adoro questa non-rubrica perché riesco a sfoltire di parecchio la lista delle cose di cui vorrei parlare sul blog di tanto ogni volta.
a questo giro, volevo spendere qualche parola sugli ultimi manga che ho comprato prima della fine dell'anno, in attesa di tornare in fumetteria a fare incetta di roba nuova!
lo scorso mese mi sono data ai recuperi e oltre a kuragehime - di cui qui non ho mai parlato e al quale dedicherò un megapost non appena la serie sarà conclusa (quando mai lo sarà) - ho preso liselotte 3 e 4. mi spiace pensare che questa serie sia interrotta, mi piace molto, e temo che il prossimo numero, al momento l'ultimo, lascerà in sospeso molte cose.
la vita di liselotte si fa ancora più complicata, visto che per colpa di una strega non troppo amichevole, engetsu si ritrova privo di tutti i ricordi che lo legano a liselotte: il suo atteggiamento cambia, diventa quasi freddo e per nulla gentile, ma per la ragazza engetsu è così importante da sopportare tutto e sperare che, pian piano, tra loro si creerà qualcosa di nuovo e bello da ricordare e che li terrà legati di nuovo come prima.
liselotte, nonostante sembri una calamita di tutte le sfighe possibili e anche di quelle più implausibili, continua a essere sempre ottimista e allegra. ha preso bene il cambiamento di engetsu, si è quasi sacrificata senza battere ciglio per lui e adesso ha deciso di accogliere in casa due streghe, mirte e hilde, che non se la passano troppo bene nella foresta per colpa di altre streghe, più potenti e meno gentili.
nel frattempo si infittisce il mistero legato alla potente strega vertelinde: hilde sa che vertelinde non è
più tra i vivi, eppure sia engetsu che yomi affermano di essere stati creati da lei...
e anche richard, il fratello di liselotte, sembra non essersi ancora rassegnato alla perdita della sorella, benché il colpevole del suo esilio sia proprio lui.
nel frattempo, mentre nella casa di liselotte, nonostante tutto, si continua a vivere in allegria, nel villaggio vicino il nome di vertelinde continua a creare scompigli, e conosciamo nuovi personaggi, come il signor ervin o il famiglio sui, un altro membro della strana famiglia di vertelinde.
continuano i flashback sul passato di liselotte, su enrich e richard, il mistero su engetsu e la sua vera natura, da quando è diventato qualcosa di diverso da un essere umano, si fa sempre più intricato, così come i rapporti tra i personaggi.
non ci resta che aspettare il prossimo volume per sperare di capire qualcosa in più, e poi iniziare a sperare che la takaya concluda al più presto la storia, svelandoci ogni mistero.
il settimo volume è tutto incentrato sulle questioni di cuore e, visto che non posso fare altrimenti, fate attenzione agli spoiler se non l'avete ancora letto.
shin e akane hanno finalmente pronunciato le fatidiche parole e si sono finalmente messi insieme. anche i loro obiettivi sembrano farsi più vicini: shin ha vinto il suo concorso di pasticceria e akane migliora sempre di più a scuola, vedendo farsi più concreta la possibilità di seguire aoi nel nuovo istituto.
lo strano rapporto tra aoi e karin finalmente si sblocca e le paure della ragazza, il suo timore che aoi non sia davvero interessato a stare con lei, svaniscono con un bacio e un po' di rassicurazioni.
insomma, sembra che tutto stia andando per il verso giusto, ma qualcosa non va in akane: prima sviene all'improvviso per strada, facendosi soccorrere da un anziana signora con la quale stringerà amicizia, e nonostante la sua apparente tranquillità, l'episodio si rivela più grave di quanto si potesse immaginare. alla fine dell'ultimo episodio, mentre ancora i lividi della caduta non sono del tutto scomparsi, si ritroverà a perdere sangue dal naso...
cara yoko maki, non ho idea di cosa tu abbia in mente, ma non osare rovinare il lieto fine che mi aspetto da questa serie o verrò a prenderti a schiaffi fino in giappone!
atmosfere molto più allegre e fancazziste nel secondo volume di amami lo stesso, che conferma le buone impressioni del primo:è una serie divertente, quasi comica, che non vuole prendersi sul serio ma solo far svagare e distrarre il lettore, proponendo personaggi tanto assurdi da essere al limite dell'improbabile.
avevamo lasciato michiko davanti a una nuova speranza per il suo futuro: un lavoro, un alloggio e sopratutto la rottura con un non-fidanzato che si approfittava della sua ingenuità per spillarle soldi.
certo, per avere tutto questo deve sopportare il suo ex capo, kurosawa, e la cosa non le va poi più di tanto giù, nonostante lui le abbia praticamente salvato la vita (e la dignità).
man mano che passano i giorni, michiko inizia sempre più a smaltire l'astio che prova per kurosawa, e comincia a prestare attenzione ai lati del suo carattere a cui prima non badava.
complice una chiacchierata con la ex di kurosawa e un cuscino a forma di bistecca, il patatrac è servito! michiko, che nonostante abbia ormai trentanni e sia completamente inesperta in faccende amorose, si è presa una cotta per kurosawa, il suo ex capo e il suo attuale datore di lavoro.
la situazione è già parecchio imbarazzante, ma se ci si aggiunge che a quanto pare kurosawa è a sua volta innamorato di una donna che michiko non conosce, e che si ritrova ancora una volta a intervenire a favore di michiko, per insegnarle a non farsi mettere i piedi in testa al nuovo posto di lavoro che ha trovato... insomma, l'unica cosa che potrebbe salvare un po' la faccia di michiko sarebbe scavarsi una buca e sparire sottoterra. oppure continuare a tenere segreti i suoi sentimenti.
ce la farà? non ne sono sicura, ma ho assolutamente bisogno del terzo numero!
e per concludere, due parole sul diciasettesimo volume di natsume degli spiriti, il primo, fino ad adesso, che, devo ammetterlo, mi ha un po' annoiata.
le storie di questi episodi sono un po' troppo filler, più del solito, la trama principale è completamente bloccata qui e anche i personaggi secondari a cui sono più affezionata (taki e tanuma, ma anche reiko, anche se si tratta di flashback) sono stati messi da parte.
la prima storia è quella più carina, anche se un po' sottotono rispetto al solito. come già successo, natsume si ritrova invischiato in una storia d'amore tra uno yokai e un'umana, che in questo caso però sono molto più tonti di quanto si potrebbe credere.
è un episodio meno malinconico e più scanzonato di quelli che di solito natsume si trova a vivere, carino e piacevole, ma nulla di troppo memorabile.
la seconda è una storia dai toni decisamente più leggeri, in cui natsume, per seguire nyanko-sensei, si ritrova, suo malgrado, a partecipare a una strana festa tra yokai. un intermezzo divertente e piacevole, ma anche qui, nulla di fondamentale, anche se fa piacere rivedere alcuni yokai che non apparivano da un po'.
l'ultimo episodio riguarda invece natori, il suo passato e il momento in cui ha deciso di diventare un esorcista. da giovane è decisamente meno sicuro di sé di quanto non lo sia adesso che ha incontrato natsume. fin da quel periodo i contrasti tra lui e matoba sono più che evidenti, e buona parte della storia si basa proprio su questo e sui diversi modi di intendere il ruolo degli esorcisti. l'idea era buona, ma la storia è un po' troppo lenta e... beh, devo ammettere che mi ha un po' annoiata. spero di rifarmi con il prossimo volume, anche se ci sarà parecchio da aspettare.
avevamo lasciato michiko davanti a una nuova speranza per il suo futuro: un lavoro, un alloggio e sopratutto la rottura con un non-fidanzato che si approfittava della sua ingenuità per spillarle soldi.
certo, per avere tutto questo deve sopportare il suo ex capo, kurosawa, e la cosa non le va poi più di tanto giù, nonostante lui le abbia praticamente salvato la vita (e la dignità).
man mano che passano i giorni, michiko inizia sempre più a smaltire l'astio che prova per kurosawa, e comincia a prestare attenzione ai lati del suo carattere a cui prima non badava.
complice una chiacchierata con la ex di kurosawa e un cuscino a forma di bistecca, il patatrac è servito! michiko, che nonostante abbia ormai trentanni e sia completamente inesperta in faccende amorose, si è presa una cotta per kurosawa, il suo ex capo e il suo attuale datore di lavoro.
la situazione è già parecchio imbarazzante, ma se ci si aggiunge che a quanto pare kurosawa è a sua volta innamorato di una donna che michiko non conosce, e che si ritrova ancora una volta a intervenire a favore di michiko, per insegnarle a non farsi mettere i piedi in testa al nuovo posto di lavoro che ha trovato... insomma, l'unica cosa che potrebbe salvare un po' la faccia di michiko sarebbe scavarsi una buca e sparire sottoterra. oppure continuare a tenere segreti i suoi sentimenti.
ce la farà? non ne sono sicura, ma ho assolutamente bisogno del terzo numero!
e per concludere, due parole sul diciasettesimo volume di natsume degli spiriti, il primo, fino ad adesso, che, devo ammetterlo, mi ha un po' annoiata.
le storie di questi episodi sono un po' troppo filler, più del solito, la trama principale è completamente bloccata qui e anche i personaggi secondari a cui sono più affezionata (taki e tanuma, ma anche reiko, anche se si tratta di flashback) sono stati messi da parte.
la prima storia è quella più carina, anche se un po' sottotono rispetto al solito. come già successo, natsume si ritrova invischiato in una storia d'amore tra uno yokai e un'umana, che in questo caso però sono molto più tonti di quanto si potrebbe credere.
è un episodio meno malinconico e più scanzonato di quelli che di solito natsume si trova a vivere, carino e piacevole, ma nulla di troppo memorabile.
la seconda è una storia dai toni decisamente più leggeri, in cui natsume, per seguire nyanko-sensei, si ritrova, suo malgrado, a partecipare a una strana festa tra yokai. un intermezzo divertente e piacevole, ma anche qui, nulla di fondamentale, anche se fa piacere rivedere alcuni yokai che non apparivano da un po'.
l'ultimo episodio riguarda invece natori, il suo passato e il momento in cui ha deciso di diventare un esorcista. da giovane è decisamente meno sicuro di sé di quanto non lo sia adesso che ha incontrato natsume. fin da quel periodo i contrasti tra lui e matoba sono più che evidenti, e buona parte della storia si basa proprio su questo e sui diversi modi di intendere il ruolo degli esorcisti. l'idea era buona, ma la storia è un po' troppo lenta e... beh, devo ammettere che mi ha un po' annoiata. spero di rifarmi con il prossimo volume, anche se ci sarà parecchio da aspettare.
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