rufolo

nei sogni non esiste lo spazio o il tempo, non esiste la logica, non esistono regole.

rufolo è così, come quei sogni che ti lasciano un po' turbato per non sai neanche bene cosa, pagine bianche popolate di creature assurde per le quali non esistono leggi, fisiche o morali; situazioni nonsense per le quali non vale nessun concatenarsi di causa-effetto: ci si può liquefare e continuare a essere vivi, si può camminare a testa in giù senza cadere, si può immaginare un cappello e farlo apparire sulla propria testa.

quello che rende rufolo incredibilmente sconcertante è il dualismo tra la tenerezza plasticosa e ingenua dei personaggi, che ricordano gli assurdi giocattoli degli anni '80, e certe situazioni che sono quasi grottesche, a pensarci poi bene diventano praticamente horror (non voglio fare spoiler, dico solo il bruco e la mela. poi mi darete ragione).

fabio tonetto è affermatissimo come animatore, e in effetti i personaggi di rufolo potrebbero tranquillamente far parte di quei libretti che se li sfogli velocemente sembra di vedere i disegni animarsi: nonostante somiglino a inquietanti giocattoli di gomma, i personaggi hanno un'espressività pazzesca, spesso usata per aumentare il senso di straniamento durante la lettura.

le situazioni - di episodi o storie non credo si possa parlare - raccolte in questo volumetto hanno però il semplice difetto di essere troppo poche, di lasciare nel lettore la voglia di continuare a indagare in questo mondo pazzo, un po' creepy, vuoto eppure incredibilmente movimentato.

rufolo si presta benissimo a diventare una serie, un po' come macanudo, non per forza con una trama ben precisa e definita, ma come una serie di momenti che partecipano a delineare i personaggi, per quanto fuori dalle regole questi siano.

incrociamo le dita e speriamo bene!

rufolo è stato presentato in anteprima al treviso comic book festival, e sarà disponibile in libreria dal 27 ottobre, pronto ad accogliervi in un trip allucinatorio e, a suo modo, tenerissimo.