)
    La serie conto di recuperarla appena sarò nella giusta predisposizione d'animo XD perchè sapendo quello che mi aspetta, preferisco rimandarla a quando sarò in vena di qualcosa di più serio, rispetto ai miei desideri del momento (sono in una fase di letture trash e/o leggerine) xD

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    1. la nuova edizione in italiano esce il primo giugno ^_^ quindi mi sa che almeno un problema è risolto!

      e beh, sì, se sei in fase leggerezza, questa serie non è esattamente il massimo, però recuperala perché ne vale proprio la pena!

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