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martedì 9 febbraio 2016

la fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte

ammetto fin da subito che la prima cosa che mi ha fatto avvicinare al libro è stata la copertina. so benissimo che, da lettrice consumata, le copertine sono spesso e volentieri specchietti per le allodole, ti attirano, ti seducono e poi puntualmente ti costringono ad abbandonare il libro perché ti aspettavi qualcosa di meglio.
però qui c'era un gatto. un gatto su un vecchietto.
e io sono fin troppo cuoricino di panna quando si parla di vecchietti e gatti. non vi dico se poi accanto al vecchietto e al gatto c'è un adesivo con la scritta -25%.


la fantastica storia dell'ottantunenne investito dal camioncino del latte, ovviamente, non ha proprio niente di fantastico. ed è fantastica per questo. no, non sto facendo giochini di parole da due soldi, giuro che è davvero così. ora vi spiego per benino.

il signor frank derrick, la mattina del suo ottantunesimo compleanno, viene investito dal camioncino del lattaio, un catorcio che grazie a dio non superava i dieci chilometri orari, e del quale comunque il conducente riesce a perderne il controllo.
uno quando compie ottantun'anni si aspetta regali strambi, certo, ma di certo non un camioncino addosso. e invece. ma, è il pensiero quello che conta, basta prenderla con filosofia.
dopo qualche giorno in ospedale, e un insopportabile questionario per verificare le sue condizioni mentali, frank può tornare a casa. come il dovere gli impone, declina la proposta della figlia, che dall'inghilterra si è trasferita in america e vive lì da tempo, di andare da lui a dargli assistenza fin che non toglierà tutte le ingessature, ma non riesce a impedirle di assumere un'infermiera a domicilio che l'assisterà per i prossimi tre mesi, un'ora a settimana.
convinto di dover affrontare un'antipatica despotica brutta e insopportabile infermierona che gli scombussoli la vita e lo tratti come un vecchio demente, frank cerca di dare il peggio di sé durante la prima visita di kelly, la sua infermiera.
ma qualcosa non va secondo i suoi piani - le cose non vanno mai come ce le aspettiamo, frank, dovresti saperlo bene alla tua veneranda età - e scoprirà che in realtà kelly è un'adorabile, gentile e premurosa bella ragazza. certo che frank non se ne innamora, ma per un vecchio che vive solo, che divide le sue giornate tra la tv e le spese inutili al negozio dell'usato, senza più moglie, con una figlia in un altro continente, un amico affetto da sclerosi che vive in una casa di cura, e la sola compagnia del suo gatto bibì - non particolarmente sensibile ai suoi problemi oltretutto - kelly diventa la cosa migliore che potesse accadergli.
la presenza della ragazza lo aiuta a recuperare i suoi ricordi, di sheila, la moglie defunta da tempo, di sua figlia beth quando era bambina, e i suoi sogni, quello ad esempio, di costruire un cinema nel capanno in giardino, abbandonato proprio quando si era ritrovato senza più nessuno accanto.

j.b. morrison dipinge un personaggio tanto realisticamente banale quanto indimenticabile: frank è appassionato di cinema, riceve migliaia di depliant sul controllo della demenza senile, sui montascale per disabili, sui bambini del terzo mondo e i cagnolini abbandonati. ha un rapporto con i soldi che oscilla tra l'idilliaco e il terrificante, ovvero: non riesce per nulla a gestirli e li sperpera senza farci troppo caso in soprammobili inutili - tutti comprati al negozietto dell'usato - e cibo in scatola o altre schifezze.
frank è un vecchietto come tanti, senza nulla di speciale a parte un inconsapevole senso dell'umorismo grazie al quale riesce ad andare avanti in una vita piena di nulla. forse è un po' rimbambito, forse ha trovato il segreto della felicità. di certo, grazie alla penna che lo racconta, la sua esistenza ordinaria, costellata di sporadiche follie dal sapore infantile, diventa davvero fantastica.
la sua storia così simile a tante altre, così comune, banale, si trasforma in un monito forse abusato, di sicuro mai ascoltato abbastanza: ogni vita, ogni storia è straordinaria fantastica. basta solo guardare le cose nel modo giusto e non abbattersi mai.

magari la fantastica storia eccetera non sarà il libro più bello che leggerete nella vostra vita, anzi non lo sarà di certo, ma io credo che una lettura la meriti. ed esiste anche un seguito della storia - un ottantaduenne, un gatto e una fantastica vacanza - per cui non preoccupatevi troppo se vi affezionate ai personaggi del romanzo!

4 commenti:

  1. A volte le storie più semplici sono quelle che "arrivano" di più :)
    Ma per caso c'entra qualcosa con il film "il novantenne che saltò dalla finestra e scomparve"? E' un film di cui ho visto i primi minuti per caso ma lo stile mi sembra più o meno quello...magari è solo una coincidenza però ^^

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    1. dunque, quello che dici tu in effetti è anche un libro, ma non l'ho mai letto. e il titolo è uguale uguale a quello del film (che non ho mai visto. sono una brutta persona, lo so). inutile dire che vorrei leggerlo (e vedere il film) prima o poi!

      di questo romanzo che io sappia non ci sono film, c'è solo il seguito (che voglio leggere assolutamente!)

      scusa tutte queste parentesi @_@"

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    2. Figurati! ;)
      In realtà il film non l'ho visto tutto per intero neanche io, però questo romanzo mi ha fatto suonare un campanello xD se ti piacciono questo tipo di storie magari potrebbe piacerti! :)

      Figurati, anche io ne uso un sacco xD

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    3. beh, visto che per ora la vedo difficile riuscire a trovare il libro, proverò a cercare il film! in effetti adoro le storie di vecchietti! sarà perché sono vecchietta dentro?

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