marzo 2017 sarà ricordato come il mese della sfiga, dell'influenza e dei malesseri. anzi, ad essere precisi, credo proprio che qualcuno mi abbia fatto una macumba, perché ok i malesseri stagionali, ma non ho mai avuto un'influenza così infame e duratura.
ma siccome si sa, io sono una personcina ottimista, ho approfittato di questi giorni di solitudine (stai lontana che mi contagi!) e noia per lavoricchiare e leggere tutto quello che il mal di testa semiperenne mi ha consentito di leggere, ovvero non tutto quello che avrei voluto ma abbastanza da poter tornare a fare un post di randomica fuffosità.
il più fuffoso e adorabile dei libri letti di recente è ovviamente la seconda raccolta di vignette di sarah anderson, un grosso morbidoso bozzolo felice, dove continuano le avventure dell'alter-sarah tra paranoie, scazzi sovrumani, maglioni rubati, lotte senza speranza con il proprio utero e sociopatia portata fino al limite massimo.
come nel primo volume, si tratta di episodi brevissimi, in media di quattro/cinque vignette ciascuno, che raccontano momenti quotidiani della vita da tutto-vi-prego-ma-non-chiedetemi-di-essere-davvero-un'adulta, filtrati dallo sguardo della protagonista/autrice, capace di rendere le situazioni più banali un capolavoro di comicità tragica.
le vignette di sarah anderson, quando non ti piegano in due dalle risate, ti fanno inevitabilmente esclamare ehi, ma quella sono io! e se non vi è mai capitato di pensare questa cosa nemmeno una volta, allora molto probabilmente non conoscete nemmeno sarah anderson, né il suo libro, né la sua pagina facebook (e sicuramente non siete qui a leggere questo post) perché siete troppo impegnati da cose tipo - ugh! - vivere la vita vera.
mollate tutto, recuperate questo libro (e anche crescere che palle!), raggomitolatevi sotto una coperta con una mega felpa addosso e una pizza accanto ed eccovi risolti tutti i problemi, anche quelli a cui non avete ancora pensato.
ma in realtà noi millennials (ho scoperto l'esistenza di questa definizione da poco e mi ha gasato, era da tanto che non trovavo un gruppo in cui inserirmi, e qui, per forza di cose, ci rientro appieno, quindi ora faccio come i bambini che imparano parole nuove e le usano ogni volta che possono farlo) abbiamo tanti modi di convivere con la vita, l'universo e tutto quanto (cit.), cosa che diventa incredibilmente più complessa se vi capita di nascere femmine.
pénélope bagieu ci racconta in una sorta di diario a fumetti - la mia vita è assolutamente affascinante - la sua storia che, anche qui, è un po' lo specchio di una generazione, una generazione che davanti al no future dei punk degli anni ottanta si fa matte risate mentre cerca di sopravvivere tra stage, contratti a tempo determinato, le aspettative su cosa dovrebbe essere/fare/dire una ragazza perbene, lo shopping compulsivo (è uno dei mali più diffusi a quanto pare, consolatevi), famiglia, fidanzato, amiche, colleghi e incontri fortuiti per strada.
un po' come in joséphine, pénélope bagieu disegna piccoli momenti quotidiani per mostrare le contraddizioni, le assurdità e le isteriche convenzioni di una società tutta basata sulla forma più che sulla sostanza.
e vi ricordo che lo trovate nel pack promo sul sito di hop edizioni (qui), quindi proprio non avete scuse per rimandare ancora l'appuntamento con questa autrice!
in ultimo due parole le voglio spendere per il trentunesimo episodio di monster allergy, domulacrum, che poi sarebbe il primo della nuova serie.
da un lato mi ha entusiasmata rivedere i vecchi personaggi di una serie di quando ero ragazzina, ritrovarli cresciuti e però di nuovo alle prese con quel mondo fatto di mostri, domatori, rifugiatori e misteri, di nuovo in missione, insieme zick ed elena, proprio come ai vecchi tempi.
dall'altro lato mi è sembrato che tutto spingesse un po' troppo sul tasto nostalgia, che fosse tutta una bella, affascinante, ben strutturata trappola per i vecchi lettori che non volevano lasciar andare i personaggi di una serie amata, che però, in fondo, non sono più quelli di un tempo: mi sono chiesta parecchie volte, durante la lettura, ma se io non fossi stata una fan della vecchia serie, questa storia qui mi sarebbe piaciuta lo stesso? e boh, mi sa proprio di no.
va bene che è il primo episodio di una nuova serie, che in qualche modo doveva collegare quello che è stato fino ad ora con quello che sarà, va bene che è scontato che i primi episodi sono sempre un po' introduttivi e quindi ci sta che non appassionino poi più di tanto, va bene che io ormai non sono più quella che ero quando leggevo monster allergy (che però i vecchi volumi mi gasano ancora come ai tempi), però questo mi è sembrato un po' moscio rispetto a prima, e i nuovi zick e elena, così cresciuti, mi stanno meno simpatici di quello che erano all'inizio, quando erano solo due bimbetti casinisti e buffi.
è stato un po' come se quello fosse andato via per sempre, rimpiazzato da qualcosa che - magari perché i cambiamenti all'inizio non piacciono mai a nessuno - non riesce a reggere il confronto.
non so esattamente cosa, forse semplicemente non è stato abbastanza divertente e un po' troppo affrettato: in effetti, a fine lettura, la sensazione è che questo primo episodio può tranquillamente anche essere l'ultimo, non mette nessuna voglia di sapere cosa succederà dopo, e non mi sembra proprio il massimo per iniziare.
come se questo domulacrum fosse un modo molto garbato e anche un po' timido di dire a noi trentenni allora che si fa? volete continuare a leggere le storie di zick ed elena? pensateci con calma, eh, ormai non è più il tempo di passare ogni giorno in edicola a chiedere se è uscito il nuovo numero.
e d'altra parte, un volumino che costa un accidenti perché wow è cartonato! e wow lo trovi solo in libreria, mica in edicola come ai vecchi tempi quando eri ancora un bimbetto! a chi dovrebbe essere destinato se non ai vecchi nostalgici?
e quindi sì, sono una vecchia nostalgica che voleva tornare ai bei tempi andati in cui leggevo le storie di un ragazzino allergico ai mostri e della sua amica buffa e simpatica e che per farlo è dovuta scendere a patti, accollandosi un ragazzino che non tiene più l'inalatore in mano una vignetta sì e una no, l'amica buffa che ora è una strafiga, i mostri che quasi non ci sono, niente sfruscio, i cattivi che dove diamine sono finiti i pirati fantasmi e tutte quelle altre cose spaventosamente fighe? e un volumino cartonato che costa quasi quindici euro perché ormai gli spillatini sono da sfigati e noi vogliamo solo i graphic novel in bella mostra alla feltrinelli.
delusa? beh, mentirei se dicessi di no. ma mentirei pure se dicessi che non mi frega niente di sapere come andrà avanti la storia (ma con calma, e sopratutto che mai e poi mai zick ed elena finiscano insieme o ritorno a credere che la serie sia finita con il ventinovesimo episodio, altro che la nuova trilogia non esiste), so che al prossimo numero cincischierò un po' e poi cederò di nuovo, anche se per me questa roba non è - almeno non è ancora - monster allergy.
consigliato? solo se vi avanzano quindici euro e volete soffrire un po' anche voi.
Li voglio assolutamente tutti e tre!! Quello di Sarah Andersen deve entrare assolutamente nella mia libreria accanto al primo volume, i fumetti editi dalla Hop li sto tenendo d'occhio da un po' e quindi ero alla ricerca di pareri, mentre di Monster Allergy ho appena comprato il primo volume della serie originale in una nuova edizione (quanti ricordi ♥) perciò prima o poi mi imbatterò anche in questo sequel
RispondiEliminaio devo andare a recuperare alla feltrinelli il terzo volume di joséphine, mi è arrivato ieri ma ancora non sono riuscita ad andare ;_; sono proprio carini, ti consiglio di recuperarli (pack e terzo volume di joséphine) assolutamente, sopratutto ora che c'è la promo!
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