«ehi, secondo voi se non fossimo state vicine di stanza saremmo diventate amiche lo stesso?»
«sì!»
«no.»
«oh.»
daisy wooton, esther de groot e susan ptolemy si ritrovano, dopo poche settimane dall'inizio della loro vita universitaria, a essere diventate amiche, nonostante siano diversissime tra loro.
daisy è una dolcezza tutta ingenuità e riccioli, esther una pallida gothlady che riesce a trasformare una tranquilla giornata in un dramma da film e susan è una tipa decisamente pragmatica, forse anche troppo pragmatica, almeno all'apparenza.
come in ogni fumetto d'ambientazione scolastica che si rispetti, anche in giant days di lezioni ne vedremo veramente poche, perché su, siamo seri, sono quelle le cose che più vi rimarranno in mente di quel periodo della vostra vita, quelle che rendono giganti questi giorni? ovvio che no.
le nostre tre, oltre a far crescere - in modo non esattamente da manuale - il rapporto tra loro, si ritrovano a interagire con il mondo circostante, che da un lato richiama le classiche comedy con le classiche dinamiche tardoadolescenziali, dall'altro, è infarcito di quelle tematiche che sono diventate il pane quotidiano per la nostra generazione (beh, magari per chi ha qualche anno più di me, ma in linea teorica rientro ancora nella categoria millennials...): cyberbullismo, omofobia, sessismo, tutto quello schifo che è sempre esistito ma che i social ci hanno permesso di vivere da vicino ogni giorno, volenti o nolenti.
senza parlare dei germi.
susan, esther e daisy fanno parte di quella generazione iperconnessa con il più alto disagio relazionale della storia, ma hanno la lingua tagliente e la battuta sempre pronta, cosa che rende questi quattro primi episodi veramente spassosi e divertenti.
ho letto in giro che molti paragonano giant days a lumberjanes, ma in realtà - escluso il tema amicizia-tra-ragazze, che potrebbe permetterci di inserirlo nello stesso filone di w.i.t.c.h. o my little pony - non ci sono poi tante similitudini, né nella trama né tra i personaggi, anche se probabilmente, se avete apprezzato le scout più toste del mondo, probabilmente vi piaceranno anche queste tre casiniste.
la disegnatrice, lissa treiman, ha lavorato con disney per film come ralph spaccatutto e big hero six (che io adoro entrambi), e in effetti è facile notare una certa affinità con quel design, che però, personalmente, continuo a preferire definirlo non disneyano ma euromanga, quello stile un po' cartoonoso ma molto espressivo e dettagliato, che ha cominciato a dilagare ed essere apprezzatissimo dai tempi d'oro di w.i.t.c.h. in poi.
e che io amo follemente, ma questo forse non era necessario saperlo.
con un solo volume ancora abbiamo tanto da scoprire su queste ragazze, ma personalmente posso ammettere che hanno già fatto breccia del mio cuore: sono strambe, questo sì, ma hanno carattere e personalità, e anche se sono bravissime a pizzicarsi, il rapporto tra loro è - almeno per il momento - perfetto. e poi - sopratutto dopo tanti anni passati a divorare shoujo manga in cui l'unica cosa che conta è la cotta per il figo di turno (lo so, ma mi piacciono un sacco lo stesso, che ci posso fare) - il filone amiche per la pelle è uno dei miei preferiti in assoluto!
ah, un'ultima cosa ma fondamentale: la cover è vellutata, una delle cose più accarezzevoli che io abbia mai toccato, vi assicuro che continuo ad accarezzarla da giorni, è una droga!
quindi spero vivamente che edizioni bd faccia uscire presto il secondo volume o rischio di consumare la copertina di questo qui!
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