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sabato 2 luglio 2016

l'interpretazione dei sogni di freud astaire

l'interpretazione dei sogni di freud astaire è un libro che trae in inganno a partire dal titolo, dal primo momento in cui lo vedi. sta lì, tutto carino con la sua copertina rosa, come un demonio travestito da carlino: tu ti impucciosisci, avvicini una mano per fargli una carezzina e quello ti strappa via tutto il braccio. e anche un pezzetto di stomaco, te lo sfila via non si capisce bene come.
a dirla tutta, ne l'interpretazione dei sogni di freud astaire non ci sono sogni da interpretare. e non ci sono neanche freud e fred astaire.
ci sono però dei racconti surreali che hanno come principale scopo quello di lasciarti stordito, confuso, anche turbato e - perché non dire tutta la verità? - anche infastidito.
però, quando un libro ti avvisa prima, non è che puoi rimproverarglielo. e poi diciamo che un libro che scorre via, così, senza lasciarti nemmeno un pruritino addosso... che noia.


angelo zabaglio, che è anche andrea coffami, si diverte come un matto a creare situazioni esilaranti al limite dell'illegale, se ne strafrega del politically correct, spiattella chili di vernice nera sul suo senso dell'umorismo e non si censura nemmeno per un istante.
superati stordimento, confusione e turbamento, tu che leggi questo libro cominci a divertirti insieme a chi lo scrive, e vadano pure a fanculo tutti i perbenismi possibili e immaginabili.

che poi, vero è che freud astaire non c'è, e se ci fosse non starebbe interpretando nessun sogno (e non ballerebbe neanche), ma andrea coffami, che è anche angelo zabaglio, c'è eccome, e i suoi racconti possiamo vederli come sogni un po' allucinati che interpretano le nostre zone d'ombra, quelle reali, quelle che possiamo accettare solo se scritte su un giornale per parlarne poi scandalizzati e con la mano davanti alla bocca, quello che celiamo così a fondo da non farlo emergere nemmeno in un sogno.

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