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venerdì 21 ottobre 2016

book bloggers blabbering | intervista a nereia di librangolo acuto

e finalmente è il mio turno di presentarvi il nuovo progettino che abbiamo creato, io e un sacco di bella gente, che vi terrà compagnia fino al 16 dicembre! cos'è? 11 blogger si raccontano. ogni settimana una di loro verrà intervistata da un'altra blogger e ospitata sulla sua pagina. 11 settimane per scoprire qualcosa di più sui bookblog e soprattutto sulle loro creatrici!
già claudia de il giro del mondo attraverso i libri e carla di una banda di cefali hanno pubblicato le loro interviste, a fine post trovate il calendario completo di tutte quelle che seguiranno! mi raccomando, continuate a leggere tutte le tappe fino alla fine!


oggi su claccalegge ho il piacere di ospitare nereia di librangolo acuto, un blog che mi piace tantissimo, pieno zeppo di belle cose. nereia è anche l'autrice di una delle mie rubriche preferite in assoluto, quella che mi rallegra il lunedì mattina con quella che ho affettuosamente ribattezzato la rubrica delle copertine dimmerda . lo so, sono scurrile, perdonami nereia. ma tanto poi ne parleremo meglio!
questo progettino è nato per caso, da una delle mie idee che però, per una volta, invece di perdersi nel caos della mia testa stupida, ha trovato sostegno da dieci colleghe bravissime. chissà cosa combineremo dopo le interviste...
intanto vi lascio in compagnia di nereia!

ciao nereia e benvenuta su claccalegge!
Ma ciao bellezza! :D
com'è iniziata la tua avventura da lettrice?
Forse dovrei ringraziare mia sorella, che ha sempre letto in vita sua, e l’imitazione. vedendo lei leggere, ho un po’ fatto lo stesso. Avevo 6 anni, più o meno, quando ho letto il mio primo libro. Quell’estate, come tutte le estati fino ai 13 anni circa, la passavamo in campagna. Mia sorella aveva bisogno che mio padre la accompagnasse in biblioteca e lui decise di portare anche me. Fu la prima volta che presi in prestito un libro in biblioteca: si trattava di una copia, dalla copertina arancione, de la carica dei 101. Il libro vero però, non quello della disney. da quel giorno, anche se con tantissimi alti e bassi – e uno di questi bassi lo sto vivendo proprio adesso – non ho mai smesso.
com'è nata l'idea di aprire un blog e condividere le tue letture con un pubblico?
Quando ho pensato di aprirne uno, in realtà, seguivo già altri blog. Sapevo che sarei stata una goccia in mezzo al mare, che non avrei apportato niente di nuovo al panorama letterario. Insomma, i blogger che hanno un certo seguito ci sono adesso, come c’erano anche allora – so’ gli stessi, sempre loro – e io sapevo che non avrei di certo sfondato. Non che sia per mancanza di contenuti o poca fantasia, piuttosto perché non leggo sempre e solo la stessa roba, quindi non ho un vero e proprio target di riferimento. Questo mi penalizza, in merito alle visualizzazioni, ma in realtà non mi importa molto. Chiaro, fa piacere che qualcuno ti legga, e fa piacere soprattutto quando vivi un momento un po’ pesante. Ed è anche vero che io non credo per niente al “scrivo per me stessa”. No, non scrivo sul blog per me stessa; quello che scrivo per me stessa è altro, e non è pubblico. Diciamo piuttosto che ho deciso di aprire un blog perché mi piace scrivere e perché trovo che sia un ottimo modo per tenermi in allenamento (mi piacerebbe scrivere per lavoro e, fino a ora, l’ho sempre fatto), per incontrare persone, per conoscere libri e parlare di letture. L’argomento si è scelto un po’ da solo, mi reputo una persona troppo mediocre per poter scrivere racconti e ho una vita troppo poco interessante per parlare di questa. Quindi: racconti no, vita privata nemmeno, che resta che mi rappresenta molto e di cui posso ciarlare fino alla nausea? I libri!
qual è il tuo libro del cuore e perché ce lo consiglieresti?
Per chi mi conosce è una domanda un po’ inutile. Nel senso, lo sanno pure i muri che la risposta è Jane Eyre. Jane Eyre mi piace, mi è sempre piaciuto, è un libro che adoro follemente – possiedo diverse copie in diverse lingue e ce l’ho persino tatuato sulla schiena – e lo amo perché è semplicemente la perfezione. Lo stile, l’intreccio narrativo, i personaggi, la forza incredibile di jane eyre, la sua passione per la vita e per l’amore. Semplicemente il romanzo perfetto.


dietro le quinte: come si svolge la giornata tipo di una bookblogger?
Oddio, come la giornata di tutti, credo. Solo che mentre una persona normale magari la sera guarda la partita di calcio, io scrivo un post sul blog. Poi adesso non lavoro nemmeno, per cui le mie giornate sono entusiasmanti e intense come le istruzioni dei detersivi per la lavatrice, per intenderci. Quando lavoravo, e facevo un lavoro vero e non come l’ultimo fatto che, vi prego, stendiamo un velo pietoso, scrivevo i post in pausa pranzo. Insomma, il tempo è denaro, quindi quello che puoi sacrificare lo sacrifichi o per leggere o per scrivere sul blog. La mia giornata tipo di adesso è davvero deprimente, ma te la descrivo comunque: mi alzo, latte e caffè, doccia, studio spagnolo, cazzeggio al pc, preparo il pranzo e pranzo, cazzeggio al pc, studio spagnolo, esco per fare la spesa o alle volte con un amico, preparo la cena, cazzeggio al pc, guardo una serie fino a notte fonda, dormo. Come vedi, non ci sono libri nella mia giornata tipo, non so perché. Sento che c’è qualcosa che non funziona bene in me, in questo periodo, ma devo ancora capire cos’è. Magari da domani troverò la voglia di inserire anche la lettura, tra un’attività terrificante e l’altra.  
un vantaggio e uno svantaggio di essere una bookblogger.
Il vantaggio è senza ombra di dubbio quello di poter parlare di libri con qualcuno, qualcuno che ti capisca veramente e non ti guardi come se sprecassi il tuo tempo. È non sentirsi dire “io non leggo mai niente”, “ma la smetti di leggere?”, “esci di più” o anche, molto di moda, “trovati un fidanzato”. Lo svantaggio non è davvero uno svantaggio, ma è quello di vivere alcune volte – e parlo di me, ovviamente – come se il blog fosse un’estensione di noi stessi e di pensare al blog come qualcosa da “dover fare”. Ultimamente mi capita spesso di pensare “domani devo scrivere il post”, e questo è sbagliato. Perché non è un dovere, nessuno mi obbliga. Ci sono però periodi in cui sì, lo vedo più come un dovere. Questo è uno svantaggio che, fortunatamente, dura poco.
se potessi vivere dentro un romanzo, in quale ti piacerebbe trovarti? e in che modo la tua presenza cambierebbe la storia?
Mi piacerebbe vivere dentro il signore degli anelli. E dentro tutta la saga di Harry Potter. mi piacerebbe essere uno hobbit, per festeggiare e vivere felice nella contea. mi piacerebbe essere un quadro in Harry Potter, per conoscere altri quadri, per cambiare ambiente quando il mio mi sta stretto e per poter, alle volte, assaggiare la burrobirra. Mi piacerebbe poter vivere un giorno in un libro fantastico, perché la realtà, spesso, non è così bella come vorremmo. E cosa mai di male potrebbe capitarmi a casa di Bilbo Baggins? Dovrei solo abituarmi all’idea di avere dei piedi orrendi ma, hey, in fondo tutti gli hobbit hanno piedi orrendi!Non cambierei alcuna storia però, non voglio essere un personaggio principale. Meglio stare sullo sfondo e godersi lo spettacolo di quello che accade intorno.
tu viaggi tanto, la domanda banale sarebbe chiederti quale tipo di libri ti piace portarti dietro durante i viaggi (che però mo che l'ho scritto sono curiosa di saperlo), invece volevo sapere se ti è mai capitato di assistere o trovarti in situazioni che vedresti bene dentro un libro, o che ti hanno ricordato di qualcosa che avevi già letto.
Viaggio tanto? Davvero? xD rispondo a entrambe le domande, così ti faccio felice. Banalmente, mi porto dietro il libro che sto leggendo e uno che vorrei leggere, dovessi fare un viaggio tranquillo e terminare il libro in lettura (non si sa mai, meglio essere previdenti). Per quanto riguarda la seconda domanda, invece… clacca, mia cara, in realtà alle volte penso sì di stare vivendo dentro un libro o un film. E mi sono sempre chiesta, in realtà, se le cose che mi succedono sia io a vederle come parti di libri – perché sono pazza – o se sia io a farle accadere proprio come accadrebbero in un libro. Tantissimi momenti che ho vissuto sembravano tratti da un libro; come quando, in compagnia di un ragazzo, abbiamo fatto passare 3 tram prima di prendere ognuno il nostro – in direzioni opposte – perché nessuno dei due aveva davvero voglia di tornare a casa, quella notte, e nessuno dei due riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi dell’altro. E il dialogo, sì, quello sì che sembrava scritto da David Nicholls. Andò più o meno così per circa mezz’ora: “il tram”, diceva uno dei due, “lo so”, rispondeva l’altro. Il tram si fermava, si aprivano le porte, ma nessuno dei due prendeva mai l’iniziativa di salutare l’altro. E il tram ripartiva, ma noi rimanevamo lì, immobili, senza mai smettere di guardarci. O anche quella volta che io e un mio amico abbiamo sentito in testa la stessa canzone nello stesso momento e lui mi ha invitata a ballare. Abbiamo ballato per la strada, in silenzio, con la musica solo nella nostra testa. È stato bello, eravamo soli eppure in mezzo a un mare di gente. Sì, ci sono tanti momenti della mia vita che, in effetti, vedrei molto bene in un libro. E questi momenti, oltre che riviverli sempre nella mia mente, fanno spesso parte di alcuni racconti. Quelli che però scrivo per me stessa. Alle volte, invece, succede che io mi senta in una puntata di Friends o di New Girl, dico davvero. Vivo tantissimi momenti WTF? e non riesco a spiegarmi il perché.

una cosa che mi piace un sacchissimo del tuo blog, è la rubrica photoshop non ti conosco, obbrobrio non ti temo, paint ti amo, in cui ogni settimana sputtani, con una classe incredibile e un umorismo stupendo, certi libri dalle copertine inguardabili e dalle trame diciamo… particolari. come ti è venuta in mente quest'idea geniale?
che poi, so che newton è il tuo bersaglio preferito del lunedì, ma qual è l'editore che invece ti piace di più per quello che riguarda la linea grafica delle copertine?
Moltissimi blog hanno una rubrica dedicata alle nuove uscite che interessano un sacco alla gente – anche a me, lo ammetto. Ho lavorato per un bel po’ di tempo in agenzie di comunicazione, dove lo sport preferito in pausa pranzo era prendere in giro i lavori in grafica fatti male. Era divertente, era il mio momento preferito della giornata. Si criticavano i lavori fatti da altre agenzie, i copy e i body copy scritti con gli alluci, i ritagli e gli appiccichi fatti da bendati e altre cose di questo tipo. Un giorno – e ricordo molto bene con chi ne parlai, anche se con questa persona ormai non ho più alcun tipo di rapporto – mi venne in mente di unire le due cose: i lavori fatti male e i libri. Questa persona era entusiasta, mi supportò nell’idea, mi disse che sì che poteva funzionare. E tadààà, ecco che nacque la rubrica più amata dal web (e con web intendo me stessa). Il titolo, invece, è un po’ un omaggio a una pagina facebook dedicata ad Alfio Marchini, e chi è di Roma sa perfettamente a cosa mi riferisco.Ci sono diversi editori di cui sono innamorata, uno fra tutti (e forse il mio preferito) è Marcos y Marcos. trovo le loro copertine semplicemente geniali: sono ben fatte, sono curate, sono colorate e, soprattutto, sono mi trasmettono allegria. Confesso che mi piacciono molto anche le copertine di Mattioli1885, Del Vecchio e Gorilla Sapiens.
quanto è importante per te la copertina in un libro? è una cosa che condiziona tanto le tue scelte quando compri qualche libro nuovo? cioè, se trovi un libro che ti sembra bellissimo però ha una copertina oscena e magari te lo vuoi leggere, che so, in metropolitana, che fai? sovracopertina di altro libro o e-reader?
Non lo nego, la copertina ha il suo peso. So perfettamente che l’abito non fa il monaco, ci mancherebbe, ma sono pur sempre una persona con la predisposizione al bello – o almeno all’armonia – molto sviluppata. Mi piacciono le cose ben fatte, mi piacciono i dettagli, le inquadrature giuste, una certa armonia nei colori. Ho però imparato a non giudicare un libro dalla copertina e a lasciarmi convincere piuttosto dalle prime righe. Certo è che se è proprio una copertina oscena e voglio leggerlo comunque passo al piano b: fodero il libro con la carta da regalo o utilizzo lo scaldalibro che ho comprato un paio d’anni fa a Torino. Insomma, vabbè che l’abito non fa il monaco, però manco deve farmi vomitare, ecco.
dato che attualmente ti trovi in spagna, come funziona lì la vita del lettore? si sente un esemplare più unico che raro come in italia? si ritrova in libreria tutti quei libri pieno di  bucce di limoni, foglie di té, spezie varie e disastri meravigliosi con filtri arcobaleno come da noi? vanno anche lì per la maggiore le grandi librerie di catena, in stile supermercato, oppure le piccole librerie indipendenti resistono senza tutti i drammi che vivono qui in italia?
Un po’ e un po’. Mi spiego meglio: in Spagna si legge di più che in Italia. non conosco la percentuale di lettori fissi, ma sono sicuramente più che in Italia. Qui, camminando, vedo un sacco di gente con un libro in mano, che legge su una panchina, in metro, in autobus, dovunque. Le librerie indipendenti soffrono un po’ anche qui, anche se gli spagnoli sono intelligenti e si sono specializzati. Cioè, le librerie piccole e indipendenti spesso vendono solo per generi: la libreria italiana, la libreria inglese, la libreria di viaggi, la libreria di fantasy e fantascienza, la libreria solo di saggi e libri storici – anche romanzi storici eh – e così via. E poi ci sono posti fantastici dove puoi trovare i libri a pochissimo o semplicemente facendo una donazione. Insomma, sebbene i libri nuovi qui costino più che in Italia, la gente legge comunque. Probabilmente perché abituati fin da bambini, non saprei. Quando mi sposo con uno spagnolo e ci preoccupiamo di frequentare gente che ha già figliato, domando e ti faccio sapere xD
cosa ti ha convinta a far parte di questo gruppo di blogger che intervistano blogger? e cosa ti piacerebbe fare, una volta finito questo primo progetto, con il gruppo book bloggers blabbering?
Le iniziative di gruppo mi piacciono sempre, soprattutto se si tratta di cose che altrove non ho ancora incontrato. Il mio sogno è quello di scrivere, un giorno, per una rivista online formata da un bel gruppo di persone. Non posso lanciarla io, una rivista online effettivamente riconosciuta come tale perché non sono giornalista, ma partecipare a eventi in gruppo mi dà già l’idea di farne parte.
Cosa mi piacerebbe fare, dici? Be’, mi piacerebbe lavorare insieme ad altri progetti, magari a rubriche dedicate a libri, autori o argomenti. Sarebbe bello poter far parte di una sorta di tavola rotonda, no?
beh sì, sarebbe bellissimo! e io non vedo l'ora!



ed ecco il calendario!
1 - venerdì 7 ottobre - claudia de il giro del mondo attraverso i libri intervista carla di una banda di cefali
2 - venerdì 14 ottobre - carla di una banda di cefali intervista clacca di a clacca piace leggere
3 - venerdì 21 ottobre - clacca di a clacca piace leggere intervista nereia di librangolo acuto
4 - giovedì 27 ottobre - simona di letture sconclusionate intervista daniela di appunti di una lettrice
5 - venerdì 4 novembre - manuela di impressions chosen from another time intervista erica di la leggivendola
6 - venerdì 11 novembre - daniela di appunti di una lettrice intervista diletta di paper moon
7 - venerdì 18 novembre - erica di la leggivendola intervista camilla di bibliomania
8 - venerdì 25 novembre - fabrizia di il mondo urla dietro la porta intervista claudia de il giro del mondo attraverso i libri
9 - venerdì 2 dicembre - nereia di librangolo acuto intervista manuela di impressions chosen from another time
10 - venerdì 9 dicembre - diletta di paper moon intervista fabrizia di il mondo urla dietro la porta
11 - venerdì 16 dicembre - camilla di bibliomania intervista simona di letture sconclusionate

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