venerdì 18 novembre 2016

favole nere - dylan dog color fest 19

che io non sia un'appassionata di horror e affini lo sapete già, quindi penso possa stupirvi il fatto che ho letto dylan dog dopo qualcosa come diciasette e forse più anni che non ne toccavo un volume.
francamente, la cosa ha stupito parecchio anche me.
il mio rapporto con l'indagatore dell'incubo è stato condizionato dal fatto che, nonostante trovi incredibilmente affascinante dylan, aver letto i primi fumetti quando ero alle medie, ed ero decisamente più impressionabile di adesso (e anche ora continuo a tirarmi la coperta sugli occhi quando guardo un film e la musica inizia a farsi inquietante), mi ha turbato così tanto che per una storia riuscii addirittura a farmi venire la febbre per la paura.
credo che quello non era il momento giusto, ma in ogni caso, ogni volta che mi ritrovo qualche volume sotto mano, mi torna l'ansia di allora.


questa paranoia assurda sono riuscita a superarla solo grazie all'ultimo volume di dylan dog color fest (il diciannovesimo), favole nere, che, dal momento in cui ho visto la copertina - disegnata dalla bravissima jessica cioffi, in arte loputyn - e ho letto i nomi degli autori delle storie, mi ha fatto dire ok, clacca, questo è il momento per fare pace con il povero dylan e leggere qualcosa di veramente interessante.

non mi importa più di tanto riportare qui le critiche pesantissime e vergognose che sono state fatte su internet, d'altro canto si sa bene che tipo di persone sono quelle che si permettono certe cafonate davanti allo schermo di un computer, più che altro mi va di spendere qualche complimento per la bonelli che ha realizzato un volumetto totalmente nuovo e diverso, davvero sperimentale, di uno dei personaggi storici della sua scuderia, affidando dylan a degli autori tanto bravi quanto estranei allo stile bonelliano classico.
il risultato è, a mio modestissimo avviso, uno degli esperimenti meglio riusciti a cui si poteva dar vita, sia dal punto di vista commerciale, perché sono sicura di non essere l'unica non lettrice di dylan dog ad aver comprato questo volume per la presenza di autori che apprezzo moltissimo (cosa che vale anche al contrario, dando modo ai lettori bonelliani di conoscere autori a loro magari meno familiari), sia, sopratutto, dal punto di vista artistico: nonostante non si tratti di autori che solitamente scrivono e disegnano storie di d.d., sono riusciti a interpretare benissimo il personaggio e le atmosfere da incubo tipiche della serie.

la ragazza che moriva ogni notte - uzzeo / pagliaro

la prima storia, la ragazza che moriva ogni notte, scritta da mario uzzeo e disegnata da alberto pagliaro (lo ammetto fin da subito, non li conoscevo ancora e me ne pento assai) ci catapulta in un mondo che sembrerebbe onirico, come un'immagine vista attraverso dei vetri deformanti e colorati, a cercare di risolvere il mistero di kora, una ragazza che - come suggerisce il titolo - ogni notte muore. ma non nei suoi sogni, muore realmente, per poi ritrovarsi viva la mattina seguente. chi meglio di dylan dog può risolvere un caso simile?
il finale è stato a stramegasorpresissima, quindi non vi anticipo niente.
i disegni, come dicevo, sembrano da visione allucinata, pieni di  dettagli, linee tortuose e colori vivacissimi, e riescono a smorzare i toni cupi della vicenda per sottolinearne l'aspetto più surreale.

la regina di polvere e di stracci - rossi edrighi / mazzanti

il secondo racconto è quasi un intermezzo poetico, la meno cupa delle tre storie, scritta da federico rossi edrighi (autore de la principessa spaventapasseri) e disegnata da isabella mazzanti (che in francia ha pubblicato per métamorphose la versione illustrata del classico della letteratura vampirica carmilla). la regina di polvere e di stracci è una vera e propria favola, la storia fantastica di una regina che cerca di salvare la sua corte e i suoi sudditi da soldati senza pietà.
ma quando è una ragazza dai vestiti laceri e l'aspetto di una senzatetto a dichiararsi una regina, anche all'uomo più abituato all'assurdo, come dylan dog, può capitare di non riuscire a credere alle sue parole, e di non riuscire a vedere quello che lei vuole in realtà mostrargli.
il regno di maeve, questo è il nome della ragazza, è quel tipo di realtà che esiste solo se il tuo cuore è disposto a guardare le cose nel modo giusto, una realtà colorata e piena di gioia e di vita, nascosta nel grigiore dell'indifferenza. chiunque siano davvero questi ufficiali nominati da albione per riportare l'ordine ed eseguire gli ordini, quello che vogliono è distruggere il palazzo dove si trova la corte di mauve, e non ci sarà nessuna supplica o minaccia in grado di far cambiare loro idea. la rigida, fredda, autoritaria imposizione delle regole contrapposta a un mondo fragile, delicato, forse pericoloso, ma ricco di bellezza.
questa storia, proprio come le vecchie favole, nel momento stesso in cui si finisce di leggerla, si svela per quello che realmente è: una metafora, forse amara, del mondo in cui viviamo. ma come ogni favola, lascia la speranza di un cambiamento ancora possibile.

il tuo amore, il mio odio - pellizzon

il tuo amore, il mio odio, la terza e ultima storia, è scritta e disegnata da nicolò pellizzon, un artista del quale non ero ancora riuscita a leggere nulla ma di cui vorrei recuperare tutto il recuperabile. mi piace moltissimo il suo stile, che si sposa alla perfezione con le atmosfere cupe e orrorifiche delle storie di dylan dog.
dylan dog si ritrova a indagare sui suicidi di alcune studentesse di una scuola femminile privata, causate, così almeno dicono le studentesse da qualcosa che si trova nella scuola. convinto inizialmente che si tratti solo di suggestione collettiva, dylan si lascerà convincere da adrianne ashworth, una delle studentesse, della reale esistenza di duane, il signore dei vermi, colui che convince le ragazze a suicidarsi. adrianne ha indagato già sulla storia di duane, scoprendo che era il marito della vecchia direttrice della scuola, camille harlow, e che la storia tra i due, ormai entrambi defunti, abbia lasciato sulla scuola e sulle studentesse una sorta di maleficio.
i primi tentativi di spezzare questa maledizione non sembrano però funzionare, e adrianne è sempre più affascinata e turbata dai diari colmi di dolore di camille.
anche qui, non voglio spoilerare oltre, perché la trama è abbastanza intricata da creare un'atmosfera irreale e morbosamente affascinante, che merita di essere seguita senza rovinare nessuna sorpresa.

volume consigliatissimo a tutti, anche a chi di solito non legge dylan dog. personalmente, la mancanza di spatterosità varie e altri elementi ansiogeni ha contribuito a farmelo piacere, ma in ogni caso, che amiate o meno l'horror, credo che valga la pena recuperare questo numero.

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