lunedì 28 novembre 2016

commenti randomici a letture randomiche (24)

e dunque, eccoci qui con il solito post randomico, per cercare di smaltire un po' più in fretta l'enorme pila di cose di cui voglio parlarvi.
i tre titoli qui sono tra quelli che al momento mi hanno meno convinta, tutti per motivi diversi. non che sia roba che non meriti di essere letta, eh, però forse sarà che mi sono abituata male vista la qualità altissima delle ultime cose che mi sono passate sotto gli occhi, ma per questi qui non me la sento proprio di gridare al miracolo...

iniziamo con pil di mari yamazaki. in realtà l'ho letto secoli fa, ma ho rimandato e rimandato la recensione perché forse mi aspettavo qualcosa di più, ma in ogni caso è stata una lettura un po'... niente di che.
pil racconta la storia di nanami, una ragazza che vive con il nonno, lei è molto responsabile e preoccupata per la situazione economica della famiglia, il nonno invece non perde occasione di scialacquare soldi appena può (a me sta molto più simpatico il nonno, eh), e inevitabilmente tra i due, che pure si vogliono bene, ci sono spesso momenti di tensione.
la vita va avanti tra i primi lavoretti di nanami, le sue prime cotte e relative delusioni e i suoi primi moti di ribellione, che la portano, ad esempio, a rasarsi i capelli a zero, e tra i disastri economici del nonno, troppo buono per non rendersi conto, ad esempio, di quando qualcuno vuole approfittare della sua generosità.
è uno slice of life molto carino, un po' autobiografico e molto adolescenziale, e una lettura la consiglierei a tutti se non si trattasse di un volume da sedici ingiustificatissimi euro. sì, certo, l'edizione è bella e molto curata, grande formato eccetera. ma questo tipo di edizione, per un fumetto del genere, che non eccelle nemmeno a livello grafico, è assolutamente sprecata. insomma, fosse stato stampato in formato da edicola per cinque euro vi avrei consigliato di recuperarlo assolutamente, al massimo scroccatelo o cercatelo usato se proprio ci tenete a leggerlo, ma di certo non è un capolavoro imperdibile.
peccato però, mi aspettavo molto di più da questa storia e sopratutto da un'autrice di cui ho sempre letto un sacco di apprezzamenti.

seconda piccola delusione è stata sentinelle d'inverno, di brian k. vaughan e steve skroce. anche qui però do la colpa alle mie aspettative, perché, considerando il genere, il fumetto è esattamente quello che dovrebbe essere. il problema è che quando si parla di distopia, sono sempre più interessata a conoscere e capire la psicologia dei personaggi che vivono in quella particolare situazione, che non all'azione nuda e cruda.
sentinelle d'inverno mi ha ricordato uno di quei film d'azione americani in cui ci sono un sacco di effetti speciali, esplosioni, eroi forti e coraggiosi e storie familiari tragiche. visto così, funziona benissimo, ma se vi aspettate qualcosa in più non la troverete.
circa cent'anni avanti nel futuro, il canada è stato invaso dagli stati uniti d'america. la popolazione è stata brutalmente decimata, i prigionieri sono chiusi in dei campi e l'odio tra le due nazioni è, necessariamente, fortissimo.
attraverso la storia di amber possiamo farci un'idea sulla situazione politica e sociale del nord america: dal primo attacco nel canada, in cui i genitori di amber perdono la vita davanti agli occhi sconvolti della bambina e di suo fratello maggiore, andando avanti nel tempo: la paura di essere catturati perché canadesi, le fughe, la necessità di vivere nascosti e sopratutto l'importanza delle risorse idriche - il vero motivo della guerra - e le inevitabili squadre ribelli, un po' arrangiate, molto motivate e determinate a compiere qualsiasi atto possa rallentare l'avanzata nemica.
amber si ritrova a fare amicizia proprio con una di queste squadre e da questo momento in poi, la narrazione accelera brutalmente: da un lato gli scontri tra ribelli canadesi e soldati americani, dall'altro la brutalità tecnologicamente raffinatissima degli interrogatori ai danni dei prigionieri ribelli. il tutto accompagnato da alcuni flashback che raccontano la storia di amber e di suo fratello, tutto quello che ha spinto una bambina a crescere come una spietata combattente.
la storia è avvincente, per quanto sia un po' prevedibile il finale, ma ho sentito parecchio la mancanza di un vero approfondimento sulle storie dei personaggi, principali e secondari, costretti a narrare la loro vita in poche frasi, condensando intere esistenze in sentenze un po' troppo costruite.
plausibilmente, con qualche pagina in più e con un ritmo meno serrato, mi sarebbe piaciuto di più, ma credo proprio che per gli amanti dell'azione nuda e pura - con tanto di crani che esplodono, robottoni e armi laser - questo sia un titolo imperdibile.

quello che forse mi ha fatto rosicare di più è stato grimorio.
spiego subito il motivo, perché vorrei evitare fraintendimenti: il volume è graficamente a dir poco eccellente. assolutamente bellissimo, curatissimo, una sorpresa pagina dopo pagina.
gli artisti che hanno lavorato alla realizzazione di questo progetto hanno un talento incredibile, sono talmente bravi che è praticamente impossibile esprimere una qualche preferenza tra uno e l'altro, quindi il problema non è assolutamente relativo all'aspetto puramente artistico del volume, quanto della sua struttura e dell'editing della sceneggiatura di alcune storie, in cui si sente particolarmente la mancanza dell'intervento di qualcuno di maggiore esperienza.
in primo luogo, manca un po' di ordine nella sequenza delle storie. spesso si perde un momento di troppo a capire che si è passati da una all'altra, ed è difficile capire chi ha scritto cosa. sarebbero bastate delle pagine iniziali con titolo e crediti per risolvere il problema, per quanto questo avesse potuto portare a un aumento del numero delle pagine e di conseguenza a un amento del prezzo, cosa che, almeno personalmente, mi sarebbe importata abbastanza poco.
sulla questione delle sceneggiature, in effetti alcune storie, e parlo sempre a titolo personale, sono risultate un po' debolucce in quanto a trama, sia per i finali spesso troppo aperti, sia per l'effettiva narrazione degli eventi, che in alcuni casi è un po' oscura e fraintendibile.
quello che insomma mi ha fatto rosicare è stato quel tot in meno, dovuto alla mancata esperienza editoriale probabilmente, che ha fatto perdere a grimorio la possibilità di essere un capolavoro e l'ha costretto ad accontentarsi del titolo di buon volume.
in ogni caso, considerando che si tratta della prima volta, siamo molto vicini alla possibilità di dar vita a qualcosa di veramente memorabile, e sono sicura che le curatrici del volume abbiano già fatto tesoro di queste piccole mancanze e sapranno in seguito regalarci qualcosa di veramente superlativo.

6 commenti:

  1. Sentinelle d'inverno l'ho comprato anche io, ma ancora non l'ho letto! Comunque è periodo di delusioni mi sa, io ho appena letto The fiction e ci sono rimasta troppo male D:

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    1. non lo conosco quello! cos'è?
      comunque nessuno di questi tre è proprio una delusione-delusione, però mi fanno dire tutti e tre però...
      comunque leggilo senza preconcetti, magari è solo una mia impressione e poi a te piace un sacco ^_^

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    2. The fiction è uscito da poco per Tunuè, di Pires e Rubin :) i disegni sono super bellissimi, il resto un po' meno!

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    3. uhm, allora mi sa che passo su questo!

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    4. comunque l'ho letto Sentinelle d'inverno e hai ragione, manca un po' di approfondimento!

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    5. sì, è più focalizzato sull'azione che altro. il che non è necessariamente un male, però ammetto di preferire un altro genere di storie ^_^

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