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lunedì 9 gennaio 2017

ti prego, rispondi

- fammi sapere quando parti per tornare a casa. 
- certo.  
  tornerò sempre a casa.

sono poche le cose che possono generare più ansia e insicurezza degli amori a distanza.
ad esempio gli amori che a distanza non dovrebbero esserlo, ma si ritrovano a diventarlo.
succede così a red e olive, la mattina in cui lei parte per un viaggio di studio e lui rimane ad aspettarla.
ci vuole poco, a volte comincia ancora prima di rimanere soli: mancanza, ansia, solitudine, senso di abbandono, paura che l'altro ci abbia dimenticato o possa farlo da un momento all'altro.
si perde fiducia nel proprio compagno, nel rapporto, in sé stessi e poi pian piano ci si spegne.
così red, uno dei protagonisti di ti prego, rispondi, che non sente olive da giorni, comincia a credere che lei l'abbia abbandonato senza dirgli nulla, e da qui inizia a scivolare lentamente nell'angoscia e nella disperazione.

la mancanza di olive, la sua assenza, il suo tradimento, se vogliamo, alla promessa di tornare a casa, diventano il quarto protagonista della storia, una presenza invisibile e intangibile ma asfissiante, come enorme blob che cresce a dismisura e ingloba tutto, ruba il posto a qualsiasi altro gesto, pensiero e sentimento: non c'è nessuna possibilità di rifugiarsi in un posto sicuro per red perché è proprio il suo posto sicuro ad essere sparito. pian piano red si ammutolisce, si inaridisce, fino a potersi riassumere nelle sue sopracciglia aggrottate e nelle labbra serrate. tiene dentro le parole e ci rimugina sopra all'infinito.
olive non c'è più, olive è andata via da me, olive mi ha abbandonato.

durante la lettura di tutta la prima parte del libro, quella a fumetti, al lettore non resta che rassegnarsi all'ansia crescente: la vicenda procede lentamente, l'attesa di una risposta, qualsiasi risposta, è pesante e infinita, e kathryn e stuart immonen, i due coniugi autori della storia, sono bravissimi a farci avvertire la sensazione di opprimente disperazione, che con crudele lentezza cresce di giorno in giorno (o di pagina in pagina).
la seconda parte, il diario di red, ci trascina insieme a lui in uno stato mentale confuso, dove i ricordi si assiepano senza tempo né consequenzialità logica di sorta, in un lungo sfogo contro le piccole tragedie personali, un sasso alla volta scagliato contro una fila di finestre.

i disegni risentono l'influsso marvel (stuart immenon ha infatti collaborato diverse volte con la casa delle idee), sia nel tratto netto e sicuro, sia nelle fisionomie dei personaggi, che a dispetto della serietà della trama, hanno tratti molto cartoonosi, tanto quanto nell'uso del colore a campiture piatte, che però sa prendersi la sua dose di originalità e riconoscibilità nella tavolozza, dove ai gialli, ocra e marroni, si avvicinano - fin dalla copertina - i toni freddi del blu, del viola e dell'azzurro ghiaccio.

ci sono ancora delle cose che vorrei dire su ti prego, rispondi, ma per farlo devo per forza svelarvi parti fondamentali della trama.
per cui, se avete letto la storia, andate oltre questa tavola e continuate a leggere.
gli altri invece, faranno meglio a non rovinarsi la lettura di questa storia, che si rivela molto più complessa e affascinante di come non sembri inizialmente. fermatevi qui!
*da adesso state attenti agli spoiler!*


considerando che sono mega spoiler, per leggere vi tocca evidenziare.
non avete scuse, non potete darmi la colpa di niente.

cosa sia in realtà successo a olive lo scopriamo presto: un incidente con l'elicottero e si trova da sola, spersa tra boschi e neve, lontana da qualsiasi centro abitato, impossibilitata a raggiungere o comunicare con chiunque.
da subito, olive cerca di portare con sé tutto quello che può esserle utile, si mette in cammino nella speranza di salvarsi. durante il suo viaggio, per non cedere allo sconforto o alla pazzia della paura, recita poesie e brani di racconti, si fa domande, cerca in ogni modo di non perdere quello che fa di lei olive: il suo personale patrimonio di parole diventa come la ninna nanna per un bambino, la storia ripetuta mille volte dalla mamma prima di addormentarsi. come se fossero quelle della sua favola preferita, olive usa le sue parole per rassicurarsi, darsi forza e provare a ogni costo ad andare avanti.
nel frattempo red, avvisato dell'incidente, sa che se non si troveranno tracce di olive in sette giorni, i soccorsi non continueranno a cercarla: non c'è alcuna possibilità di resistere a quel freddo per più di una settimana. invece di reagire alla notizia nel modo più auspicabile, trasforma la disperazione per la sorte della donna che ama, sublimandola nella disperazione per sé stesso, trasmutando il dolore e la rabbia in una rassegnata sofferenza per essere stato abbandonato.
lui diventa, ai suoi stessi occhi, la vittima dell'incidente, e quasi sembra che olive lo abbia abbandonato con intenzione, che non sia davvero precipitata in mezzo al nulla e non stia davvero morendo di stenti in un bosco senza confini, ma che abbia creato ad hoc la situazione per lasciarlo senza spiegazioni.
ciascuno a modo proprio, si chiude in un bozzolo di parole: olive in quelle che potranno salvarla, red in quelle che più lo feriscono, ed è quasi ironico notare come si crei una sorta di chiasmo tra i due personaggi e le loro situazioni: uno e al sicuro e si lascia andare al dolore, l'altra è esposta a un pericolo enorme e cerca in tutti i modi di lottare per la sua salvezza.
una metafora di quella situazione paradossale che si crea tra tantissime persone: da un lato chi ha la fortuna di avere certezze, protezione, futuro, stabilità, e si ferisce volontariamente, dall'altro chi, in continua lotta per la propria vita, non cerca altro che di poter strappare un giorno in più alla morte.

nel corso dei sette giorni, olive prosegue il suo cammino senza meta, o meglio, verso una meta troppo lontana per poter essere raggiunta. se la troveranno, sarà salva, altrimenti non c'è alcuna possibilità per lei. olive, nonostante dica all'inizio che veste di nero perché è in lutto per la sua vita, non si arrende, e con tenacia va avanti a testa alta, non solo per salvarsi la pelle, ma per preservare una sanità mentale che la paura e la solitudine, quelle vere, possono distruggere.
solo alla fine, senza mai perdere la sua incredibile compostezza, in quello che a me personalmente è sembrato una sorta di auto-funerale, olive brucia tutti i suoi oggetti, tutto quello che ha preso dall'aereo e le ha permesso di vivere fino a quando la ragione le ha detto che non aveva senso continuare, si riscalda per l'ultima volta, e, in un gesto forse istintivo, forse coscientemente simbolico, si rannicchia in una piccola insenatura sotto la neve, come dentro un grembo, per addormentarsi l'ultima volta.
è come se il percorso di olive si svolgesse lungo una via che porta alla consapevolezza di sé e a una lucida e calma rassegnazione, mentre quello di red è una intricata e caotica fuga dalla realtà, dal non voler accettare altro che il suo dolore, crogiolarvisi e cullarvisi, protetto nel ruolo della vittima, arrabbiato come un ragazzino che lancia vetri contro le finestre.

dicevo, in questa storia c'è molto di più di quello che viene presentato sulla quarta di copertina. non è solo una storia d'amore, romanticamente inteso, ma una storia sulla capacità di rispondere alle difficoltà a cui, prima o poi, si va incontro durante il corso della vita.
ed è quanto c'è di non detto, di non chiaro, di non esplicito - e che, chissà, magari ho visto solo io - che mi è piaciuto di più in questo racconto, è che è il motivo per cui vi consiglio di leggerlo.

4 commenti:

  1. Soffermandomi sulla copertina e sui pareri superficiali dei rivenditori, ho quasi completamente frainteso il contenuto nonché l'obiettivo della storia.
    Reduce da una storia a distanza, mi sento parte della complessità di quei meccanismi e non vedo l'ora di potermi immergere nella lettura.
    Grazie!

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    1. in effetti c'è molto di più rispetto a quello che si può dire senza fare troppi spoiler, quindi in fin dei conti non è che gli si possa dare poi tanta colpa XD

      però è una bella lettura, molto sorprendente! sono curiosa di sapere poi cosa ne penserai ^_^

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  2. Mi dispiace, io l'ho trovato orribile... quasi illeggibile. E le pagine in fondo di solo testo poi? Quelle come le interpreti?

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    1. mi spiace che non ti sia piaciuto!
      la parte finale dovrebbe essere una sorta di diario o i pensieri di red. credo che la scomparsa di olive abbia, se mi passi l'espressione, "tolto il tappo" nella sua mente, lasciando fluire tutti i suoi ricordi e il suo disagio passati.

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