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giovedì 15 dicembre 2016

antithesis

il panorama delle autoproduzioni italiane continua sempre di più a stupirmi, è una di quelle cose che più ne leggo e più ne voglio. trovo titoli fatti con passione, impegno e tantissimo talento, albi realizzati con una cura che non ha proprio nulla da invidiare ai lavori delle case editrici "canoniche".
antithesis entra a pieno titolo nella lista delle autoproduzioni che a me piacciono un sacco, c'è entrato senza darmi neanche il tempo di finire di leggere il primo volume.


in un mondo non troppo diverso dal nostro, una sorta di terra alternativa, la civiltà si è evoluta seguendo due strade parallele e inconciliabili: da un lato, nel continente di qayin, il progresso tecnologico e sopratutto medico ha permesso alla gente di non avere più bisogni, di non sentire più il dolore, di non soffrire più per le malattie né per la fame. in questa realtà quasi perfetta, non esiste più la natura: ma non soltanto sono spariti gli alberi, le piante e buona parte degli animali, anche la naturalità dell'uomo sembra essere scomparsa. gli uomini vivono tantissimo, la morte è un problema quasi del tutto risolto, ma sembrerebbe che far nascere bambini sia diventato impossibile. a qayin si vive quasi per sempre, anche se vivere sembra un termine un po' fuori luogo.
ben protetti nelle loro recinzioni di metallo e cemento, gli abitanti di qayin non si curano minimamente di hevel, l'altro continente, lì dove gli esseri umani hanno seguito una linea evolutiva completamente diversa, estremizzando il concetto di in natura sopravvive il più forte, selezionandosi spontaneamente tra i migliori e via via dando vita a una stirpe di esseri fortissimi che si ammalano di rado, ma che non hanno alcuna conoscenza medica o tecnologica.
gli abitanti di hevel detestano qayin, e danno ai suoi abitanti la colpa dello stato di quasi distruzione in cui versa il pianeta.

i due popoli si direbbero assolutamente inconciliabili e in effetti i contatti sono praticamente nulli... ma davvero hevel e qayin non possono convivere serenamente e magari imparare qualcosa gli uni dagli altri?

quando gwen, una degli abitanti di hevel, si ritrova in missione a qayin per salvare i pochi animali rimasti in quel continente senza vita e si scontra con xavier, un criminale di qayin, l'implausibile prende forma e hevel e qayin finalmente si incontrano, si scontrano e si ritrovano inevitabilmente messi in discussione nei loro principi fondamentali.


la trama di antithesis segue le avventure di gwen e della sua squadra, impegnati nella missione di salvataggio degli animali di qayin, aiutati da xavier, ormai loro prigioniero, che usano come guida per potersi muovere più agevolmente tra le diavolerie artificiali di quella parte di mondo a loro così estranea.
da un lato, gli heveliani commiserano xavier per la sua debolezza e la sua dipendenza dalle medicine di qayin, dall'altro lato, xavier considera gwen e la sua stata degli ingenui un po' primitivi.
dovrebbero già essersi accorti che l'unione fa la forza, ma i vecchi dissidi sembrano troppo ardui da superare... aspettiamo il prossimo volume per vedere cosa succederà!

jessica marino ha creato un mondo distopico che rappresenta al meglio le conseguenze catastrofiche della mancanza di equilibrio tra progresso e natura, e sopratutto tra chi è per il progresso sfrenato e chi per il ritorno alla natura selvaggia e impietosa: un modo per dirci che è proprio vero che in medio virtus stat, e ha saputo dar vita a personaggi psicologicamente ben delineati fin da subito.
dell'universo di antithesis e dei suoi personaggi c'è ancora moltissimo da scoprire, e io vi consiglio caldamente di recuperare questi primi due volumi e di continuare a seguire le avventure di gwen e xavier!



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