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domenica 30 agosto 2015

il porto proibito

recensire un bel fumetto non è mai una cosa facile. perché si rischia di essere banali, o di dire troppo, o troppo poco. recensire un capolavoro assoluto come il porto proibito per me è motivo di panico da mesi. come posso riuscire a rendere la meraviglia che ho provato pagina dopo pagina, come faccio a riassumere tutte le emozioni provate durante la lettura?
non ci riuscirò. e non lo dico per modestia, finta o meno che sia, ma perché davvero penso che il porto proibito sia una delle più belle letture degli ultimi anni. o di sempre. non esagero se dico che dal reparto mentale libri bellissimi, l'ho messo in quello tesori (anche perché la mia copia ha un disegno bellissimo e una storia strana dietro, ma non divaghiamo troppo).


è l'estate del 1807 e abel è un naufrago. sa solo queste due cose: il suo nome e il fatto che per un qualche motivo si ritrova sperduto lontano dalla sua patria. viene accolto a bordo dell'explorer, della marina di sua maestà, da william roberts, primo ufficiale temporaneamente al comando della nave. il vero comandante dell' explorer, stevenson, è sparito dopo aver tradito il suo equipaggio, ucciso le sue stesse guardie e trafugato il tesoro recuperato dagli spagnoli, con i quali è plausibilmente alleato.
nonostante non ricordi nulla del suo passato, abel sembra riuscire a cavarsela bene in mare, e si attira le simpatie di roberts, che al ritorno in patria gli suggerirà di prendere alloggio alla locanda gestita proprio dalle tre figlie di stevenson.
da questo momento la vicenda inizierà a prendere strade contorte che dalla locanda lo condurranno fin davanti rebecca, la bellissima e misteriosa tenutaria del pillar to post, uno dei personaggi più indimenticabili che si possano incontrare in un libro.
attraverso la poesia, i libri, la storia della sua infanzia, dei suoi sbagli e del suo solo amore, rebecca svelerà ad abel più di quanto la sua memoria non
potrebbe spiegargli, la più sconvolgente e incredibile delle realtà.

un altro personaggio, il capitano nathan macleod, accompagnerà abel nel suo secondo viaggio, quello che lo condurrà a scoprire la verità su quanto successo prima del suo ritrovamento da parte di roberts. e non soltanto. lui è l'unico amore di rebecca, a lui il destino affida prima abel e poi le figlie del capitano stevenson. a lui è dato il compito di raccontare la verità, di ricordare, di consolare e di continuare ad amare. c'è da farsi scoppiare il cuore a pensare a nathan. ma non voglio dire altro, non cercate nulla che vi riveli la trama di questa storia prima di leggerla.

il lavoro di teresa radice e stefano turconi insieme è perfetto. la trama, gli intrecci, i dialoghi, la regia, i personaggi, i paesaggi, il disegno, le citazioni, tutto è esattamente come deve essere. perfetto. (e anche l'edizione, manco a dirlo, è bellissima!)

io chiedo perdono per il mio scarso tentativo di scrivere qualcosa di sensato e vi invito a recuperare questo libro se non l'avete ancora (tanto per dire, fino al 23 settembre i libri bao sono in sconto praticamente ovunque... non avete scuse!) perché se ve lo perdete, perdete un capolavoro.

6 commenti:

  1. Ok, lo ammetto, è stato il mio primo fumetto serio, quello che adesso è l'apice del mio stesso standard.

    Bisogna dire ancora una cosa, oltre quello che si è già detto, ovvero che lo studio fatto dagli autori, prima di cimentarsi in quell'impresa, ha fatto sì che lungo tutta la storia, sia sempre presente un linguaggio marinaresco impeccabile e dettagliato. Non solo: ci sono pure canzoni realmente esistenti, quelle cantate dall'equipaggio. Il bello è che leggendole e riconoscendole, si continua a leggere la storia con in mente la melodia.

    Ottimo lavoro!

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    1. standard un po' altini, eh?

      comunque sì, tutto il fumetto è pieno di citazioni, oltre che di canzoni, anche di poesie. e ovviamente a fine volume c'è l'elenco ordinato e dettagliato di tutto, per cui si può approfondire tranquillamente senza sbroccare su google per trovare quello che si cerca.

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